Le politiche neoliberiste sono fallimentari e deleterie per quelle nazioni che hanno la sventura di adottarle.
La narrazione propinata dal circuito informativo mainstream, martella sulla presunta crisi umanitaria che starebbe vivendo il Venezuela, dove il popolo sarebbe letteralmente ridotto alla fame, a causa delle politiche di segno socialista adottate dal governo Maduro. Ovviamente si tratta solo di bassa propaganda, per mascherare gli effetti nefasti delle dure sanzioni unilaterali imposte dagli Stati Uniti al governo di Caracas.
Questo avviene mentre gli stessi media semplicemente ignorano vere e proprie emergenze, come in Argentina e Colombia, dove il popolo è davvero ridotto alla fame dalle nefaste politiche neoliberiste, adottate da questi due paesi. Però si tratta di due stretti alleati di Washington, quindi viene chiuso un occhio. Talvolta anche due.
Ma i fatti hanno la testa dura e confermano quanto le politiche neoliberiste siano fallimentari e deleterie per quelle nazioni che hanno la sventura di adottarle. Più di undici milioni di persone vivono in povertà in Argentina, secondo l’indice pubblicato dall’Istituto Nazionale di Statistica e Censimenti (INDEC). L’equivalente della nostra ISTAT.
L’Indec ha riportato che la povertà è salita al 27,3% nella prima metà di quest’anno, il che segna un aumento dell’1,6% rispetto allo scorso dicembre (passando dal 25,7% al 27,3%). L’indice di indigenza si è attestato al 4,9% lo scorso giugno, registrando un aumento dello 0,1% rispetto alle statistiche di dicembre 2017.
L’Indec realizza l’Indagine Permanente sulle Famiglie (EPH) in 31 centri urbani del paese, in cui vivono 27,7 milioni di persone, di cui 7,5 milioni si trovano al di sotto della soglia di povertà, di cui 1,3 milioni sopravvivono in condizioni di indigenza.
Il segmento della popolazione più vulnerabile alla povertà è quello che comprende i bambini fino a 14 anni (33,3%), seguito dal segmento tra i 30 e i 64 anni (28,7%) e da quello tra 15 e 29 anni (28,7%).
Un vero e proprio fallimento senza appello per Mauricio Macri. Facilmente prevedibile, purtroppo per il popolo argentino, che si ritrova a vivere lo stesso incubo che condusse il paese fino al default, agli albori del XXI secolo. L’arrivo del Fondo Monetario Internazionale, che di fatto governa il paese, non lascia presagire nulla di buono.