Arrivano. Senza invito. Senza bussare. E iniziano ad agitarsi. Parola d’ordine: fare casino. A volte non lasciano proprio spazio per muoversi o rilassarsi.
Pensieri ed emozioni si avvicendano senza sosta dentro di noi, sorgendo dal nulla. E se non ne siamo consapevoli, agiamo attraverso di essi in modo reattivo. Ecco che l’ira ci domina, l’avidità ci fa imboccare un vicolo cieco, la gelosia ci ottenebra, l’antipatia istintiva verso una persona ci fa perdere un’occasione d’oro. Oppure l’altrettanta istintiva simpatia ci fa cadere in trappola o ci condiziona la vita per anni.
Istinto: parola abusata e dai significati a volte contrapposti. In psicoanalisi è il complesso delle forze psichiche inconsce che determinano comportamenti impulsivi e indipendenti dalla ragione. Ma istinto è anche, cito il vocabolario Garzanti, la “tendenza innata, immutabile, ereditaria che spinge gli esseri viventi a comportamenti volti alla conservazione dell’individuo e della specie”.
E si intende per istinto anche il comportamento spontaneo e naturale tout court, senza valutare minimamente da dove giunga questa “spontaneità”. Niente di nuovo, è la quotidiana babele generata del linguaggio. Per me “A” significa questo e per te significa quello, ed ecco che ci fraintendiamo all’istante.
Ad evitare stravolgenti equivoci in questo contesto sceglieremo il primo dei tre significati. E lo contrapporremo, in quest’accezione, al vocabolo “intuito”. Il dizionario in questo caso parla di acutezza, perspicacia. Tutto qui? Da dove viene questa perspicacia, talvolta altrettanto spontanea e naturale dell’”istinto 3”?
Pensieri ed emozioni sorgono dall’”istinto 1”, frutto di reazioni a situazioni passate, spesso emotivamente dolorose o incompiute nel loro svolgersi. Possono intralciarci, talvolta sommergerci. Come un rivolo, un torrente, un fiume energetico racchiuso nell’inconscio, che ci chiede attenzione e rispetto, che cerca spazio e sfogo nel cosciente. Una bella grana da gestire.
Se, consapevolmente o meno, gli sbarriamo la via d’uscita, questo fiume emergerà comunque, troverà uno sfogo attraverso l’adozione di comportamenti irrazionali, l’insorgere di fobie, manie, nevrosi eccetera.
Talvolta però l’istinto si fa da parte e lascia parlare l’intuito, che, a dire il vero, spesso bisbiglia appena.
In questo caso ciò che fa capolino dentro di noi è un bagliore del divino, che ci indica la strada giusta, che ci indirizza, ci sussurra qual è il posto per noi, dove risiede la nostra temporanea o duratura realizzazione, qual è la compagnia, l’humus” che ci fa evolvere.
Bel discorso certo, ma come discernere “il grano dal loglio”? E qui c’è una bella notizia. Il corretto giudizio accade. Da solo. Con un sistema semplice e al tempo stesso impegnativo: esercitare la propria consapevolezza.
Questo significa semplicemente sentire l’energia che sta venendo fuori. Immergersi in essa. Senza valutarla. Senza dire “ bella” o “che schifo!”. Sentirla e basta.
Semplice, perchè non richiede capacità particolari, anzi. Per il solo fatto di esistere possiamo (e dobbiamo) essere consapevoli. Ma è anche impegnativo perché richiede attenzione, vigilanza costante.
Il gioco però vale ampiamente la candela. Ogni volta che esercitiamo questo meraviglioso strumento, ci accorgiamo che ciò che non ci giova scompare. Se è frutto di un dolore o di un’esperienza incompiuta se ne va. Il solo riconoscerlo chiude magicamente il cerchio, liberando l’energia intrappolata. Spesso l’operazione dev’essere ripetuta più volte, in situazioni di vario tipo. Per eliminare totalmente quello che può esser il frutto di anni di sofferenze o di frustrazioni a volte occorre tempo. Ma se ne andrà.
Se invece l’emozione, la sensazione arriva dal contatto con la parte più profonda del nostro essere, con quella parte che si interfaccia col Tutto, allora crescerà, nutrendosi della nostra attenzione, si estenderà e alfine ci colmerà, inondandoci di beatitudine e benessere. Tutto qui.
Istinto e intuito. Reazione e Consapevolezza. Il vero e unico Peccato e la vera ed unica Virtù.
Fonte: http://www.innernet.it/basic-insight/