Si chiamano Shoaib, Rashid e Ilyas e hanno 1, 9 e 13 anni. Questi tre bambini pakistani dopo essersi alzati al mattino con i primi raggi di luce, perdono man mano energia durante il giorno, fino a immobilizzarsi del tutto allʼimbrunire.
Shoaib, Rashid e Ilyas sono tre bambini provenienti dalla provincia pakistana del Belucistan, e sono balzati all’onore della cronaca per la loro strana “malattia”: i dottori consultati sono tuttora incapaci di trovare una spiegazione. I bambini – rispettivamente aventi 1, 9 e 13 anni – sono letteralmente costretti all’immobilità, quando il Sole tramonta: dopo essersi alzati alle 4 del mattino con i primi raggi di luce, durante la giornata perdono via via la loro vitalità ed energia, fino a paralizzarsi quando arriva l’imbrunire.
Come riporta il sito pakistano Dawn, l‘Istituto Pakistan of Medical Sciences ha spiegato, tramite il dottore Javed Akram, che è “il primo caso riportato di tale malattia in tutto il mondo: si tratta dunque di un puzzle impegnativo da risolvere”. Akram spiega che si tratta di una “malattia particolare che spinge i bambini in uno stato vegetativo dopo il tramonto”, ma le cause sono tuttora ignote. Hashim, il padre dei già ribattezzati “bambini del Sole”, è invece convinto che i suoi figli non abbiano alcuna anomalia, poiché fin dalla nascita sembravano dipendenti dalla luce solare; conferma inoltre che Mian Kundi, la città dove risiede, garantisce di vivere in ottime condizioni, poiché libera da malattie e avente tutti i servizi di base come elettricità, telefono e gas.
Hashim ha spiegato che nel momento in cui la luce inizia a dissolversi, ovvero nel tardo pomeriggio, i tre bambini diventano pian piano pigri e scarichi, fino a paralizzarsi con la scomparsa del Sole. Peraltro, ciò accade anche nel caso di nubi spesse o pioggia. Il dottor Akram ha intanto creato un team di 27 ricercatori pakistani e 13 membri internazionali – tra cui l’organizzazione di ricerca medica Mayo Clinic, lo statunitense John Hopkins Medical Institute e il Guys Hospital di Londra – per risolvere il caso, anche se sono già stati fatti centinaia di test senza alcun esito.
“Siamo fortunati che la malattia non sia peggiorata nel tempo”, ha puntualizzato Hashim. Egli spiega che ai ragazzi più grandi, notevolmente frustrati da questa situazione, ha “ormai insegnato a completare i loro compiti in tempo prima del tramonto”.
Fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it