di Stella Bellomo e Barbara Lupi
“Siamo ciò che mangiamo”, diceva Ludwig Feuerbach, ovvero il cibo che scegliamo di consumare, ogni giorno e l’acqua che beviamo, di rubinetto o in bottiglia, oltre a trasformarsi nella materia prima che costituisce il nostro corpo, influisce positivamente o negativamente sul funzionamento e benessere del nostro intero organismo.
La chimica stessa del nostro sangue, per esempio, è fortemente condizionata da ciò che mangiamo, così come il pH delle nostre cellule, che varia molto in base al tipo di sostanze nutritive introdotte con l’alimentazione e può essere:
-Ph acido, se il suo valore è inferiore a 7
-Ph basico, se il suo valore è superiore a 7
-Ph neutro, se il suo valore corrisponde a 7
Nelle abitudini della nostra società contemporanea, ci sono tendenze particolarmente favorevoli al manifestarsi di un’acidosi metabolica, ovvero di uno stato di acidità corporea continuo.
Scorrette abitudini alimentari, con uno scarso apporto di frutta e verdura crude, un eccesso di proteine animali, latticini e prodotti industriali, un abuso di alcool e fumo, uno stile di vita sedentario, un costante stress fisico e psichico o una flora intestinale non equilibrata, sono le principali cause del manifestarsi di questa condizione di acidità.
Qual è allora il ph ottimale per godere di buona salute?
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Il corpo umano è fatto per essere leggermente alcalino, ovvero basico, (con un valore ottimale del ph compreso tra 7.39 e 7.41). Il nostro stesso metabolismo, ovvero l’insieme dei processi attraverso i quali il nostro corpo utilizza ciò che mangiamo per soddisfare i suoi bisogni vitali, dipende dall’equilibrio acido-alcalino.
Quando tale equilibrio viene alterato si può instaurare un grado di alcalosi o acidosi metaboliche che comportano l’insorgere di tutta una serie di disturbi. A causa di un ambiente acido, nell’organismo possono essere presenti infiammazioni croniche silenziose!
Non vi sono sintomi eclatanti inizialmente (a parte una sensazione di stanchezza costante e di scarsa energia e di cefalee o emicranie frequenti) sul lungo periodo, però, le infiammazioni diffuse possono dare origine a patologie anche gravi quali: diabete, ictus, malattie autoimmuni, Alzheimer e tumori.
Come fare a riportare il nostro organismo al giusto pH?
Innanzitutto possiamo cominciare ad avere una corretta alimentazione, poi sarebbe auspicabile anche concedersi del tempo per: riposarsi, ossigenarsi, essere felici.
Cosa si intende per corretta alimentazione? Mangiare in modo equilibrato e sano, preferendo cibi alcalini ricchi di potassio, magnesio e calcio. Bere molta acqua, meglio se anch’essa a ph basico e non gassata. Sappiamo per certo che un’alimentazione che abbonda di cibi cotti, salati e zuccherati, di carne e prodotti industriali, è da considerarsi acidificante e va pertanto evitata o quantomeno ridotta ai minimi livelli, in favore di una dieta a base vegetale, cruda e vitale.
Un bilanciamento quotidiano ottimale per mantenere un ph corporeo basico, è dato dall’assunzione del 70% di alimenti basici, il 20% di alimenti acidi e il 10% di alimenti neutri. Grazie a un’alimentazione in cui si prediligono alimenti alcalini, è possibile ostacolare l’insorgere sia di problematiche comuni come sovrappeso e ritenzione idrica, sia di patologie più complesse come il diabete e i tumori.
Con la dieta alcalina si contrastano anche i radicali liberi, limitando così l’invecchiamento cellulare e si può prevenire l’osteoporosi, poiché quando il nostro ph è troppo acido, il corpo è costretto ad assorbire il calcio dalle ossa.
Scegliendo in modo accurato i nostri pasti e spuntini quotidiani, possiamo evitare l’insorgere di infiammazioni e malattie. Gli alimenti alcalini, oltre a influenzare positivamente la salute delle ossa, possono avere effetti positivi anche in altri ambiti:
– alcalinizzano sangue ed urine, contrastando l’insorgenza dell’acidosi metabolica e contribuendo al nostro benessere generale.
– creano una migliore prevenzione dentale, aumentando i valori del pH salivare.
– idratano il corpo.
Gli alimenti alcalini sono soprattutto quelli di origine vegetale, crudi, ricchi di sali minerali e vitamine.
Ecco un elenco di alimenti alcalini e benefici
– Verdure crude, in particolare quelle a foglia verde come broccoli, insalate, cavoli, spinaci, bietole, cavolfiori, sedano, cetrioli e cipolle;
– ottimi anche i tuberi, carote, zucche, barbabietole;
– frutta cruda, specialmente mele, pere, banane, uva, ananas, meloni, mango, papaya, avocado, datteri, fragole, ciliegie, mirtilli, prugne, fichi, datteri e agrumi, in particolare il limone:
– frutta secca, soprattutto le mandorle;
– cereali integrali, meglio se privi di glutine come miglio, amaranto, riso integrale, riso rosso, riso nero, grano saraceno e quinoa. Ma l’importante è variare!
Nel momento in cui ci accorgiamo che il nostro corpo tende all’acidosi, possiamo anche fare scorta di minerali basici, consumando i seguenti superfood alcalinizzanti:
– Prugna umeboshi: una particolare albicocca fermentata in salamoia nelle foglie di miso;
– Alghe: kombu, wakame, clorella, spirulina, hiziki, arame, kelp, cochayuyu e dulse;
– olio e semi di lino, zenzero, fecola di kudzu, succo di aloe, erba porcellana, borragine, curcuma, alghe azzurre, germogli.
Quale acqua bere?
La comune acqua minerale naturale, così come quella del rubinetto, non è sempre alcalina. Il pH varia tra 6.5 e 8. L’acqua addizionata di anidride carbonica e solfati è ancora leggermente più acida. Esiste anche l’acqua ionizzata, ottenuta a casa tramite l’installazione di uno ionizzatore di acqua alcalina: ovvero di un apparecchio che filtra l’acqua del rubinetto e ne modifica il pH, portandolo a valori fra l’8 e il 10. Oppure scegliere un’acqua minerale che abbia ph intorno a 7,5-8.
Per quanto riguarda le altre bevande, tè verde e tisane a base di erbe hanno un ph basico e sono ottimi anche gli estratti e i centrifugati di frutta senza zuccheri aggiunti.
Alimenti da evitare o ridurre
Gli alimenti acidi, come accennato in precedenza, si trovano soprattutto tra quelli di origine animale come:
– carne, in particolare quella rossa;
– pesce, anche se acidifica di meno;
– Latticini: specialmente quelli vaccini, invece quelli di capra e pecora generano minore acidità;
– Uova.
Ma comprendono anche i cibi pronti e quelli molto lavorati come:
– farinacei raffinati: come pane bianco, farina 00 e dolci industriali;
– zucchero bianco: è uno dei più potenti acidificanti (Sarebbe meglio sostituirlo con miele biologico, sciroppo di acero, malto, riso, stevia);
– sale bianco (meglio quello rosa dell’Himalayia; oppure quando possibile sostituirlo con le spezie);
– legumi secchi;
– cacao torrefatto;
– Caffè;
– Alcolici;
– Bevande gassate.
Qualche ulteriore consiglio per mantenere il pH alcalino:
Adottare uno stile di vita sano, che favorisce lo smaltimento naturale degli acidi all’interno del nostro organismo, effettuare i bagni derivativi, avere orari regolari durante la giornata e dormire almeno 8 ore a notte. Prediligere attività fisiche che aiutano a mantenere un pH basico (come per esempio le pratiche yoga).
Il consiglio più accorato, è quello di unire alle buone abitudini alimentari, anche uno stile di vita più vicino ai ritmi della natura.
Articolo di Stella Bellomo e Barbara Lupi