Cattura Battisti, Napolitano accusa Lula: “Lasciato il merito alla destra”

di Adolfo Spezzaferro

Anche il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano interviene sulla cattura di Cesare Battisti, esprimendo soddisfazione per l’arresto del terrorista e congratulandosi con le forze di polizia per il decisivo contributo. Tuttavia, “Re Giorgio”, in una lettera alla Stampa, ha voluto dire la sua…

Ha voluto dire la sua sul fatto che quando era presidente lui qui in Italia e Lula in Brasile (sì, quel Lula che ha protetto il terrorista comunista pluriomicida per anni e fino all’ultimo), non sarebbe riuscito a farselo consegnare.

Durante gli anni della mia presidenza, la questione Battisti è stata sempre al centro dell’attenzione mia e dei governi italiani: ricordo in particolare le mie iniziative di protesta e di sollecitazione nei rapporti con il presidente Lula, sia per via diplomatica ed epistolare, sia personalmente, soprattutto, in occasione della sua visita in Italia nel novembre del 2008, e successivamente durante il vertice G8 dell’Aquila del luglio 2009″, spiega Napolitano.

“Sapevo di poter contare su un atteggiamento di forte vicinanza e rispetto da parte sua, su un’autorevolezza che spesi nei suoi confronti per sollecitarlo fortemente a decidere l’estradizione e la consegna alla giustizia italiana del criminale Battisti. Ottenni allora da lui in tal senso un netto impegno, che tuttavia non mantenne, cedendo alle pressione della componente estremista della sua maggioranza e del suo governo”. Così Napolitano a distanza di anni rivela i retroscena, dando la colpa all’ex presidente brasiliano, oggi in prigione per aver preso tangenti.

Ma “Re Giorgio” fa di più: accusa Lula di aver lasciato il merito della cattura di Battisti alla destra. “Credo – scrive il presidente emerito – che abbia avuto modo successivamente di capire il suo errore, finendo per lasciare la paternità e il merito dell’ordine di consegna di Battisti, a un capo di governo che oggi esprime un indirizzo politico ben lontano dalla sinistra”.

Articolo di Adolfo Spezzaferro

Fonte: https://www.ilprimatonazionale.it/politica/cattura-battisti-napolitano-accusa-lula-lasciato-il-merito-alla-destra-101141/

NAPOLITANO, IL CAPO DELLA BANDA
Prefazione di Salvo Mandarà
di Ugo M. Tassinari

Napolitano, il Capo della Banda

Prefazione di Salvo Mandarà

di Ugo M. Tassinari

 Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è un uomo di cui, in Italia, non si può parlare.

Sono infatti innumerevoli le interruzioni e i casi di vera censura a cui abbiamo assistito ogni volta che qualche esponente dell'opposizione, alla Camera o al Senato, ha osato solo fare il suo nome.

Quindi, l'autore, avendo deciso di scrivere addirittura un libro sulla figura del peggior Presidente della Repubblica della storia del nostro Paese, dimostra un grande coraggio. Anche la scelta del titolo è più che azzeccata...

Dalla Prefazione di Salvo Mandarà

Da dove viene, quali sono le idee, quali sono le frequentazioni del nostro Presidente della Repubblica?

Perché è diventato il Grande Vecchio di un regime corrotto, controllato da poteri occulti e centrali estere, finanziarie e politiche? Perché ha potuto muoversi ben oltre la lettera e lo spirito della Costituzione, godendo di ogni appoggio e copertura da parte dei maggiori leader politici italiani e stranieri?

Perché Kissinger lo considera 'il suo comunista preferito'? Perchè sostiene il Nuovo Ordine Mondiale, considera la scelta dell'euro irreversibile, ritiene l'alleanza tra destra e sinistra la naturale evoluzione dei sistemi politici parlamentari?

Perchè ha fatto distruggere i nastri delle sue telefonate con Mancino invece di renderle pubbliche? Perchè ha fatto cadere Berlusconi nonostante la lunga alleanza, perchè sceglie i Presidenti del Consiglio senza riguardo alla volontà popolare?

Perchè...

Ai molti perchè legati alla sua carriera ormai sessantennale, risponde con puntualità questo libro, tanto chiaro quanto documentato.

Indice

Premessa dell'Editore

Prefazione di Salvo Mandarà

1. 1 settembre 1973
2. Il Comunista
3. La Massoneria
4. Il Nuovo Ordine Mondiale
5. Il Riformista
6. Berlusconi
7. Prodi
8. I Predecessori
9. La Riconferma
10. Antimafia
11. La Grazia
12. L'America
13. Monti
14. L'Impeachment

Conclusioni

Bibliografia

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