Donald Trump minaccia di chiudere Twitter: oggi firmerà un ordine esecutivo contro i Social media

di Chiara Caraboni 

Odi et amo: il Presidente USA e Twitter hanno ufficialmente litigato. E quindi ora Donald Trump potrebbe firmare un ordine esecutivo sui social media.

Trump minaccia di chiudere Twitter dopo bollino fact-checking su ...

Lo ha anticipato la portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, parlando con i cronisti a bordo dell’Air Force One, di ritorno da Cape Canaveral, in Florida. La decisione arriva dopo lo scontro con Twitter e l’allerta alla disinformazione attivata dalla società di social media, opzione che non è stata affatto gradita dall’inquilino della Casa Bianca.

Twitter, Donald Trump minaccia di chiuderlo

Ha accusato tutti i social media di reprimere le voci dei conservatori. Quindi ha minacciato addirittura una loro chiusura. La vicenda è iniziata dopo che Twitter ha eseguito un fact-checking ai cinguettii del Presidente, giudicando le dichiarazioni del capo della Casa Bianca “infondate”.

Ovviamente, questo ha mandato su tutte le furie Trump che ha twittato: “Le grandi imprese dell’hi-tech stanno facendo tutto quello che è in loro potere per censurare le elezioni del 2020.. Se questo dovesse succedere perderemmo la nostra libertà, e io non permetterò che accada”. Poi ha aggiunto: “Ci hanno provato nel 2016 e hanno perso. Ora impazziranno. Restate sintonizzati!”.

“I Repubblicani ritengono che le piattaforme di social media mettano a tacere totalmente le voci dei conservatori. Le regoleremo con forza o le chiuderemo prima di poter permettere che ciò accada”, ha continuato Trump, usando sempre Twitter. “Abbiamo visto quello che hanno tentato di fare senza risucirci nel 2016. Non possiamo permettere una versione più sofisticata di quello…”, ha poi sottolineato.

Sostanzialmente, Trump vorrebbe rispondere a quella che considera una censura (e lo è di fatto) e non un fact-checking, a sua volta, con la censura del censore. L’idea non è piaciuta molto a Mark Zuckerberg, che commentando l’ira di Trump ha detto: “Bisogna prima capire che cosa intenda fare. Tuttavia, in generale, non mi sembra una giusta reazione da parte del governo censurare una piattaforma perché si è preoccupati della censura”. (* I social media ormai si credono i padroni del mondo e i detentori della verità, solo loro sanno chi dice o non dice la verità!)

Il Presidente USA contro i social media

A scendere in campo contro il social, guidato dal miliardario Jack Dorsey, è stato anche il direttore della campagna per la rielezione di Trump, Brad Parscale, il quale ha accusato Twitter di faziosità, insieme a tutta la Silicon Valley. “Non c’è alcuna possibilità che le votazioni per posta siano qualcosa meno di una sostanziosa truffa”, aveva pubblicato Trump, rilanciando la sua offensiva contro l’ipotesi di votare per posta che alcuni Stati stanno implementando, come misura precauzionale contro la diffusione del Covid-19.

E a meno di sei mesi dall’Election Day, lo scorso 11 maggio Twitter ha deciso di annunciare che si sarebbe attivato contro la possibile “disinformazione”, impedendo l’utilizzo della sua piattaforma per “manipolare o interferire nelle elezioni o in altri processi”. Peccato che il simbolo del punto esclamativo sia apparso proprio sotto un cinguettio del Presidente americano. “Trump ha fatto dichiarazioni infondate sostenendo che il voto per posta comporterà brogli da parte degli elettori” o “elezioni falsate”, è stata la motivazione del social media.

(*) nota di conoscenzealconfine.it

Articolo di Chiara Caraboni 

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://urbanpost.it/donald-trump-minaccia-twitter/

I NUOVI SOVRANI DEL NOSTRO TEMPO AMAZON GOOGLE FACEBOOK
Cosa vogliono? Vanno fermati?
di Jonathan Taplin

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Cosa vogliono? Vanno fermati?

di Jonathan Taplin

Grazie a questo libro milioni di persone in tutto il mondo stanno scoprendo chi sono i nuovi padroni del nostro tempo e i pericoli che la democrazia sta correndo.

Quando il nostro modo di navigare online (e non solo) ha cominciato a essere condizionato da Amazon, Google e Facebook? Chi ha permesso una crescita senza precedenti di queste potentissime aziende con grosse conseguenze per tutti noi (dalla pirateria in ambito editoriale, musicale e cinematografico alla riduzione della nostra privacy)?

Perché oltre 50 miliardi di dollari all'anno sono passati dalle mani di artisti, editori, scrittori, musicisti a quelle delle piattaforme digitali monopolistiche di proprietà di questi colossi? E come mai nessuno si è opposto a questi cambiamenti generando così uno squilibrio di potere che ha portato Amazon, Google e Facebook a godere di un'influenza in campo politico pari a quella dei colossi petroliferi (Big Oil) e farmaceutici (Big Pharma)?

Jonathan Taplinin nel libro "I Nuovi Sovrani del Nostro Tempo" descrive in maniera chiara e appassionante queste grandi aziende, come sono nate, chi le controlla, quali sono i loro veri obiettivi e soprattutto perché dobbiamo fermarle subito!

Pensi che tutto ciò non ti riguardi? Beh è meglio che tu sappia che il loro prossimo obiettivo sarà il tuo posto di lavoro. Una chiamata alle armi per dire basta al potere di Amazon, Google e Facebook e per cercare di cambiare il futuro che ci attende.

Il libro di cui tutti parlano:

"La grande truffa dell'era digitale… e l'uomo che la combatte"
The Guardian

"Una concentrazione di potere così non si vedeva da più di un secolo. Un rischio per gli utenti e per la democrazia, denuncia Jonathan Taplin".
Il Corriere della Sera

Jonathan Taplin: "I monopoli digitali sono una minaccia per la democrazia"
La Stampa

"Come arginare il potere di Google, Facebok e Amazon"
Internazionale

"Uno strapotere che non vede la realtà"
Il Sole24Ore

"Soldi, potere e privacy: ora i giganti fanno paura"
Il Giornale

"Un'accusa feroce di avidità e arroganza".
The Guardian

"Un libro rivoluzionario… Se vuoi capire dove la tecnologia ci porterà nell'era di Trump, metti da parte un po' di tempo per leggere questo libro."
AlterNet

"Chi possiede Internet? Cosa significa per la nostra cultura il monopolio di Amazon, Google e Facebook"
The New Yorker

"Non fatevi ingannare dalla retorica hippie, i nuovi magnati del Web sono avidi come i vecchi ladri di oro"
The Times

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