Fine dei tempi o fine dell’ego?

Quando il Tutto che è Uno, nell’esprimere il suo Essere Creatore, che è amore, desiderò sperimentare, l’idea di separazione venne in essere.

Questo primo pensiero di separazione creò una realtà adatta al suo manifestarsi, realtà che poi evolvette nella realtà materiale, che tutti noi stiamo sperimentando.

Il ricordo dello stato originario di unione con il tutto causò (e per la verità continua a causare), una sensazione di incompletezza, dalla quale le giovani (esperenzialmente) anime cercarono di uscire generando l’illusione di poter dominare la realtà materiale, apparentemente esterna ad esse ma in realtà da esse creata.

Nacque così la forte idea di essere diverso dall’ “altro”, di doverlo dominare per ritrovare la pace persa. Nacquero così l’ego, la mente, la memoria delle esperienze. Sorretto e ingigantito dalla paura, che è alla sua base, l’ego prese il predominio e divenne tutto quello in cui l’anima si identificava.

Illusione nell’illusione, l’ego non poteva garantire uno stato di pace perché, anche in un eventuale stato di successo (dominio sulle cose e sugli altri), l’anima tradiva la sua originaria essenza, il suo essere Creatore, e non distruttore del ‘diverso’.

Ora questa realtà si sta sgretolando, è sotto gli occhi di tutti, perché la ragione alla sua base, la sperimentazione della separazione, non è più necessaria. Così le strutture che avevano retto il mondo, prima di tutte l’idea di autorità, si stanno sgretolando. Stiamo diventando Maestri di noi stessi.

Perché il nuovo subentri al vecchio, deve esserci lo spazio. Il cambiamento avviene dall’interno: quietare la nostra mente/pensiero meccanica è lo strumento per il cambiamento, da cui può nascere una azione senza pensiero.

E’ la fine dell’ego. La fine del suo mondo, per raggiungerne uno nuovo, una nuova sperimentazione, nella quale, anche nella realtà fisica, o in quella che ad essa seguirà per supportare i nuovi pensieri, si sperimenterà qualcosa di nuovo, ma slegato dall’ego e dalla paura. Qualcosa che non possiamo ancora comprendere.

Fonte: http://www.oltre12.net

DIVERSAMENTE SANI
Manuale per meglio sopravvivere ai medici e alle malattie
di Massimo Citro

Diversamente Sani

Manuale per meglio sopravvivere ai medici e alle malattie

di Massimo Citro

La prima regola fisiologica è: nel nostro corpo tutto è connesso e tutti i mali insorgono da dentro. Sempre. Da dentro, non da fuori.

Da fuori può arrivare il fattore scatenante che accende la miccia, ma che non è mai la causa. Le cause vere, quelle determinanti, sono sempre dentro di noi.

Le malattie prendono origine da noi stessi

Batteri, virus, pollini o altri allergeni, il caldo, il freddo, l’umido e tutto quello che da fuori può intervenire a minare la salute, sono solo cause scatenanti, non rappresentano la causa. Dobbiamo rivedere certi concetti, divenuti ormai luoghi comuni.

Ci sono precise correlazioni fra sintomi e organi interni, ma non sono quasi mai spiegate ai pazienti, che anzi sono spesso deliberatamente tenuti all’oscuro su quel che, in fondo, riguarda loro stessi.

Il libro aiuta a decodificare i segnali che il corpo ci invia e a farsi – finché possibile – delle piccole diagnosi da sé. Con una medicina alla deriva, è essenziale essere un po’ medici di se stessi. Il dottor Massimo Citro Della Riva riporta insegnamenti antichi di quando la Medicina era saggia e non asservita a interessi industriali o di altro genere, per aiutarci a vivere meglio e non diventare dei diversamente sani.

Il libro è indirizzato a chiunque sia attento alla propria salute, a chi è malato o soffre di sintomi che non hanno trovato una diagnosi, a chi si prende cura di sé e cerca di diventare longevo in modo sano, ai colleghi medici che abbiano voglia di esplorare un po’ più in là.

Non si parla di suggestioni o mode, ma di casi clinici che dovrebbero far riflettere e far inserire le intolleranze alimentari in un piano globale di prevenzione, oltre che di cura, di molte malattie.

Sempre che le istituzioni abbiano interesse alla prevenzione. Sempre che qualcuno, magari per produrre maggior reddito, non ci voglia tutti un po’ malati, non troppo, ma nemmeno sani.

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