IASTEC (International Association of Sustainable Drivetrain and Vehicle Technology Research) è un’organizzazione di scienziati, insegnanti e ingegneri europei coinvolti nella “transizione” che le tecnologie di trasporto terrestre devono subire per conformarsi alla transizione energetica decisa dall’Unione Europea.
In altre parole, la voce più importante interessata da questa “transizione” è il trasporto automobilistico. La corsa a capofitto verso l’ignoto si è accelerata negli ultimi anni dopo il “diesel-gate” e l’apparizione di una serie di regole che restringono l’uso di veicoli a benzina o diesel che non rispettano le nuove norme sulle emissioni di gas serra. Questi standard emessi dai funzionari della Commissione europea non hanno altro scopo, tra l’altro poco velato, che promuovere i veicoli elettrici.
Esaminando le linee guida della Commissione, infatti, è diventato chiaro che i calcoli presentati dalla Commissione per sostenere il caso dei veicoli elettrici sono sbagliati. Questo è stato dimostrato in una lettera alla Commissione europea da IASTEC, co-firmata da un gruppo di 12 accademici, presieduti dal dottor Thomas Koch del Karlsruhe Institute of Technology.
È un po’ complicato da capire, ma la Commissione ha sovrastimato di un fattore 3 la riduzione delle emissioni di CO2 da parte delle auto “completamente elettriche”, senza tener conto delle energie intermittenti come l’energia solare ed eolica nel calcolo fatto da questi eminenti professori.
La Commissione ha deliberatamente non incluso nelle sue affermazioni il fatto che molti carburanti liquidi al carbonio contengono fino al 40% di carburante “verde”, etanolo o oli vegetali. Né la Commissione ha tenuto conto dei miglioramenti tecnici dei motori a combustione interna per funzionare correttamente con combustibili come il G40 o l’R33, che in teoria producono meno CO2 di origine fossile, poiché una parte – fino al 40%, della CO2 emessa – si dice sia “rinnovabile”.
Le decisioni prese dalla Commissione, che tutti i paesi europei devono rispettare recependole nella loro legislazione nazionale, sono quindi sbagliate. Ovviamente, poiché queste decisioni mirano a proteggere il clima, devono essere applicate alla lettera.
Siamo quindi di fronte a un’accozzaglia di bugie…
I tempi saranno duri per molti europei quando scopriranno che la loro vecchia auto “diesel” sarà tassata a tal punto da doverla cambiare, ma non avranno abbastanza denaro per permettersi un’auto completamente elettrica.
Il prezzo di questi veicoli (BEV nella lettera aperta inviata alla Commissione) aumenterà inesorabilmente data la già prevista scarsità di cobalto e litio. L’industria automobilistica tradizionale scomparirà per un’alternativa sconosciuta. Ecco a cosa è arrivata l’Unione Europea…
Qui puoi scaricare il Documento Originale Ufficiale spedito da 12 accademici in relazione alla Truffa perpetrata dall’Unione Europea, in formato PDF: https://iastec.org/wp-content/uploads/2021/06/20210624-IASTEC-Letter.pdf
Fonte originale: iastec.org
Rivisto da Conoscenzealconfine.it
Ricaricheranno le loro belle, e costose, macchinine con la corrente generata da centrali a carbone se va bene, se invece andasse male la portano nel bunker