Arsenico nel riso: ecco cosa è meglio sapere

È leggero, naturale e buono, ma contiene arsenico. Come dimostrato da recenti analisi scientifiche, infatti, il riso ha in sé un certa percentuale di questo semimetallo tossico, associato ai tumori di pelle, polmoni e vescica. Ma nessun allarmismo: possiamo continuare a preparare ottimi risotti senza che ci succeda nulla.

RisoL’arsenico è un elemento chimico, un semimetallo, presente in aria, acqua e terra. Esistono però due tipologie di arsenico: organico e non organico. Quest’ultimo fa male alla salute ed è quello che, purtroppo, si trova nel riso. Ciò avviene a causa dell’azione umana. 

Purtroppo, l’inquinamento causato soprattutto da pesticidi, erbicidi e scarichi industriali va a contaminare le acque e come sappiamo bene il riso è il cereale che ha maggior bisogno di acqua per crescere. Per questo motivo proprio nel riso possono essere presenti livelli di arsenico più elevati rispetto ad altri cereali.

Proprio per questo, il consumo di riso andrebbe moderato. Il riso, infatti, ha un più alto tasso di assorbimento delle sostanze che trova nel suolo dove cresce. Perciò la FDA ha reso noto non solo la percentuale massima di arsenico che il riso può contenere prima di diventare tossico, bensì anche qualche consiglio per la sua assunzione. “Avere una dieta bilanciata è un ottimo modo per minimizzare le potenziali conseguenze negative nell’assunzione di riso in eccesso” ha specificato infatti l’agenzia, che tuttavia non ha fornito una quantità esatta.

E per questo che Consumer Reporter ha esortato i suoi lettori a bilanciare il consumo di riso con quello di altri grani con un più basso contenuto di arsenico, come ad esempio l’amaranto, il grano saraceno, il miglio e la polenta, che quasi non presentano tracce del semimetallo incriminato.

Ma non tutti i risi sono uguali. Sempre secondo uno studio di Consumer Reporter, il riso bianco infatti sarebbe meno “inquinato” di quello integrale, in quanto privo della buccia, in cui l’arsenico si annida maggiormente. Meglio convertirsi al solo riso bianco, allora? Sfortunatamente, però, da un punto di vista nutrizionale, quello integrale è la miglior scelta. Bisognerebbe allora indirizzarsi sul riso biologico integrale.

Ad ogni modo, è possibile depurare parzialmente il riso, grazie ad una cottura simile a quella della pasta, in cui cioè l’acqua in pentola sia sei volte maggiore alla quantità di riso. L’acqua in eccesso, poi, dovrà essere buttata, e con lei andrà via parte del semimetallo. In tal modo il 60% dell’arsenico sarà eliminato. Altra soluzione è quella di risciacquare il riso prima della cottura.

Insomma, non c’è bisogno di eliminare il riso in toto, l’importante è essere moderati nel suo consumo, prediligere quello bio, sciacquarlo prima dell’uso e usare molta acqua in cottura.

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: http://www.huffingtonpost.it/2017/02/16/arsenico-nel-riso-ecco-cosa-devi-sapere_n_14788714.html

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