Kazan 2024, la Resa dei Media Occidentali: Chi ha Isolato Chi?

di Leonardo Sinigaglia

Dall’inizio dell’Operazione Militare Speciale russa in Donbass e Ucraina, uno dei mantra preferiti dalla propaganda occidentale è stato quello del preteso isolamento della Russia.

Secondo i nostri politici e giornalisti, Mosca sarebbe stata “isolata” dalla “comunità internazionale” a causa della sua “improvvisa e immotivata invasione di un paese pacifico”.

Questa narrazione, già debole finanche nei convulsi giorni seguiti a quel 22 febbraio, ha mostrato col passare dei mesi di essere una mera fandonia, un pio desiderio delle classi dirigenti euro-atlantiche a cui la realtà, nonostante tutte le conferenze stampa e le colonne sui giornali, si ostinava a non conformarsi.

La più grande e feroce campagna sanzionatoria della Storia non è riuscita a piegare l’economia russa, con i paesi del mondo, finanche occidentali, impegnati in un complesso gioco di triangolazioni ed espedienti per garantirsi il collegamento con i mercati russi. Similmente,  nemmeno dal punto di vista politico la Russia è rimasta “isolata”: sono stati approfonditi i rapporti con i partner tradizionali e anche con quelli più recenti, il ridicolo e ipocrita “mandato di cattura” ai danni del presidente Putin non ha prodotto frutti, la popolarità di Mosca è incredibilmente cresciuta, soprattutto nello strategico continente africano, e le organizzazioni di cui è parte hanno visto uno sviluppo qualitativo portentoso.

Il XV vertice dei BRICS, tenutosi a Johannesburg nel 2023, è stata la perfetta rappresentazione del fallimento dei tentativi occidentali di rendere la Russia un “intoccabile” all’interno della comunità internazionale. In quell’occasione, a fronte di decine di richieste d’adesione, i BRICS videro la loro prima espansione al di là dei cinque membri fondatori, raddoppiando il proprio numero. Oggi, al XVI vertice dei BRICS, che si tiene nella città russa di Kazan, tale smacco a tutto l’Occidente collettivo non è solo ripetuto, ma è amplificato nella sua portata. Nella “isolata” Russia sono accorsi una ventina tra capi di Stato e primi ministri, oltre a esponenti dei governi di almeno trenta paesi. Complessivamente si può parlare di metà della popolazione della Terra e di circa un terzo del PIL mondiale. Dei numerosi Stati che hanno nuovamente espresso la propria intenzione di aderire al gruppo, tredici sono i papabili per il conferimento dello status di “partner dei BRICS”.

Il nuovo vertice dei BRICS è sicuramente uno dei più importanti eventi dell’anno, e il fatto che questo sia già iniziato positivamente è forse stata la proverbiale goccia per una parte della classe dirigente occidentale, che guarda le immagini provenienti da Kazan amareggiata se non direttamente travolta dalla realtà. Il tono usato dai media anglo-americani è un termometro sufficientemente eloquente della situazione.

La BBC ammette apertamente il fallimento del blocco atlantico: Immaginate di essere Putin. L’Occidente ti ha definito un paria per aver invaso l’Ucraina. Le sanzioni mirano a tagliare fuori l’economia del tuo Paese dai mercati globali. E c’è un mandato di arresto per te da parte della Corte penale internazionale. Come puoi dimostrare che la pressione non funziona? Provi a ospitare un vertice. Questa settimana, nella città di Kazan, il Presidente Putin accoglierà più di 20 capi di Stato al vertice Brics delle economie emergenti. Tra i leader invitati figurano il cinese Xi Jinping, il primo ministro indiano Narendra Modi e il presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Il Cremlino lo ha definito uno dei ‘più grandi eventi di politica estera mai organizzati in Russia‘. Il messaggio chiaro è che i tentativi di isolare la Russia sono falliti[1].

Dall’altra parte dell’Atlantico la CNN usa toni simili: “Quasi tre anni dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che ha visto Mosca condannata dai Paesi di tutto il mondo, il leader Vladimir Putin sta organizzando un vertice con più di una dozzina di leader mondiali – in un segnale chiaro dell’autocrate che, lungi dall’essere solo, è sostenuto da una coalizione di paesi emergenti [2].

Tornando nel Regno Unito, il Daily Mail a stento riesce a contenere la disperazione che prova nel constatare l’inutilità delle scomuniche occidentali: “Il leader cinese Xi Jinping, il primo ministro indiano Narendra Modi e Recep Tayyip Erdogan – presidente della Turchia, membro della NATO – sono solo alcune delle potenti figure previste per partecipare all’evento. Anche il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres si recherà a Kazan, nonostante la Corte penale internazionale abbia emesso un mandato di arresto per Putin con l’accusa di crimini di guerra. Putin è intenzionato a discutere una serie di argomenti, tra cui la prospettiva di sviluppare una nuova rete di pagamento internazionale in grado di competere con il sistema SWIFT, guidato dall’Occidente [3].

Il Washington Post si unisce al coro lamentando il numero di paesi pronti a dialogare in Russia, concentrandosi su quello che è uno degli aspetti più temuti dagli Stati Uniti, ossia la convergenza strategica tra Russia e Cina per l’edificazione di un nuovo ordine mondiale: “Putin, che terrà circa 20 incontri bilaterali a margine del vertice, ha conferito con Xi, Modi e il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa martedì prima dell’apertura del vertice. Xi e Putin hanno annunciato una partnership ‘senza limiti’ settimane prima che la Russia invadesse l’Ucraina nel 2022. Si sono già incontrati due volte quest’anno, a Pechino a maggio e al vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai in Kazakistan a luglio. Nel dare il benvenuto a Xi, Putin ha descritto le relazioni tra Mosca e Pechino come ‘uno dei principali fattori di stabilizzazione sulla scena mondiale’. Ha promesso di ‘espandere il coordinamento in tutti i forum multilaterali per il bene della stabilità globale e di un ordine mondiale equo’ [4].

Il Time guarda in faccia la realtà e ammette come mentre un Occidente sempre più stanco finga indifferenza per quanto sta avvenendo, numerosi paesi del Sud del mondo siano entusiasti della possibilità di aderire ai BRICS e di incrementare la cooperazione Sud-Sud: “Con l’avanzata delle truppe russe nell’Ucraina orientale e le prove di una crescente stanchezza per la guerra tra alcuni alleati di Kiev, il Cremlino sta cogliendo l’opportunità di presentare Putin come una resistenza all’Occidente nel tentativo di rimodellare l’ordine globale. Gli Stati Uniti e i partner del Gruppo dei Sette respingono l’argomentazione, anche se si tratta di un messaggio che risuona in alcuni Paesi del mondo emergente”. [5].

Giorno dopo giorno diventa sempre più evidente e innegabile come la guerra per procura scatenata dalla NATO contro la Russia, volta ad ottenere una “sconfitta strategica” di Mosca e parte della più generale strategia statunitense di preservazione della decadente egemonia di Washington, sia un fallimento clamoroso per il blocco occidentale.

La Russia non è stata sconfitta, non è stata isolata, non è stata indebolita e partecipa in prima fila all’edificazione di un nuovo mondo. Le trasformazioni in atto sono oggettive e irreversibili, e ciò dovrà essere compreso anche dalle classi dirigenti euro-atlantiche.

Articolo di Leonardo Sinigaglia

Note:

[1] https://www.bbc.com/news/articles/cly3ylwg4eqo

[2] https://edition.cnn.com/2024/10/21/europe/putin-russia-iran-china-brics-hnk-intl/index.html

[3] https://www.dailymail.co.uk/news/article-13986045/BRICS-summit-Putin-defiant-Russia-India-China-Kazan-West.html

[4] https://www.washingtonpost.com/business/2024/10/22/russia-brics-summit-china-india-ukraine-war/b75d07be-9058-11ef-b5b1-75167840d9f3_story.html

[5] https://time.com/7095792/russia-brics-summit-world-leaders-putin/

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-kazan_2024_la_resa_dei_media_occidentali_chi_ha_isolato_chi/45289_57307/

I FUNGHI PER LA SALUTE
Nuovi studi e applicazioni della micoterapia: metabolismo, sistema immunitario, microbiota e medicina integrativa
di Stefania Cazzavillan

I Funghi per la Salute

Nuovi studi e applicazioni della micoterapia: metabolismo, sistema immunitario, microbiota e medicina integrativa

di Stefania Cazzavillan

Un regno a parte, un mondo incredibile di potenziamento immunitario.

I funghi, appartenenti a un regno distinto e separato da quello vegetale e animale, rappresentano un prezioso alleato per mantenersi in salute.

L'impiego terapeutico dei funghi, che contano oltre un milione e mezzo di specie, affonda le radici nell'antichità, con particolare riferimento alle pratiche mediche tradizionali orientali.

Negli ultimi dieci anni, la comunità medica ha dedicato crescente attenzione a queste risorse naturali, con un notevole aumento degli studi scientifici che hanno evidenziato una vasta gamma di meccanismi d'azione.

Questi comprendono benefici per il sistema immunitario, il microbiota e il controllo dell'infiammazione di basso grado, nonché supporto neurologico in alcuni casi.

L'obiettivo dell'autrice è presentare i funghi medicinali da diverse prospettive, tra cui:

  • il loro utilizzo storico e tradizionale,
  • la qualità e sicurezza nell'uso contemporaneo,
  • il rapporto con l'ambiente e l'uomo,
  • l'azione sull'organismo umano per la salvaguardia della salute,
  • il ruolo come trattamento di supporto in presenza di patologie.

Questo approccio offre gli strumenti necessari per comprendere come l'impiego dei funghi medicinali possa costituire un efficace alleato nel curare l'organismo.

Dall'introduzione

[…] Ippocrate è considerato il padre della medicina; l’ironia è che non credeva nei farmaci, li considerava dannosi per l’organismo. Egli credeva invece che il corpo umano necessitasse di adeguato riposo, dieta appropriata, aria pulita e rimedi naturali.

Oggi molti potrebbero non essere d’accordo con questa visione. A volte è più facile assumere una pillola e chiudere la comunicazione con il corpo piuttosto che fermarsi ad ascoltarlo fornendogli ciò che gli serve per recuperare.

Nell’attuale contesto storico i ritmi stanno accelerando al punto da diventare insostenibili per il nostro organismo. E noi continuiamo a correre e trascurare i segnali di allarme sottoponendolo così ad uno stress molto elevato.

La salute dell’uomo dipende dall’equilibrio dell’ambiente in cui vive. C’è un’interazione stretta tra l’aria che respiriamo, il cibo che mangiamo, il rispetto dei ritmi ambientali e dell’organismo e la nostra salute.

L’uomo ha cercato di controllare la natura, di soggiogarla ai suoi bisogni. Ha creato un’agricoltura intensiva impoverendo i terreni, avvelenandoli con sostanze chimiche per aumentare il volume produttivo e ha “costruito” pesticidi per uccidere i naturali infestanti che potevano ridurre le produzioni intensive e quindi il profitto.

Quando gli infestanti sono diventati resistenti a questi veleni, ha reso le piante resistenti modificandole geneticamente senza considerare le conseguenze per l’ambiente e per l’uomo. A distanza di tempo le modifiche genetiche effettuate sono diventate un rischio per la salute dell’uomo e stanno creando alterazioni dell’equilibrio dell’ecosistema e distruggendo la biodiversità.

Negli ultimi anni c’è la netta sensazione che l’ambiente si stia ribellando: cambiamenti climatici, terremoti sempre più devastanti, tsunami. Quest’anno ho visto più grandine di quanta ne abbia visto negli ultimi 10 anni, con conseguente devastazione dei raccolti oltre che danneggiamenti a vari livelli.

Le sostanze chimiche usate dall’uomo per i suoi obiettivi produttivi, per le sue esigenze di spostamento (auto, aerei...), per la necessità di riscaldare le case, hanno modificato l’atmosfera, alterando lo strato di ozono, mettendo il clima a rischio di cambiamento.

Si parla oggi di “riscaldamento globale”. Sul fatto che il clima si stia modificando non ci sono dubbi, anche se non si sa bene in che direzione. C’è chi parla di glaciazione e chi parla di siccità.

Non è tanto importante la direzione del cambiamento in atto, quello che è preoccupante è che abbiamo probabilmente raggiunto un punto di non ritorno, al quale l’uomo non riesce a porre rimedio tanto che la sua stessa sopravvivenza è a rischio.

Respiriamo e mangiamo una quantità di sostanze chimiche che sta mettendo a dura prova l’organismo. I ritmi sono accelerati e tutta la vita diventa una corsa a tempo. Non sono più la luce del giorno e il buio della notte o l’alternarsi delle stagioni a definire i ritmi, ma l’orologio.

L’uomo corre tutto il giorno, come un criceto nella sua ruota, pensando che questa sia la vita e la maggior parte delle persone non è felice perché di fatto non sta veramente vivendo. Si tratta di una lotta per la sopravvivenza di chi è più performante.

Fin dalla scuola materna i bambini sono rinchiusi 8 ore al giorno perché i genitori devono lavorare per mantenere la famiglia, poi crescono in uno schema di istruzione definito dalla mente razionale che considera un solo tipo di intelligenza, tanto che molti di loro si sentono inadeguati perché non vengono valorizzati i loro talenti.

Diceva Einstein: “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido”. [...]

Contiene inserto con foto a colori dei 12 funghi principali.

«Dopo oltre vent’anni di utilizzo costante dei funghi, mi sono resa conto che si tratta di rimedi molto più potenti di quanto avrei mai pensato.

Mi dispiace vedere l’uso riduttivo e limitante di questi rimedi che si sta diffondendo da quando sono diventati una moda.

Tutto questo toglie loro considerevolmente importanza fino a svalutarli, con il rischio di metterli poi nel calderone di una medicina chiamata “alternativa” che pensa più ad opporsi alla medicina convenzionale che a crescere e a diventare un solido approccio all’organismo di prevenzione e sostegno.

Quindi ho deciso di scrivere la mia personale visione di questi straordinari rimedi, risultato di anni di feedback reali e della voglia di attribuire loro l’importanza che meritano.»

L'autrice

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