Quel tramonto di una volta, era fatto per avvolgerci. Il caldo era tutto per noi, ogni brezza aggiungeva la sua pennellata al quadro della nostra felicità. Sono le belle emozioni, che sostengono il nostro vivere, senza cui tutto diviene solamente una scalata faticosa.
Siamo rimasti fermi noi, a metà sentiero, dalla parte buia della montagna, nel freddo di un inverno che non finisce. Nell’ombra di questi anni, si è perso il ricordo dell’estate, l’estate della gioia, l’estate dei bambini semplici. Giocavamo con l’aria, correvamo liberi, ridevamo verso il mare, navigavamo e volavamo, con i piedi inzuppati nella sabbia.
Oggi c’è il gelo per quelli come noi, che da tempo si sono liberati della maschera volgare della società adulta. Siamo uomini diversi, siamo più leggeri, per questo andiamo via con l’aria così spesso; per questo i nostri occhi fuggono sempre oltre l’orizzonte, e i nostri sogni non trovano riposo in questi luoghi popolati di anime morte.
Questi anni di follia, queste orde malate senza più intelletto, ci hanno spinti a correre nei prati per scappare, ci fanno cercare la fortuna tra i petali di un fiore, e ci fanno sognare di avere una casa sulla luna. E così restiamo ancora bambini noi, senza titoli, non idonei, con ancora nelle tasche gli stessi pastelli colorati della nostra infanzia.
Fonte: https://www.conoscenzealconfine.it/bambini-semplici/