Moana Pozzi muore prematuramente il 15 Settembre del 1994. La sua morte è preceduta ed accompagnata da circostanze che mettono in dubbio l’effettivo destino dell’attrice.
Moana Pozzi aveva appena 33 anni e fin dalla giovinezza si era dedicata al mondo della pornografia, diventando una delle pornostar più richieste ed apprezzate. Ma non era conosciuta solo per la sua avvenenza e correlativa brama di trasgredire (seppure ad un livello minore) consuetudini e tabù sociali. Era anche molto ammirata per la cultura non ordinaria, per il suo garbo e la sua intelligenza vivissima.
Aspetti della sua personalità che emersero quando Moana, distaccatasi dalla cinematografia a luci rosse, iniziò a frequentare talk show e trasmissioni televisive. Molti, tra i non più giovanissimi, ricorderanno un’intervista resa a Pippo Baudo (a “Domenica In”) in cui la Pozzi impressionò positivamente il pubblico ed i telespettatori per la proprietà di linguaggio, il pudore dialettico e le sue insospettabili doti culturali.
A distanza di pochi mesi da quest’intervista, Moana Pozzi sarà dichiarata ufficialmente morta all’Hotel De Dieu di Lione. La diagnosi (ancora non chiara) parla di un carcinoma epatico (diagnosticato appena 4 settimane prima) o di una infezione virale contratta in India. La vicenda presenta tutte le caratteristiche per essere considerata, fin da subito, una morte sospetta.
In primo luogo, il decesso viene comunicato 48 ore dopo. Inoltre, le sue generalità non appaiono nei registri dell’ospedale di Lione, nè esiste un certificato che stabilisca dettagliatamente modalità, giorno ed ora del decesso. Per quale ragione? Contestualmente alla notizia della morte di Moana, viene comunicato che la Pozzi è stata cremataquasi immediatamente. Fatto strano, perchè in contrasto con la notoria religiosità dell’attrice.
Altre piccole ma significative discordanze: nove mesi dopo il decesso di Moana viene denunciato lo smarrimento del suo libretto di circolazione e, dopo un anno, viene richiesto un finanziamento a suo nome. Di seguito proveremo ad esporre, senza eccessivi giochi di fantasia, diverse ipotesi sulla morte di Moana.
Ipotesi dell’eutanasia
Moana Pozzi, a seguito della diagnosi di carcinoma epatico e con prognosi infausta (circa 6 mesi di vita), avrebbe deciso di ricorrere a terapie alternative e di curarsi in Francia, presso l’ospedale di Lione. Non sarebbe più rientrata in Italia perchè, nell’ipotesi di inefficacia delle cure, intendeva interrompere ogni forma di accanimento terapeutico ed avviare la procedura di eutanasia.
Questa volontà era stata espressa, doviziosamente ed in stato di piena coscienza, al marito Antonio Di Ciesco. Proprio Di Ciesco, in un’intervista rilasciata nel 2007, afferma di essere stato egli stesso a porre fine alle sofferenze di Moana, su sua espressa richiesta.
I ritardi nelle comunicazioni e la non adeguata precisione delle certificazioni mediche, sono dovute alla necessità di cautelare la riservatezza della vicenda e di salvaguardare, anche sotto il profilo penale, i professionisti ed i parenti che hanno coadiuvato l’attrice in questa delicatissima scelta.
Ipotesi della messinscena
Secondo quest’ipotesi, Moana non è deceduta, ma avrebbe organizzato la sua scomparsa per fuggire definitivamente dal mondo dello spettacolo ed intraprendere un nuovo percorso esistenziale, nel più assoluto anonimato. Un’intenzione, questa, che era stata più volte riferita agli amici e confidenti più intimi.
In una recentissima intervista, mandata in onda dalla trasmissione Mistero, la pornostar Eva Henger ha affermato che Riccardo Schicchi (suo compagno di vita, ora deceduto) le confidò che Moana non era deceduta il 15 Settembre del 1994. La Henger non sà o non ha voluto riferire ulteriori dettagli in ossequio alla memoria di Schicchi che, oltre ad essere stato il suo compagno, era il più intimo e sincero amico di Moana. Le parole della Henger appaiono altamente credibili, sia perchè provengono da una fonte testimoniale diretta sia perchè la pornostar non avrebbe alcun interesse o motivazione (nè economica, nè morale) a riferire circostanze non veritiere.
Ipotesi dell’omicidio
Moana Pozzi non sarebbe deceduta a causa di una gravissima e fulminante patologia, ma sarebbe stata uccisa perchè depositaria di importanti segreti acquisiti nel contesto delle sue frequentazioni.
E noto che Moana frequentava importantissimi personaggi, a livello nazionale ed internazionale (Capi di Stato, Presidenti del Consiglio, industriali, vescovi, cardinali, attori, scrittori) di cui aveva raccolto le confidenze e la cui attività politica e istituzionale (o il cui anonimato) poteva essere compromesso da rivelazioni meditate o avventate.
Questa ipotesi si è fatta strada recentemente, arricchendosi di particolari credibili e straordinari. Un agente dei servizi segreti italiani, ha rilevato che Moana Pozzi era un agente in servizio del KGB e forniva anche importanti informazioni ai servizi segreti italiani.
La donna era stata avvicinata durante il periodo della sua maggiore notorietà, per convincerla a trarre informazioni sensibili dagli uomini che frequentava. In effetti, si trattava di un soggetto ideale a ricoprire questo ruolo, sia per la sua eccezionale avvenenza che per la sua straordinaria intelligenza, condita dalla leggerezza di una professione (pornostar) che fungeva da stimolo ad intime confidenze.
L’agente segreto intervistato (in forma anonima) ha precisato che le stesse metodologie di approccio vengono usate anche con altri personaggi dello spettacolo, avvicinati per collaborare dietro compenso e per rendere un servizio allo Stato. Solo pochissime persone sapevano che Moana ricopriva questo ruolo. Tra queste, il marito Di Ciesco e l’amico e produttore Riccardo Schicchi (il quale, si dice, era in possesso di un ricco archivio, distrutto da un incendio negli anni 90). Il fatto, invece, era totalmente noto nell’ambiente dei servizi italiani.
In questo contesto, è stata avanzata l’ipotesi che Moana possa essere stata uccisa dalla somministrazione e metabolizzazione di polonio. Si tratta di un metodo spesso usato dall’intelligence russa per sbarazzarsi di personaggi scomodi.
Il polonio è una sostanza radioattiva altamente letale e difficilmente reperibile sul mercato. Può essere somministrato anche con alimenti e bevande, senza che la vittima possa accorgersi di alcunchè. Anche una piccolissima dose, una volta entrata nell’organismo, produce danni ed effetti devastanti. Alcuni immediati, come nausea e vomito. Altri permanenti e che, nell’arco di poche settimane, conducono alla morte: degenerazione dei tessuti, cancro al fegato o ai reni, carcinoma del midollo osseo. A riscontro di questa pista vi è il fatto che, ancora oggi, la Digos non si spiega perchè, in numerose circostanze, a bordo degli aerei per New York su cui volava Moana, furono ritrovate valigette contenenti uranio (da cui si estrae il polonio).
L’ipotesi della uccisione della Pozzi per mano del KGB (di cui la stessa era un agente) spiegherebbe tutti i tentativi di coperture e l’insabbiamento dei reperti e certificazioni mediche relativi alle cause della sua morte.
Fonte: http://mistero.me/primo-piano/moana-pozzi-i-retroscena-di-una-morte-misteriosa/
La retrologia è spesso , credo , un’accanimento culturale sul fatalismo della casualità , ed in questa accezione va contrastata o quanto meno ridimensionata .
Ma lo spessore umano e culturale di Moana Pozzi , raro nell’ambito cinematografico di terz’ordine , desta anche in me il desiderio di approfondire le vicende che hanno , in vario modo , oscurato la semplice verità .
Da notare che all’epoca, come per tutte le persone considerate immorali – pornostar insieme a gay e drogati -, la causa della morte era stata indicata come l’AIDS.