Autocontagio e “Museruola”: i rischi dell’uso della Mascherina

di Paolo Gulisano

Perfino l’OMS segnala alcuni rischi potenziali relativi all’uso della mascherina, come il rischio di autocontaminazione. C’è quindi il rischio concreto che, da presidio di sicurezza, si trasformi in pericoloso veicolo di contagio.

Italia, un paese compatto contro il covid-19. Nove su 10 hanno fa

Insistentemente imposta a grandi e piccoli ha un valore anche fortemente simbolico: è un oggetto-totemico del “Nuovo Ordine Pandemico”. E anche un bavaglio, che ci chiude la bocca, per renderci tutti omologati. Una mascherina che ricorda molto una museruola.

Tra i provvedimenti di cui si parla in questi giorni per la “Fase 3”, quella che prenderà il via a settembre, ce n’è uno che sta facendo molto discutere e sta suscitando forti preoccupazioni tra le famiglie: l’obbligo delle mascherine per i bambini e per tutti gli alunni delle scuole. Mascherine che andrebbero dunque portate per diverse ore al giorno. La scelta è sostenuta anche dalla FIMP, la Federazione italiana dei medici pediatri.

Una presa di posizione che lascia molto perplessi, a fronte di numerosi studi che la sconsigliano o la ritengono controproducente. Studi che evidentemente sono stati ben recepiti dal governo liberale del Belgio, che ha annunciato che, dopo una parziale riapertura di alcune classi lo scorso 18 maggio, dal 2 giugno le materne torneranno a funzionare regolarmente e dall’8 anche le elementari.

Ritenendo basso il rischio per i più piccoli, così come la probabilità di contagio, l’esecutivo federale di Bruxelles ha inviato una circolare a tutte le scuole e ha stabilito che per i bambini non saranno necessarie né maschere né tanto meno alcun tipo di distanziamento sociale. Solo alle elementari viene consigliata la mascherina agli insegnanti nel caso in cui non riescano a rispettare la distanza di sicurezza dai bambini. Mascherine e social distancing vengono invece consigliati tra i membri del personale della scuola e tra questi e i genitori.

Sondaggio: "Obbligo di Mascherine per Bambini a scuola e nei ...

La scelta di questo ritorno alla normalità senza pesanti misure di sicurezza è dovuta, ha spiegato l’esecutivo, al fatto che gli esperti del governo “indicano che gli studi e l’esperienza acquisita in diversi Paesi dimostrano che i bambini sono da un lato meno colpiti dal virus e, dall’altro, meno contagiosi”, di conseguenza “la riapertura delle scuole non porterà a una significativa impennata dell’epidemia, a condizione che alcuni protocolli continuino a essere scrupolosamente seguiti”. In più, sottolinea la circolare, “la non scolarizzazione ha un impatto importante sullo sviluppo generale, mentale e sociale dei bambini e delle loro famiglie”.

Quello che viene richiesto è di aerare spesso le classi e far lavare con regolarità le mani ai bambini: le misure di base dell’igiene personale e ambientale. Le scuole dovranno poi avere pronti dei piani di emergenza in caso una scuola diventi un focolaio del contagio, cosa ritenuta però difficile.

Il Belgio, con una popolazione di 11 milioni e mezzo di abitanti, il 10% in più della Lombardia, ha avuto un totale di decessi di circa 9.500. Si tratta dunque di uno dei Paesi europei più colpiti, ma i belgi non hanno dubbi: si deve ripartire e i bambini possono andare a scuola senza mascherina.

In Italia a dare voce alla protesta di molti genitori che temono che ai propri figli debba invece essere imposta la mascherina scolastica ci ha pensato il CIATDM (Coordinamento internazionale Associazioni per la Tutela dei Diritti dei Minori), che insieme ad associazioni, comitati ed esponenti del mondo della cultura e della scienza ha scritto al presidente della FIMP, chiedendo di giustificare la posizione della Federazione in merito all’obbligo di mascherina per la popolazione pediatrica, e chiedendo inoltre ai ministri Speranza e Azzolina che sospendano qualunque imposizione in tal senso.

Perché imporre ai bambini la mascherina?

Gli studi epidemiologici attestano che i bambini sono la categoria di soggetti a minor rischio per il Covid-19. In Italia i dati ufficiali resi noti dall’Istituto Superiore di Sanità (e aggiornati al 20 maggio) dicono che su 227.204 casi totali ci sono 1.851 casi di bambini (0-9 anni) pari all’0,8% e 3.312 casi di ragazzi (10-19) pari all’1,5%.

Quanto all’uso di mascherine, la stessa OMS segnala alcuni rischi potenziali relativi al loro uso, come il rischio di autocontaminazione, che può avvenire toccando e riutilizzando mascherine contaminate, potenziali difficoltà respiratorie e falso senso di sicurezza, che induce a una potenziale riduzione dell’osservanza di altre misure preventive.

L’uso corretto delle mascherine inoltre prevede una serie di manovre nell’indossarle e nel rimuoverle che ben difficilmente potrebbero essere perfettamente attuate da dei bambini. Né si può pensare che gli insegnanti debbano costantemente vigilare sul corretto utilizzo delle mascherine e impedire che i bambini tocchino inavvertitamente la propria o la mascherina di un compagno di banco.

Bambini e mascherine: come e quali indossare

C’è il rischio concreto, quindi, che la mascherina, da presidio di sicurezza, si trasformi in pericoloso veicolo di contagio. Quando si espira si emette anidride carbonica, si emette del vapore che bagna la mascherina, con la possibilità che diventi ricettacolo di virus, batteri, funghi, parassiti, lì concentrati a diretto contatto con le vie aeree.

In uno studio pubblicato sul Repository di Epidemiologia e Prevenzione, rivista destinata a medici epidemiologi, il dottor Alberto Donzelli, specialista in igiene e medicina preventiva, evidenzia che “….in soggetti infetti inconsapevoli, in cui l’emissione di virus è massima nei due giorni precedenti i sintomi, la mascherina obbliga a un continuo ricircolo respiratorio dei propri virus, aggiungendo la resistenza all’esalazione, con concreto rischio di spingere in profondità negli alveoli una carica virale elevata, che poteva essere sconfitta dalle difese innate se avesse impattato solo con le vie respiratorie superiori“.

Se uniamo la quasi certa errata gestione della mascherina da parte dei bambini, con questi rischi potenziali, appare evidente che il bilanciamento rischio-beneficio penda decisamente verso il rischio, piuttosto che il beneficio, nell’imposizione di questi dispositivi alla popolazione pediatrica. E non solo pediatrica: è impressionante vedere molte persone che indossano la mascherina anche quando sono sole, ben a distanza le une dalle altre, in luoghi aperti. La indossano persino quando sono da sole in automobile. Hanno paura di infettare il cruscotto?

La mascherina insistentemente imposta a grandi e piccoli ha un valore anche fortemente simbolico: è un oggetto-totemico del “Nuovo Ordine Pandemico”. Come ha scritto Aldo Maria Valli: “Chi la indossa è accettato e può far parte del sistema, chi non la indossa, o la indossa di meno, è il controrivoluzionario, il reazionario, dunque il nemico. La mascherina è diventata il contrassegno del conformismo rivoluzionario. Viene indossata non tanto e non solo per la sua funzione (che resta comunque dubbia), ma in quanto simbolo di appartenenza“.

Si potrebbe aggiungere che la mascherina rappresenta anche un bavaglio, che ci chiude la bocca, un mezzo per nasconderci il volto, per renderci tutti uguali, omologati. Una mascherina che ricorda molto una museruola.

Articolo di Paolo Gulisano

Fonte: https://lanuovabq.it/it/autocontagio-e-museruola-i-rischi-della-mascherina

ABISSO. CORONAVIRUS: IL ROMANZO DELLA PROFEZIA
di Dean Koontz

Abisso. Coronavirus: il Romanzo della Profezia

di Dean Koontz

Finora inedito in Italia...

In questo thriller nel 1981, l'autore profetizza la comparsa del virus Wuhan 400 (Coronavirus) proveniente dalla città cinese di Wuhan nell'anno 2020.

Un virus in grado di uccidere la popolazione di tutto il mondo con il solo contagio per vie respiratorie…

Oggi, la profezia si è avverata. Questo romanzo è diventato realtà.

Dall'autore best seller in tutto il mondo, con oltre 450 milioni di copie vendute, un romanzo definito dalla critica e dai lettori con queste parole:

"costruito sapientemente, originale e decisamente inquietante. Una lettura imperdibile, suspense ai massimi livelli e un finale assolutamente inatteso."

E se l'incidente che le ha portato via suo figlio non fosse mai avvenuto? È trascorso un anno da quel giorno fatale in cui Tina Evans ha perso suo figlio Danny e anche se la sua vita è cambiata per sempre, ora sta finalmente iniziando ad accettarlo.

Il successo nel lavoro, un incontro di passione e sentimento... tutto sembra rimettersi al posto giusto. Ma le basta confondere il viso di un bambino per quello di suo figlio nell'auto di uno sconosciuto per scatenare in lei un vortice di dubbi ed emozioni incontrollate. E poco dopo, nella camera del suo bambino, sulla lavagna cominciano ad apparire due parole: NON MORTO.

Tina ha motivo di credere che quell'incidente con gli scout non si sia mai verificato, e che forse suo figlio viene tenuto lontano da lei, prigioniero di un uomo in nero, e disperatamente bisognoso del suo aiuto. E così, verso un lento e inesorabile destino, il dolore e il dubbio genereranno in lei un'ossessione da cui le sarà impossibile sottrarsi: il bisogno di rivedere suo figlio a costo di sprofondare nell'abisso.

Organizzazioni militari segrete e misteriose sperimentazioni sono al centro del romanzo di Dean Koontz, che grazie alla sua straordinaria capacità di descrivere l'animo umano già nel 1981 riuscì a profetizzare una minaccia del nostro tempo in un thriller angosciante e sensazionale.

Ecco il pezzo nella versione originale in inglese:

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