Alluvioni… Perché si Originano

di Achille Sacchi

Quello che bisogna fare è impedire che l’acqua arrivi ai fiumi o arrivi molto lentamente, e questo lo si ottiene non lasciando nudo il suolo.

Sono laureato in geologia e ho fatto altre esperienze di lavoro/studio nell’ambito forestale e pedologico (suolo). La soluzione al problema, e in pochissimi lo recepiscono, è cambiare gradualmente il tipo di agricoltura. Sicuramente il clima sta determinando situazioni estreme, ma l’unico modo che abbiamo per proteggerci è rinforzare il territorio.

Quello che viene fatto di prassi è pulire gli alvei per velocizzare il deflusso dell’acqua che in certi casi peggiora la situazione perché porta velocemente l’acqua nei fondovalle, e se il mare non riceve o il flusso è oltre la capacità dei fiumi, succede il verificarsi di un’alluvione.

Quello che bisogna fare è invece impedire che l’acqua arrivi ai fiumi o arrivi molto lentamente, e questo lo si ottiene non lasciando nudo il suolo o coltivato con diserbo, ma inerbito o alberato (piante e siepi), o a bosco, o coltivato utilizzando colture e sistemi che ne aumentino drasticamente la ritenzione idrica e l’evapotraspirazione, come si faceva del resto fino a cinquanta anni fa.

Quando piove forte, andate nei pressi di un ruscello o fiume, ai piedi di un campo. Se il campo è arato o coltivato, esempio a grano o girasole, in cui viene fatto il diserbo, vedrete scorrere fango dopo poche ore di pioggia (il fango è di fatto la fertilità del suolo che viene dilavata).

Il fango, essendo molto meno fluido dell’acqua, va ad intasare molto rapidamente le opere idrauliche per lo smaltimento dell’acqua piovana. Se invece il campo è inerbito o è un bosco, o comunque coperto da fitta vegetazione, non vedrete scorrere acqua o la vedrete scorrere dopo molte ore e sarà limpida.

Questo è il concetto di base anche se la cosa è più complessa e fino a che non si farà uno sforzo in tal senso non ci saranno rimedi che tengano.

Articolo di Achille Sacchi

Fonte: https://telegra.ph/Alluvioni-Perch%C3%A8-si-originano-05-18

Visto su: https://t.me/marcellopamio

TAROCCHI DI MARSIGLIA DI CAMOIN E JODOROWSKY

di Alejandro Jodorowsky, Philippe Camoin

Tarocchi di Marsiglia di Camoin e Jodorowsky

di Alejandro Jodorowsky, Philippe Camoin

I Tarocchi di Marsiglia ricostituiti da Camoin e Jodorowsky sono un'opera speciale, i Tarocchi di tutti coloro che cercano qualcosa di poderoso nei Tarocchi. Puoi immergerti nella fonte del Tarocco e ritrovare l'energia ed i simboli persi, codificati per gli iniziati e gli alchimisti.

Philippe Camoin, erede dei maestri fabbricanti di carte marsigliesi che hanno diffuso i Tarocchi di Marsiglia dal 1760, e Alejandro Jodorowsky, cineasta e appassionato di Tarocchi, hanno lavorato insieme per ricostruire i Tarocchi di Marsiglia, al fine di recuperare i concetti esoterici e filosofici presenti nei Tarocchi originali.

La fabbrica della famiglia Camoin risale al 1760 grazie al suo fondatore Nicolas Conver, ma i suoi Tarocchi non contenevano la Struttura Cifrata presente nei tarocchi Camoin-Jodorowsky. I Tarocchi che Philippe Camoin ha creato con Alejandro Jodorowsky si distinguono chiaramente dai Tarocchi di Conver, sia per i colori che per la quantità di simboli.

Alejandro Jodorowsky ha voluto "restaurare" i Tarocchi di Marsiglia, nel senso di restituire loro una nuova forza e l'importanza che realmente meritano. Per Jodorowsky e Camoin, i Tarocchi sono una macchina metafisica. Camoin voleva esteriorizzare una Struttura Cifrata esoterica che altrimenti sarebbe stata persa nei secoli.

Combinando simboli presi nei vecchi tarocchi diffusi in tutta l'Europa, i due autori sono riusciti a ricreare un insieme simbolico coerente e completamente inedito.

All'interno della confezione è presente un codice QR per accedere alle informazioni online sui Tarocchi di Marsiglia e sul libretto di Alejandro Jodorowsky "L'Arte dei Tarocchi".

Leggi la spiegazione sul recupero simbolico dei Tarocchi di Marsiglia

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