Lo Ius soli è un pericoloso “grimaldello” per annientare il concetto di cittadinanza: non avremo più cittadini, ne avremo in realtà di meno, anzi non ne avremo più nessuno, visto che saremo tutti trasformati in consumatori-apolidi e sradicati, che hanno tanti diritti quanti possono comprarne.
È l’allarme che il filosofo Diego Fusaro lancia in un’intervista concessa a IntelligoNews.
Pensa che l’introduzione dello ius soli nel nostro ordinamento sia un fattore positivo di modernizzazione per l’Italia?
Il problema in questione – per ragionare non in astratto ma sul piano della concretezza storica, con Hegel e non con Kant – è che con lo ius soli non estenderanno la cittadinanza ma la negheranno a chi ce l’ha. Questa tendenza in atto mi porta a essere critico sullo ius soli. Siamo di fronte a una situazione analoga a quella creatasi sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: si fa passare per privilegio un diritto, poi si nega il privilegio, quindi il diritto, rendendo tutti ugualmente irrilevanti. Il capitale non vuole integrare i migranti e gli stranieri, vuole disintegrare i non ancora migranti e i non ancora stranieri. È in atto la distruzione del concetto di cittadinanza.
Il fatto che il Parlamento stia seguendo la strada del cosiddetto ius soli temperato, con limiti e condizioni, può limitare i rischi?
Forse il fatto che lo ius soli sia temperato limita in parte il problema da me evidenziato, ma la tendenza generale resta l’annientamento del concetto di cittadinanza per sostituirlo con quello di consumatore apolide-sradicato, che ha tanti diritti quanti ne può comprare con il denaro. Lo ius soli è un grimaldello fondamentale perché ciò avvenga.
Oltre che sul piano dell’idea di cittadinanza, lo ius soli crea a suo giudizio problemi anche in termini di sicurezza e contrasto al terrorismo?
Non ho elementi per dire se sia o non sia un problema in termini di sicurezza e prevenzione del terrorismo. Il vero problema resta per me quello della cittadinanza più che quello della sicurezza. Il vecchio modello del cittadino nello Stato sovrano nazionale, con diritti che gli competono in quanto cittadino nazionale, si sta disgregando. Sta subentrando quello del consumatore-apolide migrante e sradicato. Non ci sono più diritti del cittadino ma merci del consumatore, che può comprarne se ne ha la facoltà economica. Il consumatore è egli stesso una merce, come si dice in ossequio al dogma della libera circolazione delle merci e delle persone. Appunto: prima le merci e poi le persone.