• Per sostenere i nostri siti, puoi farci una piccola donazione tramite Paypal. Grazie, un abbraccio, Beatrice & Mauro
    Canale Telegram Canale WhatsApp

Cos’ha Portato alla Legge Marziale in Corea del Sud e Chi l’ha Fermata

 di Pierre Haski

Tutto è cominciato quando il presidente Yoon Suk-yeol ha preso la parola per proclamare la legge marziale, sospendendo ogni assemblea pubblica, compreso il parlamento, e imponendo il controllo dei mezzi d’informazione.

In Corea del Sud il film che ha suscitato maggiore interesse nel 2023 si intitola “12-12. The day”, e racconta la storia di un tentativo di colpo di stato militare nel 1979. Il 3 dicembre i sudcoreani hanno avuto la sensazione di vivere il remake di quell’opera, al punto tale che il manifesto del film è riapparso sui social network, ma con la testa del presidente al posto di quella dell’attore principale.

Gli eventi del 3 dicembre a Seoul vanno oltre il cinema. Alla fine, però, la società sudcoreana ha dimostrato che la democrazia è solida e che le persone non intendono lasciarsi manipolare.

Tutto è cominciato quando il presidente Yoon Suk-yeol ha preso la parola per proclamare la legge marziale, sospendendo ogni assemblea pubblica, compreso il parlamento, e imponendo il controllo dei mezzi d’informazione. Yoon ha giustificato la decisione con la minaccia di un’opposizione che a suo dire sarebbe favorevole ai comunisti della Corea del Nord.

L’esercito è immediatamente entrato in azione, ma la conclusione non è stata quella prevista. Per il momento l’azzardo del presidente sembra non aver pagato. Yoon, ex procuratore generale ultraconservatore eletto nel 2022, ha suscitato critiche unanimi: nessuno ha accettato le sue spiegazioni, compreso il capo del suo partito, che ha definito anticostituzionale la legge marziale.

Sfidando il divieto, i deputati si sono precipitati in parlamento superando le barriere e approvando con 190 voti favorevoli e nessuno contrario un testo che ha abolito la legge marziale decretata due ore prima dal presidente.

La popolazione, nel frattempo, è scesa in piazza, sia spontaneamente sia rispondendo agli appelli dell’opposizione. Decine di migliaia di persone hanno reso impossibile qualsiasi tentativo di far rispettare la legge marziale, mentre i sindacati annunciavano uno sciopero generale. Lo slogan più diffuso chiedeva le dimissioni di Yoon, abbandonato anche dai suoi sostenitori.

Perché questa crisi? La Corea del Sud è una democrazia relativamente giovane. Dopo la guerra del 1953 la parte sud della penisola, sostenuta dagli Stati Uniti, ha vissuto una serie di dittature militari. La democrazia si è affermata solo alla fine degli anni ottanta, parallelamente alla crescita economica del paese.

Dopo essere uscita devastata dal conflitto, oggi la Corea del Sud è l’undicesima potenza economica mondiale, con un reddito pro capite vicino alla media europea. L’economia nazionale si è imposta grazie a grandi gruppi come Samsung o Hyundai, e al soft power del k-pop, del cinema e delle serie televisive.

Perché Yoon ha agito in modo così brutale? Il contesto del 3 dicembre è quello di un presidente in caduta libera nei sondaggi, di un’opposizione che controlla il parlamento e blocca l’approvazione del bilancio e di tensioni con la Corea del Nord. Forse Yoon ha pensato che sarebbe stato accolto come un salvatore della patria? Se è così, ha commesso uno sbaglio che rischia di essergli fatale.

In questi tempi, segnati dall’incertezza nella politica mondiale, quello che è successo in Corea del Sud rappresenta senz’altro una buona notizia. Evidentemente le persone si aggrappano alla democrazia quando rischiano di perderla, e sono pronte a combattere per salvarla.

Articolo di Pierre Haski

Traduzione di Andrea Sparacino

Fonte: https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2024/12/04/legge-marziale-corea-del-sud

L’ALTRA STORIA D’ITALIA (1802 - 1947)
Volume Primo
di Lamberto Rimondini

L’Altra Storia d’Italia (1802 - 1947)

Volume Primo

di Lamberto Rimondini

Questo libro è un viaggio nel tempo, e per fare davvero questo viaggio occorre lasciare a casa tutti i pregiudizi e portare con se il desiderio di comprendere come realmente agisce il potere.

Ci sono verità scomode e inaspettate, che però – se approfondite – possono dare risposta a interrogativi irrisolti del secolo scorso, per avere finalmente un quadro reale della situazione odierna.

Con l’introduzione di Diego Fusaro questo primo testo risponde alle numerose domande legate alla nostra storia.

  • Chi ha voluto e finanziato l’unità d’Italia?
  • Chi sono e da dove prevengono le migliaia di uomini che (con Garibaldi) hanno distrutto il Regno di Napoli?
  • Perché è stato distrutto il Regno delle Due Sicilie?
  • Chi ha controllato finanziariamente e politicamente il Regno d’Italia?
  • Chi ha voluto e finanziato il fascismo?
  • Da chi è stato voluto l’assassinio dell’Onorevole Giacomo Matteotti?
  • Chi ha deciso la morte di Mussolini e chi l’ha ucciso?
  • Chi ha finanziato la Resistenza in Italia?
  • Chi ha vinto il referendum del 1946?
  • Perché il trattato di pace di Parigi del 1947 ha allegati segreti?

La storia d’Italia è complessa, in quanto il nostro Paese è, geograficamente, al centro del Mediterraneo e, di conseguenza, è geopoliticamente rilevante quale confine naturale tra Africa, Europa dell’est, e quindi Asia, Medio Oriente e nord Europa.

Per questa ragione tutta geografica, quindi geopolitica, l’Italia è sempre stata controllata da chi ha avuto, ed ha, mire di dominio sul Mar Mediterraneo.

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo è un'oceano." - Isaac Newton

La storia d’Italia è complessa, in quanto il nostro Paese è, geograficamente, al centro del Mediterraneo e, di conseguenza, è geopoliticamente rilevante quale confine naturale tra Africa, Europa dell’est, e quindi Asia, Medio Oriente e nord Europa.

Per questa ragione tutta geografica, quindi geopolitica, l’Italia è sempre stata controllata da chi ha avuto, ed ha, mire di dominio sul Mar Mediterraneo.

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo è un'oceano." - Isaac Newton

«Il libro che il lettore stringe tra le mani è uno di quelli che non fanno pace con il mondo. È un testo che un tempo, prima che Il Capitale divorasse anche la Critica, si sarebbe detto “Critico”: lo è a partire dalla dedica, che si rivolge, in sostanza, a quanti sentono che anche nel tempo dell’end of history qualcosa, dopo tutto, continua a mancare.

Rimondini fa sua la nota riflessione marxiana, secondo cui la storia è sempre storia di lotte di classe: storia degli interessi delle élites dominanti, che li impongono, non di rado con metodi niente affatto idilliaci, all’intera società.

Il sistema mediatico – ha ragione Rimondini – è, nel suo complesso, l’articolato dispositivo fintamente polifonico che deve sempre di nuovo ribadire il punto di vista dei dominanti, facendo sì che esso possa imporsi anche ai dominati e assumere lo statuto di punto di vista generale.

Nuotando contro le onde della storia, come avrebbe detto Nietzsche, il nostro autore prova a ricostruire la conflittualità tra dominanti e dominati – ora aperta, ora latente – lungo il piano del suo sviluppo storico, nei suoi momenti fondamentali e nelle sue figure principali».

- Diego Fusaro -

«Uno degli aspetti più tragici del nostro rapporto con il mondo è la dimensione totalizzante assunta dal capitalismo: i padroni del vapore fanno quello che vogliono e, grazie al controllo dei media, raccontano quello che vogliono.

Le guerre scatenate per soffocare gli Stati ricchi di materie prime vengono così giustificate ipocritamente con gli alibi sempre efficaci della libertà, della difesa della democrazia, della religione, della pace minacciata, della nostra civiltà, del nostro stile di vita.
“Toglietevi gli occhiali bifocali e rivoltate anche le pietre!” – ci dice in estrema sintesi Lamberto Rimondini.

Questo, almeno, è il messaggio principale che mi sembra si possa estrapolare da questo suo libro così freddo e così passionale. Togliamoci anche noi gli occhiali bifocali, e guardiamo con i nostri occhi cosa c’è sotto i sassi. Forse sotto i sassi ci sono i lombrichi e non i tesori».

- Carlo D’Adamo -

...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *