di Mirko Tatano
Clair Cameron Patterson era un geochimico. Figlio di un postino, non andava benissimo a scuola. Tuttavia, aveva talento: era perseverante e metodico. Ma soprattutto si rivelò animato da un grande senso di responsabilità, che lo portò a salvare l’umanità dal più grande avvelenamento di massa di tutti i tempi.
La storia che ci accingiamo a raccontare inizia con un domanda che il genere umano si pone da centinaia di anni: che età ha la Terra? Sono stati fatti vari tentativi per determinarlo. Uno dei quali fu fatto dall’arcivescovo anglicano James Ussher nel diciassettesimo secolo. Interpretò la Bibbia partendo dalla morte del Re Nabuccodonosor che aveva data certa. Retrocedendo nel tempo contò l’età dei personaggi biblici e stabilì la data della creazione della Terra. Secondo Ussher il nostro pianeta ebbe origine sabato 22 ottobre 4004 avanti Cristo. Alle 18.00…
In epoca più recente si tentò di capirlo attraverso la scienza della Geologia. Il suolo è come un libro le cui pagine sono gli strati di sedimenti che si accumulano nel tempo. Gli strati più antichi si trovano sul fondo e quelli più recenti in cima. Contando il numero di strati si può risalire ad una stima approssimativa dell’età della Terra. Oppure no? L’esame degli strati geologici è affidabile per altri tipi di analisi ma non per calcolare l’età del nostro pianeta. Infatti queste pagine di roccia sono state soggette a ritmi di crescita differente a seconda del luogo in cui si trovano. Inoltre le rocce che li compongono hanno subito tutti gli eventi catastrofici ed evolutivi della Terra e ne sono state modificate oppure, semplicemente, non esistono più. I risultati ottenuti con questo metodo vanno da un minimo di 3 milioni ad un massimo di 15 miliardi di anni… quindi un metodo abbastanza impreciso.
Nello Spazio, invece, succede tutta un’altra cosa
Tra Marte e Giove c’è una fascia di asteroidi che contiene lo stesso identico materiale da cui si è formata la Terra. Noi la chiamiamo “Fascia principale” ed, ovviamente, ha la stessa età del nostro pianeta azzurro. Perciò è sufficiente procurarsi un asteroide che provenga da lì e calcolare quanti anni ha. Basta andare in un cratere da impatto come ce ne sono tanti, in Arizona ad esempio, e raccoglierne un po’.
Per calcolare l’età si usa un metodo molto semplice: si misura la quantità di piombo che esso contiene. Siccome questa quantità cala (o meglio “decàde”) nel tempo secondo una costante fissa, i dati che ne otteniamo sono scientificamente certi. In conseguenza di ciò, possiamo affermare che la quantità di piombo presente negli asteroidi è esattamente la stessa che aveva la terra quando è nata. E quindi anche l’età è la stessa.
Il primo a capirlo fu il geochimico Harrison Brown
Costui era il consigliere di dottorato di Clair Patterson il quale, nel 1947, dopo avergli spiegato la sua teoria riguardo i meteoriti, affidò al suo giovane assistente il compito di effettuare questa misurazione. Una questione, in apparenza, semplice. In realtà, non sapevano a cosa stavano andando incontro.
Patterson e Brown non hanno idea, infatti, di cosa stanno per capire e di come le loro scoperte cambieranno le vite di tutti noi. Per fare le misurazione lavorano insieme al collega George Tilton usando uno spettrometro di massa. Un apparecchio che, attraverso l’uso di magneti, separa le rocce in elementi chimici e ne conta gli atomi. Tilton misurava uranio e Patterson piombo. I risultati di Tilton avevano valori costanti mentre quelli di Patterson erano sempre diversi. Perché?
Forse il laboratorio era contaminato da altri esperimenti fatti in precedenza? O forse era l’atmosfera ad esserlo? Fecero di tutto per diminuire eventuali tracce di piombo dal laboratorio. Pulirono ogni cosa ed arrivarono anche a bollire gli strumenti nell’acido. Purtroppo, però, le quantità di piombo erano ancora eccessive. Quando Patterson si trasferisce al Cal.Tech. (Californian Institute of Technology) inventa il laboratorio sterile e finalmente riesce a calcolare l’età della Terra: ha 4 miliardi e mezzo di anni. Ne sono passati sei da quando ha iniziato.
Da dove proviene tutto quel Piombo?
Da ottimo scienziato quale è, scrupoloso e responsabile, si impegna, da ora in poi, per capire da dove proveniva tutto quel piombo che, per anni, ha trovato ovunque nell’ambiente. Questo elemento è tossico per l’uomo. Il nostro organismo, infatti, non si è evoluto in modo da poterlo smaltire e perciò si deposita nelle nostre cellule bloccando i neurotrasmettitori. Le conseguenze sono: perdita di memoria e della capacità di apprendimento, cambiamenti del temperamento e dell’umore. Ma anche cefalea, convulsioni, cefalopatia in rari casi, impotenza. Può indurre anche al coma.
È particolarmente dannoso per i bambini nei quali può causare anche ritardo, disturbi aggressivi della personalità, regressione dello sviluppo, dolori addominali cronici ed anemia. Ai tempi, era utilizzato anche nelle vernici e nei giocattoli. Ma soprattutto, nella sua variante di “piombo tetraetile”, era utilizzato nella benzina come antidetonante. In questa forma è liposolubile, cioè si diluisce nei grassi, e perciò, a contatto con la pelle, può essere letale.
Il piombo ha una rilevante importanza commerciale
Per questo motivo le industrie – tra cui la Etil Corporation – assumono scienziati che con le loro ricerche tranquillizzino le persone sostenendo che il piombo è innocuo. Uno di questi “uomini di scienza” è Robert Kehoe. Patterson, nel frattempo, inizia a misurare quanto piombo c’è negli oceani. Scopre che ne sono praticamente ricoperti e deduce che, visto che si trova praticamente solo in superficie, l’inquinamento sia recente. Pubblica un articolo con i risultati della sua ricerca su una rivista scientifica.
Da questo momento iniziarono i suoi guai
Infatti, al principio, le sue ricerche erano finanziate proprio da enti collegati a società produttrici di carburanti. Viene da esse convocato e dopo il vano tentativo di dargli soldi per convincerlo ad abbandonare questi studi per concentrarsi su altro, cercano di farlo licenziare. Non ci riescono ma alla fine gli tolgono i finanziamenti.
Inoltre il suo antagonista Kehoe continua a pubblicare studi “pro piombo” e ad asserire che non ci sono prove che esso sia nocivo o tossico per l’uomo. I produttori di benzine gli stroncano la carriera e gettano discredito su di lui ridicolizzandolo di fronte all’opinione pubblica. Perde, in effetti, di credibilità agli occhi della gente e delle istituzioni. Finché non si imbatte in qualcuno che ancora crede in lui. Il governo degli Stati Uniti gli concede nuovi finanziamenti per continuare i suoi esperimenti e gira per il mondo per raccogliere altri dati. In particolare si reca in Groenlandia dove effettua dei carotaggi nel ghiaccio. Scopre che i livelli di piombo nel ghiaccio sono praticamente nulli fino agli anni venti; proprio a partire dal momento in cui la benzina viene utilizzata in larga scala. Da qui in avanti se ne rilevano livelli sempre più alti.
E’ il più grande avvelenamento di massa della storia fino a quel momento
Le parti in causa vengono invitate a discutere l’argomento in Senato, dove il Senatore Edmond Muskie ha creato una commissione appositamente dedicata. Stranamente però il dibattito inizia quando Kehoe è presente mentre Patterson si trova in Antartide. Dopo qualche giorno di dibattito, però, Patterson si presenta in Senato tra la sorpresa generale ed inizia una battaglia che durerà per 20 anni. Il “duello” è aspro ma, alla fine, nel 1970 la cosiddetta “benzina rossa” al piombo viene bandita al commercio, attraverso la votazione del “Clean Air Act”. Nel giro di pochissimi anni il livello medio di piombo nel sangue degli americani calò del 75%.
L’uomo che ha calcolato l’età della Terra ha vinto la sua battaglia
In Italia la benzina rossa fu bandita solo il primo gennaio del 2002 (32 anni dopo!). Patterson se ne è andato nel 1995. Ha sofferto per lunghi anni, non ha avuto la carriera che meritava ed ancora oggi è, ai più, sconosciuto. Ha sacrificato la sua vita per il benessere dell’umanità, dei bambini in particolare, ma anche per tutelare l’ambiente.
Chi per motivi anagrafici, può ricordare quando la benzina cambiò “colore” e diventò da rossa a verde, purtroppo non ne conosce la vera storia. Patterson è, a tutti gli effetti, un eroe moderno.
A lui è stato intitolato un asteroide che, come quello che raccolse in Arizona, si trova nella fascia asteroidale principale.
Articolo di Mirko Tatano
Riferimenti:
C. Patterson; G. Tilton; M., Inghram – Age of the Earth;
C. Patterson – Contaminated and natural environments of man;
Manuale MSD Italia – Merck & Co.;
La Repubblica – 01 ottobre 2001;
B. Brison – A Short History of Nearly Everything;
Enciclopedia Treccani;
Rivisto da Conoscenzealconfine.itFonte: http://www.inliberta.it/clair-patterson-lo-sconosciuto-che-salvo-lumanita/