Hemp-oil, la cura illegale del cancro?

L’olio di canapa può davvero guarire il cancro!

Rick SimpsonÈ quanto ha affermato Rick Simpson davanti alla Corte Suprema del Canada il 10 settembre 2007… e non è la sola testimonianza.
Tra le varietà di canapa esistenti appartenenti alla famiglia delle Cannabacee, nello specifico, ci riferiamo alla cosiddetta “cannabis sativa“, dal latino sativum, cioè “seminabile-coltivabile“, la più resistente.
Conosciuta ed apprezzata da tempo immemore per questa sua proprietà biologica, offre ancora oggi grande varietà di utilizzo di tutte le sue parti; dal fusto ai semi, dalla polpa alle foglie, i fiori ed i boccioli, impiegata come legno, alimento, unguento, combustibile, o per farne cordame, tessuti, carta, medicamenti.
Nota anche con il termine dialettale messicano “marijuana“, diventato popolare negli anni ’30 in America e dalla stessa, e non solo, ritenuta oggi illegale se utilizzata come fumo e non riconosciuta ufficialmente come medicinale.
Parlando di olio di canapa, è però necessario precisare a quale ci si riferisce e distinguere gli usi e le proprietà rispettive. Da non confondere, cioè, con l’olio che si ottiene dalla spremitura dei semi che, pur ottimo per uso alimentare in quanto molto nutriente ed anche molto utilizzato come unguento, non è però quello indicato da chi sostiene la guarigione dai tumori.
L’estratto a cui ci si riferisce in questo caso di specifico uso terapeutico è infatti ottenuto dai fiori (infiorescenze) utilizzando, come per altri oli essenziali, solventi quali alcol o etere in modo da separarne la resina di cui sono ricoperti.

Ma torniamo a Rick Simpson e alla sua storia personale in un brevissimo riassunto tratto da hightimes.com:
Rick Simpson ebbe un serio incidente di lavoro che gli provocò dei fastidiosi dolori alla testa. I farmaci tradizionali non riuscivano a dargli sollievo ed inoltre gli causavano un gran numero di effetti collaterali.
Si ricordò di una trasmissione radiofonica che aveva sentito nel 1974 ed alla quale prestò attenzione poiché aveva perso il cugino circa 2 anni prima a causa di un tumore incurabile e che, per l’appunto, parlava di sperimentazione sui topi e del potere di uccidere le cellule cancerogene del “THC” contenuto nelle foglie e nei fiori della cannabis ed in grado di alleviare dolori.
Dunque iniziò a fumare cannabis e si rese conto che i benefici erano maggiori rispetto a quelli delle classiche medicine. Di lì a poco decise di abbandonare del tutto i farmaci e di continuare invece il trattamento solo con la marijuana e per evitare problemi ai polmoni causati dalla combustione, si mise ad estrarre l’olio direttamente dai fiori della pianta fresca e ad ingerirlo fino a che risolse il problema del mal di testa.
A distanza di qualche mese dalla fine della cura, gli vennero diagnosticati tre melanomi cancerosi uno dei quali vicino ad un occhio che gli fu prontamente asportato chirurgicamente, ma che si ripresentò ancor più grande di prima ed avendo ancora gli altri due.
Per questo ricominciò ad estrarre l’olio di cannabis e lo utilizzò, questa volta, a contatto diretto nelle zone cutanee interessate dai melanomi per mezzo di cerotti. Grazie a questa intuizione, in breve tempo, i tumori della pelle guarirono completamente, risultato confermato poi dagli accertamenti medici ufficiali.

Rick-Simpson-olio-di-cannabisIn seguito a questa eclatante guarigione Rick Simpson cercò di informare le autorità sanitarie e le aziende farmaceutiche sulle sorprendenti proprietà di questa cura naturale, senza però ottenere credito ed ascolto.
Anzi, iniziarono i suoi guai con la giustizia Canadese per aver continuato la produzione dell’olio essenziale considerato “droga” e per averlo distribuito gratuitamente alle persone, malate di cancro o con forti dolori, che espressamente gliene facevano richiesta.
A questo punto è doveroso sottolineare che quanto detto fino ad ora non ha lo scopo di condividere una certezza sulla cura del cancro, ne tanto meno creare false speranze, ma di fornire informazioni incoraggiati. In rete sono state pubblicate altre testimonianze sui benefici dell’olio di cannabis, ovviamente non tutte verificabile come attendibili. In ogni caso, inoltre, pur parlando di un olio essenziale naturale, andrebbe comunque utilizzato per ingestione solo in caso di reale necessità e con cognizione di causa, e ricordiamo che non è comunque una terapia accettata dalla medicina ufficiale.
In conclusione, senza lasciarci andare a sognanti e superficiali ottimismi e nella speranza di aver dato indicazioni utili a fare chiarezza, anche se non in modo esaustivo, su di un argomento così serio e vasto, restiamo aperti a questa ricerca ed ai suoi futuri sviluppi, augurandoci inoltre che ciò che è già stato ufficialmente riconosciuto dalla medicina riguardo le proprietà della pianta di Cannabis Sativa, sia presto facilmente fruibile a titolo gratuito a chi necessita di cure per gravi patologie.

Articolo di Prixi

Fonte: altrogiornale.org

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