La Musica guarisce Corpo, Mente e Spirito, ecco le prove!

La musicoterapia ormai è conosciuta e molti di noi riconoscono la sua efficacia, compreso il governo della Bielorussia che la usa ufficialmente per migliorare la salute dei suoi bambini, dopo la catastrofe di Chernobyl; ma esistono delle prove scientifiche?

Musica - Bambino con cuffie

Fabien Maman apre le porte del suo laboratorio di esperto ricercatore: 123 foto a colori, scattate al microscopio, che dimostrano senza ombra di dubbio come il suono ha influenza sulla struttura fisica e sull’energia delle cellule. Stabilisce oltretutto le correlazioni fra le note musicali e i punti dell’agopuntura.

Il ricercatore e compositore e musicoterapeuta Fabien Maman con alcuni suoi collaboratori ha dimostrato inequivocabilmente come il suono influisca sulla struttura fisica ed emotiva, sull’energia delle cellule cancerose e non è finita qui. La musicoterapia viene usata ormai da decenni ed è riconosciuta a tutti gli effetti come una pratica curativa, sia a livello psicologico che fisico.

Cos’è la musicoterapia? Come funziona?

Il pensiero che la musica possa curare i malanni del corpo e dello spirito non arriva dai giorni nostri, bensì è molto antica. Gli Egizi, per esempio, credevano che alcuni canti potessero curare l’infertilità, i dolori reumatici e le punture d’insetto mentre i Greci davano alla musica prodotta dal flauto delle virtù antidolorifiche, nonché la capacità di far guarire dalla sciatica e dalla gotta.

La scienza ha dimostrato tutto questo, perché la musica è capace di agire sul sistema neurovegetativo, un meccanismo che ha il compito di armonizzare il ritmo cardiaco e di regolare la pressione sanguigna. Oltre ad essere in contatto diretto con le “chiavi” che fanno azionare numerosi meccanismi fisiologici, la musica è un mezzo che permette all’individuo di liberare ed esprimere le proprie emozioni, la propria vita interiore e la propria creatività.

Nel libro dello studioso Fabien Maman: “Quando la musica guarisce” ci viene mostrato alcune serie di foto fatte al microscopio e con la camera Kirlian scattate al laboratorio dell’Università parigina di Jessieu, dove vennero eseguiti vari esperimenti con il suono e la voce su cellule ematiche umane di vario tipo tra cui anche le cellule cancerose.

A queste cellule venivano applicati diversi suoni da una distanza di circa 30 centimetri e una ampiezza dai 30 ai 40 decibel per circa 21 minuti, scattando una foto ogni minuto. Il suono faceva provocare sempre un cambiamento notevole nelle cellule e nei loro campi magnetici.
Tra i risultati da prendere in considerazione vi è “l’esplosione” delle cellule cancerose causata dalla progressione del suono nella scala musicale. L’esplosione era dovuta all’espansione del suono che spingeva verso l’esterno la membrana cellulare con un movimento dal centro alla periferia.

Durante i test si è visto che in assenza di suono le cellule sul vetrino tendevano ad espandersi nel tentativo di aderire al supporto ma, a differenza della condizione della presenza di un suono, la crescita cellulare era decisamente più limitata. Senza suono infatti il diametro esterno delle cellule era compreso tra i 10 e gli 11 millimetri, mentre con il suono esso oscillava tra gli 11 e i 19 millimetri. Sotto l’influsso del suono la cellula raddoppiava di volume; in assenza di suono invece essa non raggiungeva tali dimensioni neanche dopo 45 minuti in cui il diametro misurava solo 14 millimetri.

In queste immagini vi mostriamo due serie di sequenze fotografiche di due relativi esperimenti eseguiti su cellule cancerose Hela per una durata di 21 minuti l’uno. Il primo è stato effettuato in assenza di suono. Il secondo è stato eseguito in presenza del suono di un gong carico di armonici (una battuta al minuto). Il suono ha prodotto lo stesso effetto di frequenze dissonanti causando la progressiva destabilizzazione della struttura delle cellule provocandone infine l’esplosione:

1 – Cellule cancerose Hela in assenza di suono

2 – Cellule cancerose Hela in presenza di suono

Le cellule sane sembra che assorbano, si integrino e si sincronizzino con il suono senza dare nessuna resistenza, incanalando ogni stimolo sensoriale ed ogni percezione all’inerno del “poprio se”. Sembra che le cellule non trattengano l’energia della frequenza sonora come al contrario succede per le cellule cancerose.La parola chiave quindi, anche qui, è “risonanza”.

Le cellule sane si sono rivelate flessibili e in grado di ricevere, assorbire e restituire l’energia mentre quelle cancerose sono apparse rigide e immobili nella loro struttura. In queste immagini possiamo vedere una serie di scatti fotografici eseguiti nell’arco di 14 minuti (1 ogni minuto) durante un esperimento con lo xilofono su una cellula cancerosa Hela.

3 – Cellula cancerosa Hela durante l’esperimento eseguito con lo xilofono

Qui sotto si possono vedere una serie di scatti fotografici eseguiti nell’arco di 9 minuti (1 ogni minuto) durante un esperimento con la voce su una cellula cancerosa Hela. La voce umana con la sua potenza, trasmette emozioni che vengono ricevute ed “incamerate”. Le vibrazioni che si propagano, si può notare che vanno direttamente a colpire qualcosa di più potente e forte: la coscienza, nel profondo delle sue emozioni.

4 – Cellula cancerosa Hela durante l’esperimento della voce

I più eclatanti effetti benefici si sono ottenuti con la voce umana, perché in essa vi è un elemento in più che non esiste in nessun altro strumento: ovvero l’aspetto fisico e la colorazione emotiva, la sensazione profonda e armoniosa di un benessere non solo spirituale ma anche emotivo e poi fisico! La voce umana porta con sé la sua risonanza spirituale.

Fonte articolo: http://jedasupport.altervista.org/blog/curiosita/musica-capace-di-guarire-corpo-mente/

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Gli Antibiotici della Natura di Aruna M. Siewert
IL CANTO DEGLI ARMONICI
Storia e tecniche del canto difonico
di Alberto Ezzu, Walter Mantovani

Il Canto degli Armonici

Storia e tecniche del canto difonico

di Alberto Ezzu, Walter Mantovani

 Il libro contiene un metodo pratico e funzionale per imparare a sentire, a studiare ed esercitarsi per gli armonici vocali.

Gli autori del testo si addentrano nel mondo del canto difonico (o degli armonici vocali), luogo mentale e fisico tanto affascinante quanto sconosciuto, che si snoda tra riconoscimento, studio, esercizio e pratica dei suoni armonici vocali.

Ogni suono che il nostro orecchio percepisce come singolo, in realtà è una sovrapposizione di più toni, chiamati anche ipertoni o parziali, i quali risuonano contemporaneamente al suono generatore, ma con differenti frequenze ed intensità. Riuscire ad allenare l'orecchio a riconoscere ed ascoltare ognuno di questi singoli suoni, è un esercizio straordinario, una vera magia sonora, a cavallo tra il puro piacere fisico e la profondità di un'esperienza spirituale.

Il testo vuole essere soprattutto un omaggio a una prassi compositiva ed esecutiva che assorbe parecchie persone in ogni parte del mondo.

Il libro è arricchito dall'esperienza pratica, che Alberto Ezzu ha condotto quotidianamente nell'insegnare il canto difonico, dal rapporto con la musicoterapia e da una nutrita bibliografia e da altri strumenti di ricerca per approfondire gli argomenti trattati.

Contiene file audio MP3 con i tappeti sonori che aiuteranno il lettore a intonarsi per cantare gli armonici e alcuni esempi di tecniche di canto difonico per stimolare l’ascolto sensoriale.

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