di Michele Crudelini
Come vi avevamo anticipato l’iniziativa del Governo Draghi di imporre un tetto al prezzo del gas è fallita del tutto e non vedrà luce nemmeno a ottobre.
Quali soluzioni restano quindi sul piatto per affrontare i prossimi mesi con lo scenario dell’interruzione totale delle forniture energetiche dalla Russia?
Il Razionamento: dall’Italia all’Austria
L’ipotesi più ragionevole, quella di una pacificazione con Mosca, è del tutto scartata da parte della Commissione europea, che intende supportare la causa ucraina fino ad un’improbabile vittoria totale. L’obiettivo è forse la testa di Vladimir Putin. Scartata la soluzione diplomatica, l’Unione europea intende puntare quasi esclusivamente sul razionamento.
E così uno alla volta gli Stato europei stanno trasformando in realtà il regolamento introdotto dalla Commissione e che impone una riduzione del 15% dei consumi di gas a livello nazionale. In Italia ha fatto già discutere il piano Cingolani che prevede, tra le altre cose, docce più brevi e più fredde e la cottura della pasta a fuoco spento.
Ora anche l’Austria sembra aver imboccato la strada dell’austerità energetica, che tradotto significa far pagare ai cittadini il costo di una guerra voluta dall’élite politica.
Dal Coprifuoco Energetico alle Docce fredde
Sponsor dei razionamenti dalle parti di Vienna è il Ministro dell’Energia Leonore Gewessler, del partito dei Verdi, che ha da poco presentato un piano che fa il verso a quello elaborato da Cingolani. “Oggi lanciamo la Missione 11 e speriamo che il maggior numero possibile di persone si unisca a noi. Quello che chiediamo ai cittadini sono dei piccoli cambiamenti al nostro comportamento“. La retorica è sempre la stessa: piccoli sacrifici oggi per tornare al benessere un domani. Era successo con la crisi economica del 2011 e si è ripetuto con il Covid.
Il piano austriaco è tuttavia ancora più radicale di quello italiano nelle richieste ai cittadini. Si parte con un coprifuoco energetico dalle 22: edifici pubblici e cartelloni pubblicitari saranno quindi spenti durante la notte. Resterà, per ora, bontà loro, attiva l’illuminazione stradale. I locali degli edifici pubblici in inverno potranno essere riscaldati fino a 19 gradi.
Non finisce qui perché il piano Gewessler entra anche nella dimensione privata dei cittadini. Si chiede, per esempio, di ridurre la velocità sulle autostrade, per un massimo di 100 km/h, per risparmiare, dicono, fino al 24% del carburante. Poi viene suggerito ai cittadini di fare sempre più ricorso al car sharing: al lavoro o per fare sport si dovrebbe andare in tre o quattro per macchina.
Il Governo austriaco ti tiene compagnia anche in bagno: l’acqua utilizzata dovrà essere sempre fredda, sia per la doccia, che per il lavaggio delle mani e dei denti. Per ora si stratta di istruzioni che dovranno essere rispettate su base volontaria, ma quanto durerà il libero arbitrio sui consumi energetici?
Secondo Bloomberg, l’Unione europea sarebbe sul punto di rendere obbligatori i vincoli di risparmio sull’energia, come d’altronde prevede lo stesso regolamento, nel caso in cui venisse raggiunto il livello di “allerta”. Il piano Cingolani e il piano Gewessler sembrano essere quindi solo dei preparativi in vista di obblighi sempre più stringenti, fatti anche di controlli della polizia nei condomini e controllo da remoto dei contatori domestici.
Articolo di Michele Crudelini
Rivisto da Conoscenzealconfine.it