Una volta lessi un libro di Eiji Yoshikawa sul famoso guerriero samurai Musashi. È uno dei libri più straordinari che io abbia mai letto. Racconta di come Musashi divenne il più famoso samurai della storia del Giappone. L’intero libro, lungo più di mille pagine, narra di come egli imparò a sviluppare un grado sempre più profondo di centratura.
Durante questo percorso imparò a mettere da parte la rabbia, ad accettare la tristezza e il dolore come parte della vita, e a rimanere centrato, senza farsi scuotere o distrarre dalle emozioni, dall’avidità o dall’ambizione. Il suo potere derivava non tanto dalla sua abilità di guerriero, ma dal suo sviluppo interiore. Veniva dalla sua capacità di contenere l’energia.
All’inizio della storia è un uomo selvaggio e senza disciplina, che vive completamente nello stato del suo bambino emozionale. Per placare la sua natura irrequieta, il suo maestro lo rinchiude in una stanza per due anni (tipico approccio giapponese), e poi lo guida attraverso una prova dopo l’altra. Molte di queste prove non hanno nulla a che fare con il combattimento. La storia di Musashi mi ha sempre ispirato. Mostra splendidamente come indeboliamo la nostra forza vitale e il nostro potere, illustra tutti i modi in cui disperdiamo la nostra energia.
C’è una grande differenza tra sensazioni ed emozioni. Le sensazioni sono esperienze di energia che si manifestano momento per momento e non hanno una storia precedente. Le emozioni sono invece esperienze fortemente influenzate da sensazioni che furono percepite nel passato e sono perciò contaminate da questo e anche dalle nostre considerazioni in merito alla sensazione stessa.
Una delle principali via di dispersione è il modo in cui affrontiamo le emozioni e la nostra energia – dolore, rabbia, sessualità e gioia. Perdiamo energia quando reprimiamo le nostre emozioni, e altrettanto spesso quando le esprimiamo. Smettiamo invece di perderla quando impariamo a contenerla. Contenere significa semplicemente essere presenti a esse, nient’altro. Il bambino emozionale è incapace di contenere qualsiasi cosa, sa solo reprimere od opprimere in modo automatico e inconscio.
Tratto da: “Uscire dalla Paura” – Osservare il bambino emozionale dentro di noi e interrompere l’identificazione, di Krishnananda (Thomas Trobe), Amana (Gitte Demant Trobe).
Fonte: https://direzionebenessere.com/contenere-le-emozioni/