Cyber-Insicurezza e Portafogli Digitali

di Saura Plesio (Nessie)

Confesso che mi sento spossata e perfino sfiduciata sull’ennesima iniquità propinataci dalla Ue, accolta da questo governo che non ha il coraggio di differenziarsi da quanto avrebbero fatto gli avversari-avversati comunisti.

Oltretutto su questo blog (sauraplesio.blogspot.com) ne parlò la sottoscritta – devo dire nell’indifferenza generale – già il 28 dicembre del 2023 in questo post. Capisco che alla vigilia di un Capodanno nessuno abbia voglia di intristirsi, ma il portadocumenti virtuale e digitale, purtroppo è una novità che pochi hanno voglia di approfondire, ma che incombe.

La fregatura sta già nella parola inglese: WALLET ovvero portafoglio, portadocumenti… Digitale, naturalmente. Una prigione digitale ancora peggiore del green pass, in quanto più onnicomprensiva, vendutaci dai media come un passo verso la “semplificazione”. Non sono l’unica ad averne parlato in rete. Lo ha fatto Blondet, l’Ing. Negri e Martina Pastorelli, in un memorabile video (qui sotto) che ho già postato varie volte e fatto passare ad amici.

Il 23 ottobre scorso lo hanno sperimentato su 50 persone, non so se consenzienti o scelti a random. Tutti zitti e mosca!

Il calendario dei prossimi test di  questo Wallet è già stato definito:

– Il 6 novembre è stato aperto a 250.000 cittadini
– Il 30 novembre sarà aperto a 1.000.000 di cittadini
– Il 4 dicembre verrà aperto a tutti gli utenti che hanno l’app IO.

Con queste “finestre di Overton” progressive ci sospingono verso il comunismo alla cinese e al suo sistema totalitario del credito sociale.

Ricordo che il  23 ottobre,  è pressappoco la stessa data nella quale fu instaurato quel green pass per chi doveva recarsi al lavoro, pena la sospensione da ogni attività per chi ne fosse stato sprovvisto. Sul web, infinite raccomandazioni a non scaricare l’app IO e a come disinstallarla nel caso foste il “prescelto”. 

Abbiamo lottato tanto contro il “marchio verde” sanitario, e ora se verrà normalizzato questo portafoglio digitale, saremmo giunti alla “trappola finale”.


Martina Pastorelli nel video qui sopra,  ci parla di come prenda corpo il progetto di trasformare i cittadini in utenti da sorvegliare e da qui a prigionieri il passo è breve. Con il progetto di trasformare gli stati non più sovrani, in entità smaterializzate in stile “piattaforma”. E il progetto  successivo dell’euro digitale va in questa direzione. Ma è mai possibile che non ci lascino più vivere in pace e che dobbiamo preoccuparci se hanno infiltrato abusivamente e a nostra insaputa un’APP che si chiama IO come il verso del somaro?

Sono già al lavoro gli sbufalatori di regime che lanciano gli allerta dei nuovi pericolosi “NO Smart” per coloro i quali rifiutano questo nuovo abuso. Nessuno vuole rifiutare le comodità e il progresso. Si tratta semplicemente di non voler cedere ai ricatti e alle coercizioni che fanno parte del pacchetto.

Scrivono pure, “per consolarci”, che l’Italia sarebbe la prima a sperimentare le meraviglie di questa digitalizzazione. Sì, ma chi è tanto stolto da essersi fatto avanti? Se è così, preferisco i faldoni cartacei che arrivano fino al soffitto.

Frattanto,  per la cronaca fioccano inchieste su spionaggio informatico in grande stile e compra-vendita di dati che oramai sono più preziosi dell’oro e del petrolio. Il nostro sistema di cyber-sicurezza fa acqua da tutte le parti ed è dimostrato che ex poliziotti della squadra mobile di Milano (Carmine Gallo), ex uomini della Guardia di Finanza e alti manager della Bocconi (mi riferisco a Enrico Pazzali), possono reclutare eserciti di hacker per spiare e trafugare dati da 800.000 persone. Per conto di chi? Sarebbe interessante saperlo. Ed è evidente che costoro non lavorano per l’Italia, ma per servizi segreti di potentati stranieri interessati a distruggerla.

Ecco, in tutto questo quadro assai poco rassicurante, vorrei chiedere agli uomini e donne di questo governo se hanno il coraggio di procedere ancora con il calendario delle “riforme” digitali basati sulla “semplificazione”. Ovvero, offrire le nostre vite in un portafoglio-dossier che rischia di diventare un comodo dossieraggio on line permanente e ricattatorio di dati preziosi come il petrolio, con buona pace per la privacy. Ovviamente il rischio non è solo questo. Il peggiore di tutti i rischi è la trappola-Matrix in atto che ci trasforma da uomini in topi, come nel romanzo di Steinbeck.

Articolo di Saura Plesio (Nessie)

Fonte: https://sauraplesio.blogspot.com/2024/10/cyber-insicurezza-informatica-e.html

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