Ecco perché i giapponesi hanno l’abitudine di bere acqua appena svegli

Sapevi che i giapponesi hanno l’abitudine di bere dell’acqua immediatamente dopo il risveglio?

Bere acqua appena svegli

Si tratta di un’antica tradizione usata per la guarigione di numerose malattie, che è diventata popolare durante la 2° Guerra Mondiale, dopo che un noto giornale dell’epoca ne decantò i numerosi effetti benefici. Bere acqua con regolarità non è soltanto una buona abitudine, ma è una vera e propria cura che può aiutare anche in caso di malattie molto gravi.

In particolar modo è indicata in caso di: Mal di testa; Dolori muscolari; Problemi cardiaci; Battito del cuore accelerato; Epilessia; Colesterolo; Bronchite; Asma; Meningite; Malattie renali e alle vie urinarie; Vomito; Diarrea; Gastrite; Diabete; Costipazione; Problemi mestruali; Malattie legate agli occhi; Malattie legate all’utero; Malattie legate alle orecchie, naso e gola.

Per una maggiore efficacia, bevi con regolarità in questo modo:

  • Appena sveglio, prima di lavarti i denti, bevi 4 bicchieri d’acqua (circa 200 ml);
  • Lavati i denti e non mangiare niente per almeno 45 minuti;
  • Dopo 45 minuti puoi fare la tua solita colazione;
  • Dopo colazione, pranzo e cena non mangiare e bere nient’altro per almeno 2 ore;

Chi ha problemi di salute, è in là con l’età o semplicemente non riesce a bere 4 bicchieri d’acqua a stomaco vuoto, può iniziare con un quantitativo inferiore, fino a raggiungere gradualmente la quantità giusta. Come detto in precedenza, questa semplice abitudine è indicata per numerosi problemi di salute. Se invece sei una persona sana, noterai un netto aumento delle tue energie e lucidità.

Questo metodo, in sostanza, non deve essere utilizzato soltanto in presenza di uno stato di malattia, ma dovrebbe essere parte integrante della vita di ognuno di noi, sempre.

Fonte: http://www.panecirco.com/

BLUE MIND - MENTE E ACQUA
Il legame nascosto tra l'acqua e la nostra mente
di Wallace J. Nichols

Blue Mind - Mente e Acqua

Il legame nascosto tra l'acqua e la nostra mente

di Wallace J. Nichols

La felicità è blu

C’è qualcosa nell’acqua che da sempre ci attrae e ci affascina.

Istintivamente sappiamo che stare vicino all’acqua ci rende più vitali e più sereni, riduce lo stress e ci dona un senso di pace. Ma perché? E la risposta a questa domanda che cosa potrebbe dirci su come dovremmo vivere la nostra vita?

Dopo esserci posti questi interrogativi per secoli, siamo finalmente in grado di dare delle risposte, e queste risposte possono cambiarci vita.

Come Wallace J. Nichols rivela in questo libro, oggi ci troviamo su fronte di una vera e propria ondata di neuroscienze, biologia evolutiva e ricerca medica che illuminano i processi fisiologici e cerebrali che si innescano quando entriamo in connessione con l’acqua. Tra noi e l'acqua c'è un legame quasi magico, forse indescrivibile , che però è al contempo reale e benefico.

In Blue Mind Wallace J. Nichols chiama questa connessione tra l'essere umano e l'Acqua: la Mente Blu. L'autore la definisce uno stato leggermente meditativo, caratterizzato da calma, serenità, armonia e da un senso di generale felicità e soddisfazione nei confronti della vita.

Mente e acqua

Nichols da anni si dedica a studiare questo legame e svela le potenziali verità sugli effetti, incredibilmente potenti e sorprendentemente profondi che l'acqua produce sul nostro corpo, sulla nostra anima e sulla nostra mente.

Attingendo alla tecnologia e alla scienza d’avanguardia Nichols dimostra con precisione che la vicinanza con l'acqua è fondamentale per:

  • migliorare le prestazioni in una vasta gamma di ambiti
  • aumentare la calma e diminuire l’ansia molto più efficacemente dei farmaci
  • ampliare la creatività, artistica e di altro genere
  • aumentare la generosità e la compassione
  • accrescere il successo personale
  • migliorare la nostra salute e il nostro benessere complessivi
  • rafforzare la nostra connessione con il mondo della natura, e viceversa.

Un mare di felicità

Blue Mind è una bussola che, come ci spiega lo stesso autore, ci aiuta a levare le ancore e spiegare le vele. "In un’epoca in cui siamo legati allo stress, della tecnologia, dell’esilio dal mondo naturale, del soffocamento professionale, dall’ansia personale e delle spese per la salute, e privi di un’autentica privacy, sciogliere gli ormeggi è meraviglioso", dice lo stesso autore.

Fai un profondo respiro e immaginati il salto...
l'acqua riempie la luce, il suono, l'aria e la tua mente.
Adesso apri gli occhi, tutt'intorno a te vedi solo blu. Respira. Ascolta.
Vivi il senso di benessere che l'essere immerso nell'acqua ti trasmette.
Inutile negarlo, forse inutile persino chiedersi il perché, ma sei felice.

Wallace. J. Nichols

Dicono dell'acqua

Il nuotatore Filippo Magnini, già campione del mondo sui 100m stile libero, ci ha dichiarato, tra le altre cose: “Molte persone temono l’acqua e credo che il motivo sia dovuto al fatto che per molti non rappresenti l’habitat naturale. Io che passo metà della mia vita a mollo non ho difficoltà a considerarla una compagna di vita. Storicamente in tutte le culture, l’acqua significa fonte di vita: rappresenta purezza, bellezza e fertilità”.

Un altro campione, stavolta di surf, come Roberto D'Amico ci ha, tra l'altro, rivelato qual è il suo attimoblu: “È ogni giorno, mentre vado a surfare, vedo il mare e sono felice di andare a fare qualcosa che amo. Anche solamente la piscina: tuffarmi e non sentire più i rumori a cui oramai siamo abituati”.

Alessandro Marcianò, altra stella del surf, ci ha detto, tra l'altro: “Spesso mi è capitato di trovarmi in posti esotici bellissimi tra le onde, al tramonto quando i colori del cielo vanno dal blu al rosa, sentivo una pace interiore una sensazione di gioia e felicità mai provata al di fuori del mare”.

Il fotografo di vela, di fama internazionale, Carlo Borlenghi, il suo attimoblu lo vive: “nell'ombra di una vela riflessa sull'acqua, nello sforzo di un marinaio che a prua si oppone alla forza del vento e dell'onda, nelle geometrie effimere di incroci di vele, di luci e di uomini”.

Marisa Cecchetti, danzatrice nell'acqua, unisce forza ed eleganza nel suo contatto quotidiano con l'acqua, e ci ha detto tra l'altro: “Nelle tecniche di apnea si impara ad avere consapevolezza di sé; restare completamente immobili ricercando il massimo rilassamento corporeo regala alla mente una quiete assoluta che favorisce il prolungamento della fase di apnea dalla quale non si vorrebbe più uscire”.

Simone Ruffini, campione nella specialità del nuoto di fondo, ci “riepiloga” così la sua ancora giovanissima vita in acqua: “Il mio primo attimoblu fu quando mi portarono per la prima volta in piscina e non mi piaceva l'acqua, non volevo davvero entrare in vasca. Il secondo fu la vittoria della 25km di Kazan, dove invece non sarei mai uscito dalla acqua”.

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