di Alessandro Rico
Superquark è da sempre allineato alle menzogne della cultura dominante al grido di ”Lo dice la Scienza”, ma adesso è troppo.
Tra gli italiani che vogliono apparire intellettualmente impegnati impazza una moda: l’adorazione incondizionata di Piero e Alberto Angela. Che i programmi dei due divulgatori siano particolarmente amati lo dimostrano i dati sugli ascolti della nuova edizione di Superquark: la puntata di mercoledì scorso ha sbaragliato tutti i concorrenti.
Incidente di percorso
Stavolta, però, Piero Angela è incappato in qualche incidente di percorso. Gli spettatori più attenti avranno notato che questo ciclo di Superquark sembra voler ammantare con il velo della scientificità l’agenda politica della sinistra internazionale.
La scorsa settimana, ad esempio, era andato in onda un servizio sulla transessualità, nel quale il cambiamento di sesso è stato presentato dando per acquisiti gli assunti della “teoria gender”. Il presupposto pareva essere che la sessualità sia culturalmente determinata e quindi possa essere scelta a piacimento. E a rincarare la dose ci si è messo il collegamento in studio con il sessuologo Emmanuele Jannini, che catechizzava gli spettatori sulla necessità di approvare normative più elastiche per il riconoscimento della transessualità in Italia.
Piero Angela ha poi inaugurato una rubrica con Massimo Polidoro, segretario nazionale del Cicap (il comitato, di cui lo stesso Angela è cofondatore, che si prefigge lo scopo di demistificare i fenomeni paranormali applicando il metodo scientifico), dedicata alle fake news. Così, se la scorsa settimana Angela e Polidoro dileggiavano i siti della destra radicale americana per aver montato il Pizzagate, il presunto scandalo a sfondo pedofilo che avrebbe coinvolto il capo della campagna elettorale della Clinton John Podesta, questo mercoledì la tesi era inequivocabile: le fake news sarebbero state responsabili della vittoria di Donald Trump e della Brexit. Peccato che a Superquark si siano scordati di menzionare tutti gli altri fattori che hanno contribuito al trionfo di Trump: l’esasperazione della classe operaia, le tensioni etniche sfruttate dai democratici, l’immigrazione incontrollata.
Troppi silenzi
Non una parola sulla vicenda dei tre giornalisti della Cnn, costretti alle dimissioni per aver diffuso menzogne su Trump, né sul catastrofismo degli europeisti, che prima del referendum inglese spacciavano il “leave” come la rovina del Regno Unito, salvo ritrovarsi le borse con il vento in poppa all’indomani del voto. Non poteva mancare lo spot per le migrazioni. Con la scusa di seguire le operazioni della guardia costiera e di spiegare il funzionamento delle sue imbarcazioni, Superquark ha colto l’occasione per diffondere qualche toccante filmato dei salvataggi dei naufraghi: un’iniziativa che ha poco di scientifico e molto di emotivistico, apparentemente confezionata proprio per diffondere il verbo dell’accoglienza. Una politicizzazione che forse non ci si aspettava.
Eppure, i più smaliziati potrebbero sostenere che Piero Angela, emblema di una certa filosofia positivista di ascendenza ottocentesca che tende a equiparare irrazionalità (che è una manifestazione naturale della personalità umana), irrazionalismo (che ne è una deviazione) e religione (che non è né irrazionale né irrazionalista), si presta alle strumentalizzazioni dei progressisti. E all’alba dei suoi novant’anni corre il pericolo di essere reclutato come una figurina da impiegare nella partita contro il Movimento 5 stelle, in cui lo scientismo è un’arma di lotta politica.
La stessa arma brandita nella querelle sui vaccini, con l’invenzione di emergenze sanitarie, l’utilizzo senza scrupoli della morte di alcuni bambini e il ricorso all’autorità degli scienziati per aggiudicarsi la tenzone a tavolino. Lo dimostra la campagna del Foglio, che ha lanciato la candidatura di Piero Angela come senatore a vita, offerta comunque declinata subito dal diretto interessato.
Porsi domande
È vero, come ha più volte ribadito lo stesso Angela, che “la scienza non è democratica”. Ma se un’affermazione del genere, fatta sui banchi dell’università, insegna giustamente agli studenti che il metodo scientifico si fonda su prove sperimentali e non su opinioni, quando in ballo c’è la politica essa rischia di trasformarsi in una comoda scorciatoia per squalificare gli avversari.
Si potrebbe finire a fare la gara a chi si accaparra per primo l’etichetta di “scientifico”, senza curarsi di esserlo davvero: quanto è serio, scientificamente, parlare di fake news tacendo le balle seriali raccontate per anni dalla sinistra?
Titolo originale: “Da Trump ai trans, Angela ha perso le ali”
Fonte: La Verità, 09/07/2017
Pubblicato su BastaBugie n. 516
Fonte: http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4782
È ora che si riporti alla ribalta l’evoluzionismo di Darwin ora che non solo io ma anche il prof Zichichi e tanti altri scienziati hanno dichiarato che non ha basi scientifiche e tuttavia viene fatto studiare come tale in tutte le scuole plagiando tante giovani menti.