Gli Esperti dei Diritti Umani delle Nazioni Unite hanno invitato il Consiglio d’Europa a ritirare [1] la Bozza del “Protocollo Aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo”, che conserva un approccio alle politiche e alle pratiche sulla salute mentale basato sulla coartazione e incompatibile con i principi e gli standard attuali sui Diritti Umani e con la “Riforma Basaglia” che quarant’anni fa aveva aperto le porte dei manicomi.
Questo Protocollo rischia anche di frenare la grande riforma sociale avviata a Bibbiano nel 2019, che sta mettendo in crisi la nuova forma di repressione dei Diritti Umani e dei Bambini costituita dalla Filiera Psichiatrica[2].
Il Comitato di Bioetica presso il Consiglio d’Europa si riunirà all’inizio di giugno per votare un Protocollo Aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo che consentirebbe ai 47 Stati Membri del Consiglio d’Europa di utilizzare misure coercitive, compresi il trattamento forzato e il collocamento non volontario in istituti psichiatrici di persone con problemi di salute mentale.
Se passasse questo documento, la chiusura delle scandalose strutture psichiatriche ad alto contenimento che grazie alla riforma generata dallo scandalo di Bibbiano stavamo riuscendo a chiudere, potrebbe essere rallentata con migliaia di ragazzi che rischiano di rimanere imprigionati in queste strutture coattive. Il disagio dei nostri ragazzi difficili non va istituzionalizzato con misure obbligatorie. Questi ragazzi hanno il diritto di essere aiutati nelle loro famiglie attraverso progetti rispettosi dei Diritti Umani: non vanno rinchiusi nei “manicomi per bambini”.
Gli esperti delle Nazioni Unite sono molto preoccupati della deriva autoritativa rappresentata dalla Bozza di Protocollo: “Le evidenze schiaccianti del Forum Europeo sulla Disabilità e sulla Salute Mentale e di altre organizzazioni e il crescente consenso all’interno delle Nazioni Unite, inclusa l’Organizzazione Mondiale della Sanità, mostrano che l’internamento forzato nelle istituzioni mediche e i trattamenti obbligatori hanno degli effetti dannosi quali sofferenza, traumi , umiliazione, vergogna, stigmatizzazione e paura per le persone con disabilità psicosociali“.
“L’approccio costrittivo alla salute mentale danneggia le persone con disabilità e non dovremmo tornare indietro autorizzando un approccio obsoleto. Le persone con disabilità psicosociali hanno il diritto di vivere nella loro comunità e di rifiutare le cure mediche“.
“Mentre ci sono sforzi in tutto il mondo per riformare le politiche sulla salute mentale, ci sorprende che il Consiglio d’Europa stia pianificando di adottare un Trattato che sarebbe una battuta d’arresto che invertirebbe tutti gli sviluppi positivi in Europa con effetti agghiaccianti in altre parti del mondo”.
La controversa bozza del Trattato ha suscitato forti opposizioni in Europa e nella Comunità Internazionale. Anche le voci all’interno del Consiglio d’Europa, come l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa e il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, si sono espresse contro il Protocollo.
“Il Consiglio d’Europa ha ora un’opportunità unica di passare dai vecchi approcci coattivi alla salute mentale, verso passi concreti che promuovano dei servizi di supporto nella comunità e la realizzazione dei Diritti Umani per tutti, senza discriminazioni sulla base della disabilità. Esortiamo il Consiglio d’Europa a far parte del futuro e non del passato nella salute mentale“, hanno sottolineato gli Esperti.
Note:
[1] OHCHR | Gli Esperti dei diritti delle Nazioni Unite chiedono al Consiglio d’Europa di fermare la legislazione sulle misure coercitive per la Salute Mentale.
[2] Vincenza Palmieri: La Filiera Psichiatrica è come una piovra mafiosa con i suoi tentacoli. Dai reparti di maternità, gli asili nido, la scuola materna, la scuola tutta, la vendita degli psicofarmaci, l’allontanamento dei bambini dalle famiglie. E questa è un po’ l’apoteosi della psichiatria. Perché è la psichiatria più subdola, quella che appare stare dietro ma che invece è colei che ha causato tutto questo. Perché? Perché si è sviluppato l’abuso diagnostico in Italia. Oggi in Italia le diagnosi non le fa solo lo psichiatra o il neuropsichiatra. Le diagnosi le fanno tutti. Perché abbiamo visto proprio le leggi organizzate affinché questo accadesse. Abbiamo visto i maestri che sono autorizzati a individuare gli indicatori e poi indirizzare i genitori verso la neuropsichiatria infantile. Questo è un modo per fare diagnosi anche da parte degli insegnanti. Ma la stessa diagnosi, l’abbiamo vista proporre dagli educatori domiciliari, dai servizi sociali. È come se tutti gli operatori del settore dell’aiuto, del sostegno alle famiglie, del sostegno ai ragazzi, fossero tutti deputati a fare diagnosi”.
Fonte: https://www.imolaoggi.it/2021/06/09/consiglio-deuropa-manicomi-per-bambini/