di Roberto Stanzani e Sergio Senesi
Lo scritto che segue è tratto da: “Eden, trova il Tuo Paradiso Terrestre”, di Roberto Stanzani e Sergio Senesi, un ebook realmente innovativo, appena uscito in tutte le principali librerie on line nella versione aggiornata (2.0): si tratta di un vero e proprio metodo, che attraverso un percorso guidato, permette al lettore di scegliere il luogo migliore nel mondo dove vivere in base alle proprie necessità, alle proprie aspettative, alla propria situazione economica.
Uno strumento operativo che serve per analizzare la situazione di tutti i 196 Stati del mondo, in base a 50 diversi argomenti-chiave: costo della vita, livello salariale, criminalità. clima, presenza di uragani, rischio sismico, diritti umani, libertà delle donne, delle minoranze ecc…
Non si tratta quindi della solita superficiale guida sul genere “lascio tutto e tutti e scappo all’estero”, ma di un moderno saggio multidisciplinare che, attraverso un percorso guidato, mette a disposizione tutti gli elementi necessari per individuare il paese più adatto a se stessi.
Questo capitolo (Salari a confronto) è dedicato soprattutto a quella vasta categoria di persone che, per vivere, necessita di lavorare. Tuttavia, anche per chi ha intenzione di trasferirsi altrove senza dedicarsi specificamente ad un lavoro retribuito, conoscere il livello salariale nei diversi paesi del mondo può aiutare a prendere atto di come funziona il sistema-paese. Con l’obiettivo di raggiungere la completezza di informazione nell’identificazione del luogo migliore in cui possa valer la pena di trasferirsi, si è deciso di realizzare un’analisi comparativa tra gli stipendi percepibili nelle varie nazioni. Quale sarebbe il tuo stipendio se decidessi di espatriare in uno dei 196 Stati indipendenti del mondo?
Un’indagine molto impegnativa
Nell’impossibilità pratica di reperire informazioni affidabili relative ad ogni singola categoria di lavoratori, si è deciso di individuare il valore dello stipendio percepito da una stessa categoria di lavoratori in tutto il mondo, in modo che questo dato possa essere preso come riferimento per un raffronto logico che conglobi qualsiasi altra categoria di salariati.
Una domanda legittima da porsi è: qual è una classe di lavoratori sicuramente presente in ogni singolo Stato del globo? Qual è un mestiere che viene certamente svolto nei paesi avanzati, in quelli in via di sviluppo così come in quelli più arretrati? Dopo un’attenta analisi, si è deciso di prendere come categoria di riferimento l’addetto/a alla cassa di supermercato, di un minimarket o più in generale di un esercizio di vendita al dettaglio. Nella quasi totalità degli Stati mondiali, la condizione retributiva dei cassieri di supermercato o minimarket è relativamente bassa, quindi pressoché ovunque può essere presa come termine di riferimento abbastanza realistico in vista di confronti con altri generi di professione.
Qualsiasi altro tipo di lavoro tu sia eventualmente intenzionato a svolgere nella tua nuova realtà, può essere facilmente confrontabile con quello preso come categoria di riferimento: l’addetto di cassa di supermercato. Qualunque sia la tua qualifica professionale, qualsiasi lavoro tu deciderai di effettuare, ora hai un valido strumento che consente un confronto logico. Va precisato che il salario qui considerato si riferisce al livello di neo-assunto o di neo-assunta, ovvero rappresenta il minimo percepito da questa categoria base di lavoratori. Un’ultima precisazione necessaria è che gli stipendi forniti sono netti, ovvero le eventuali tasse cui il lavoratore viene sottoposto sono state detratte. Delle cifre indicate, il lavoratore può effettivamente farne uso. Per disporre in modo affidabile di questo tipo di notizie, non facilmente reperibili per la maggior parte dei paesi, è stato necessario procedere ad un lungo lavoro di raccolta dati, durato svariati mesi, nel corso dei quali sono state contattate tutte le Ambasciate, Consolati e gran parte delle Camere di Commercio estere. La disponibilità, la gentilezza e la competenza di Ambasciatori, Consoli e Addetti dei diversi uffici è stata fondamentale per la buona riuscita di questa ricerca.
Notizie dal mondo
Un dato importante che è emerso, è che di solito nei paesi occidentali e industrializzati esistono, per la stessa categoria, contratti collettivi nazionali, in virtù dei quali viene fissata la medesima retribuzione su tutto il territorio nazionale. Esistono invece molte altre nazioni in cui ciò non succede e questo porta ad un elevato grado di differenziazione a livello territoriale. Ad esempio, in Bulgaria, gli stipendi nella capitale e nelle principali città sono del 20-30% più elevati rispetto al resto della nazione. Questo stato di cose appare in tutta la sua evidenza soprattutto nei paesi del terzo mondo, che presentano estreme incongruenze sotto molti punti di vista, evidenziando la realtà di una capitale molto sviluppata contrapposta ad aree rurali estremamente arretrate.
La Repubblica Democratica del Congo (che da questo momento in poi sarà chiamata Congo Kinshasa) rappresenta un esempio chiarificatore di questo stato di cose. Infatti, l’importo pagato ad un/una cassiere/a di supermercato si aggira intorno ai 200 euro mensili nella capitale, ma è molto più basso al di fuori di essa. Alla domanda se l’importo indicato fosse netto o lordo, l’Ambasciata italiana ha risposto: “Nel Congo Kinshasa praticamente nessuno paga le tasse”. È una constatazione piuttosto imbarazzante, ma questa situazione sostanzialmente non stupisce in relazione ad un paese in cui il reddito annuo pro capite (non mensile) è di circa 150 euro. Nel Congo Kinshasa il fatto di essere assunti nel settore privato, come quello della grande distribuzione, rappresenta dunque un vero e proprio colpo di fortuna.
Grazie al cielo, esistono al mondo situazioni decisamente migliori, anche se non sempre rispecchiano ciò che ci si attenderebbe da un paese evoluto. L’Ambasciata di Tbilisi rende noto che in Georgia la paga netta mensile di un/una addetto/a alla cassa di un supermercato è compresa nella forbice che va dai 300 ai 400 lari (al cambio 140/ 180 euro), in relazione ad un orario lavorativo di 8 ore al giorno per 6 giorni alla settimana. È curioso il fatto che tale stipendio non tenga conto dell’anzianità di servizio; in altre parole, lo stipendio di un/una neoassunto/a è uguale a quello di una persona incaricata dello stesso compito che sia stata assunta in precedenza, senza quegli scatti di anzianità contemplati in molti paesi e sostanzialmente giusti.
Sono invece presenti delle nazioni, come la Corea del Nord, per le quali i dati ufficiali sono irreperibili, visto che il regime è avverso a pubblicizzare qualsiasi genere di informazioni, anche su questo tipo di argomento. L’Ambasciata di Seoul (Corea del Sud) confessa che le uniche informazioni relative alla Corea del Nord provengono da profughi riusciti ad andarsene dal paese, ora retto da Re Kim Jung, nuovo dittatore del paese che si aggiunge a due dittature interminabili. Estrapolando dai pochi dati raccolti, la retribuzione media mensile riferita a tutti i tipi di attività, e non solo quella di addetto alla cassa di supermarket, dovrebbe aggirarsi attorno all’equivalente di 3,5 euro. D’altra parte, si stima che il costo mensile necessario almeno per sopravvivere in quel paese sia non inferiore a 70 euro. Un lavoratore nord coreano guadagnerebbe cioè, stando a queste informazioni cui non si stenta a credere malgrado non siano ufficiali, almeno 20 volte meno di quello che gli servirebbe per vivere ai limiti del livello di mera sussistenza. Nella realtà, le entrate di un nordcoreano dipendono non tanto dalla paga ufficiale distribuita dalle autorità centrali, quanto dai proventi di attività economiche sotterranee e parallele a quelle ufficiali gestite dal regime, e proprio per questo considerate illegali dal regime stesso.
L’assenza di notizie ufficiali riguarda anche la Libia. Il Consolato Generale d’Italia a Bengasi ha affermato che la legislazione del lavoro nel paese non prevede organismi di raccolta dati e meno che mai studi settoriali. Per un impiego al supermarket, lo stipendio viene stabilito in base a contrattazione diretta tra datore di lavoro e lavoratore. Nel concreto, si verifica un continuo turnover caratterizzato da assenza di contratti formali, mentre in punti vendita minori, quali minimarket e piccoli negozi, i dipendenti sono quasi sempre parenti o amici dei proprietari e non godono di uno stipendio fisso.
Spostandosi nell’area più meridionale del continente africano, si incontra il Sudafrica, un paese di cui si è a lungo parlato negli anni passati a causa della costante pesantissima violazione dei diritti umani. Malgrado le illusioni create dal lungo Governo di Nelson Mandela, si ha purtroppo conferma che, nella realtà pratica, il razzismo non è mai morto del tutto. Infatti, esiste tuttora una forte discriminazione razziale, che si riflette anche sulla distribuzione salariale. Sono presenti pesanti differenze di stipendio che coinvolgono gli appartenenti alle varie razze. Nascere nero significa guadagnare soltanto il 23% di quanto percepisce un bianco. Va un po’ meglio ai meticci, che guadagnano più dei neri, ma soltanto il 28% dei bianchi. Se non si è bianchi, conviene almeno essere asiatici, perché allora si percepisce il 63% rispetto ai bianchi. Se si pensa alle lotte cruente per fare cadere l’apartheid ed all’aleatoria presidenza di Nelson Mandela (che ha comunque prodotto miglioramenti significativi, anche se non definitivi), si deve constatare con grande rammarico come siano stati davvero miseri i risultati raggiunti, almeno per quel che riguarda l’equità salariale.
Molto meglio vanno le cose negli Emirati Arabi Uniti dove il datore di lavoro, oltre a pagare lo stipendio, deve provvedere alle spese per l’alloggio e per il trasporto affrontate dal dipendente. Quindi, oltre alla cifra netta di circa 300 euro, un cassiere di un supermercato ha diritto anche a questi surplus.
In Russia, nel settore della grande distribuzione prevalgono di solito contratti di compartecipazione fra gestore del supermercato e operatori (fra cui i cassieri), provvisti di partita IVA.
In Ucraina, una cassiera guadagna l’equivalente di 150 euro al mese, ma l’impostazione lavorativa è molto diversa da quella tipica del mondo occidentale: l’abitudine dei supermercati locali è di far lavorare il dipendente una settimana sì ed una no ma, quando si lavora, questo avviene anche il sabato e la domenica; perciò, il dato si riferisce a 14 giorni lavorativi al mese.
Il Brasile, rispetto ad esempio alla situazione italiana, presenta una disparità salariale tra varie categorie di lavoratori molto maggiore. Il salario di un insegnante di scuola è molte volte più elevato di quello di un cassiere di supermercato, mentre in Italia questa differenza è assai più leggera. In Brasile sussistono tuttora grandi divari di classe e chi pratica le professioni meno qualificate è particolarmente penalizzato. Fortunatamente quello brasiliano è un popolo felice, anche quando non ha motivi per esserlo.
La mappa
Quanto espresso nella mappa mondiale del livello salariale è il dato relativo all’importo netto che viene percepito in busta paga da una persona neo-assunta con la qualifica di addetto/a alla cassa di supermercato o minimarket. Ciò che si può subito notare è la differenza tra i bassi salari dei paesi africani (che portano nelle tasche di chi opera alla cassa di supermercato poche decine di euro al mese) e quelli di alcuni paesi occidentali come la Svizzera (2700 euro) ed il Liechtenstein (3000 euro).
Sono differenze estremamente elevate che però, al fine di una perfetta valorizzazione del dato numerico, devono essere rapportate al costo della vita nello stesso paese. Facendo questo confronto, ci si accorge che molte di queste differenze si annullano ed in alcuni casi addirittura si capovolgono, trasformando un paese probabilmente privo di prospettive nell’ottica di possibile Eden in una eventualità possibile. Pertanto, il dato relativo al salario assume un vero senso solo se viene raffrontato con il costo della vita nello stesso paese. Solo così, ci si potrà rendere conto se, a parità di lavoro, il salario percepito consente o meno di mantenere almeno lo stesso stile di vita cui si era abituati.
Tratto da: “Eden, trova il Tuo Paradiso Terrestre” di Roberto Stanzani e Sergio Senesi
Sito web di presentazione dell’opera: http://mypersonaleden.com
Si ringraziano gli autori per l’invio di questo interessantissimo e utilissimo testo.