La creazione e la perpetuazione della scarsità, è un pre-requisito per il mantenimento dei sistemi dittatoriali. È in gran parte attraverso la produzione di scarsità che questo sistema si mantiene, utilizzando la paura del dolore come principale motivatore per il suo funzionamento.
Certo, le condizioni ambientali o altri fattori possono portare a scarsità reali, ma la scarsità artificiale viene costantemente creata dalla classe politica e dall’economia attraverso il consumo eccessivo, lo spreco, lo sfruttamento, la guerra o la preparazione alla guerra, il saccheggio ambientale e l’incapacità di investire in capitale umano di alta qualità, non dando valore alla cura e all’assistenza.
Il consumismo spropositato e lo spreco da parte dell’élite è una caratteristica perenne delle culture dittatoriali. Sia che si tratti delle opulenti feste romane o le feste da un milione di dollari dei super-ricchi di oggi; dei palazzi grandiosi dei re, imperatori e dittatori o delle ville stravaganti degli amministratori delegati di Enron e WorldCom; delle migliaia di scarpe di Imelda Marcos o dei conti bancari immensi delle famiglie Sukarno e Suharto, si tratta della stessa cosa. Quelli al vertice sprecano le risorse migliori e quelli alla base fanno la corsa per gli scarti.
La competizione per scarti assume spesso connotazioni razziali, religiose e etniche. Il pregiudizio che viene covato è facilmente alimentato da ondate di odio e spesso di violenza. Gli ebrei sono accusati di cospirazioni economiche malvage e persone di diverse razze o religioni sono vilipesi come se ingiustamente togliessero risorse dagli aventi diritto.
Questo strumento serve per due funzioni: dividere quelli che stanno alla base, mettendoli uno contro l’altro e incanalare la frustrazione e la rabbia, lontano da quelli le cui politiche e abitudini sono in gran parte responsabili per la scarsità di risorse, per quelli sotto di loro. Tutto questo mantiene un sistema di dominio e di sfruttamento, in cui i salari inadeguati e la mancanza di una rete di sicurezza sociale, ulteriormente portano a credere che non ce ne sia abbastanza per tutti.
La mentalità della scarsità colpisce sia il ricco che il povero. Scoraggia una distribuzione più equa della ricchezza da parte di coloro che stanno in cima, per paura che loro stessi si troveranno a doverne fare a meno.
Una mentalità di paura e di scarsità, porta anche a regole economiche e politiche che permettono anche di promuovere pratiche commerciali predatorie, come necessarie per la sopravvivenza. Questo crea ancora maggiore scarsità di risorse, eliminando concorrenti che, insieme con i loro dipendenti, perdono i loro mezzi di sussistenza.
La scarsità cronica di risorse che permettono la vita, è causata da ancora un altro elemento unico del sistema delle supremazie: si incanalano le risorse in armi e conflitti. Ad oggi il finanziamento di un trilione (un miliardo di miliardi) di dollari all’anno di tecnologie di distruzione e di dominio, drena fondi che potrebbero essere utilizzati per la cura, per la salute, per l’istruzione e il benessere delle persone. La guerra inoltre aggrava il problema, distruggendo le risorse e uccidendo persone, producendo ancora più scarsità e miseria.
Secondo il World Military & Social Expenditures (Spese Mondiali Militari & Sociali), il costo di un missile balistico intercontinentale statunitense, potrebbe dare da mangiare a 50 milioni di bambini, costruire 160.000 scuole, o aprire 340.000 centri sanitari. Secondo un rapporto dell’UNICEF, il costo di un sottomarino nucleare fornirebbe acqua e servizi igienici a basso costo per 48 milioni di persone, e il costo di 11 bombardieri invisibili al radar potrebbero fornire quattro anni d’istruzione primaria per 135 milioni di bambini.
Nel 2005, l’Istituto di Studi Politici (IPS) e della Politica Estera in Focus (FPIF) ha calcolato che il costo per i contribuenti statunitensi di operazioni militari in Iraq, è arrivato a $ 5.600.000.000 (5,6 miliardi) al mese. Ma lo stesso Congresso che ha autorizzato queste spese militari astronomiche, ha tagliato gli investimenti federali per la salute, l’istruzione e il benessere affermando che non c’erano abbastanza soldi per finanziarli. Tutto questo ritarda lo sviluppo economico in grado di prevenire la scarsità, la fame cronica, e la povertà.
Ma non sono unicamente le risorse materiali che vengono sprecate nei sistemi prevaricatori; lo sono anche risorse emotive. Rigide stratificazioni sociali all’’interno della famiglia come nella struttura dello Stato sono barriere artificiali contro la fiducia, l’empatia e la cura. Il controllo su beni come pure su altri esseri umani diventa un rimpiazzo per la soddisfazione dei bisogni umani fondamentali. Il moderno marketing di massa, ha capitalizzato con successo questi bisogni insoddisfatti, manipolando il desiderio della gente per l’amore, la sicurezza e la fiducia. Gli annunci pubblicitari per qualsiasi cosa, dai deodoranti ai diamanti, promettono amore, il sesso con donne bellissime è implicito negli spot pubblicitari per le bevande analcoliche, gli hamburger e le auto. Sicurezza, affidabilità, e coinvolgimento emotivo sono promessi dalle campagne pubblicitarie di agenzie di assicurazione e di intermediazione immobiliare.
Il messaggio, non così velato, di questo tipi di promozioni, è che se vogliamo soddisfare il nostro desiderio di amore, di realizzazione, di sicurezza e di gioia, quello che dobbiamo fare è acquistare e consumare. Così i poveri affollano le corsie del negozi che vendono tutto ad un Euro accumulando gadget e ninnoli, mentre i ricchi accumulano case e yacht. E mentre tutto questo spreco di accumulo ingombra le nostre case e il nostro pianeta, quelli in fondo alla scala sociale continuano a morire di fame e di malattie!
Per ulteriori informazioni: caringeconomy.org
Video: https://youtu.be/f9cMcTWWDkU
Tratto da: “The Real Wealth of Nations: Creating a Caring Economics” (“La vera ricchezza delle nazioni: creazione di una economia dell’assistenza”) di Riane Eisler
Traduzione: Giovanna Marino
Revisione: Massimiliano Masciulli
Fonte: http://www.zeitgeistitalia.org/node/5131