di Andrea Zhok
In questo paese siamo chiusi tra l’incudine di chi pensa che Galileo desse le istruzioni a Cristoforo Colombo e il martello di chi pensa che evitare questi strafalcioni per aver finito a calci e dispense un’università, significhi essere colti.
L’ignoranza conclamata in posti di responsabilità è un serio quanto ovvio problema. Ma esiste un’ignoranza più subdola e persino peggiore della prima, che è quella dei semi-colti, di quelli che, abituati a deridere (magari motivatamente) i famosi analfabeti funzionali, finiscono per ritenere che il possesso di un qualche pezzo di carta con valore legale, e magari la lettura degli inserti culturali dei quotidiani, conferisca una garanzia di superiore consapevolezza.
Il drammatico problema di questa seconda forma di ignoranza è che produce una forma estremamente specifica di ottusità, che possiamo chiamare “presunzione conformista”.
La presunzione conformista è quell’atteggiamento mentale che dispensa dalla riflessione critica e dalla ricerca del vero, sostituendole con una nuova forma del principio di autorità.
È vero perché l’ha detto il tiggì.
È vero perché lo scrive Repubblica.
È vero perché c’era su Focus.
È vero perché lo ha detto Piero/Alberto Angela.
È vero perché lo ha detto Bassetti.
È vero perché lo scrive Wikipedia.
Questa forma di ignoranza è peggiore delle forme conclamate ed esteriormente manifeste perché – per dirla con il più celebre figlio di una levatrice – non sanno di non sapere.
Esiste l’ignoranza di chi non legge libri o fonti autorevoli. Ed esiste l’ignoranza di chi pensa che aver letto dei libri o compulsato delle fonti sedicenti autorevoli consenta di cessare l’uso dei propri occhi.
L’ignoranza dei semi-colti, cioè la presunzione conformista, è quella forma mentis per cui se scoppia un incendio sotto casa apri l’Ansa per capire cosa succede; per cui se ti rapinano in casa ti tranquillizzi con una statistica che spiega che è sempre accaduto; per cui se devi abitare in tre in una stanza ti consoli con l’articolo che ti spiega come sia di gran moda; per cui se fatichi a mettere insieme pranzo e cena ti rassereni pensando a quanto sarebbe peggio se non sorvegliasse le nostre sorti la BCE; per cui credi che l’America sia una grande democrazia, Biden un gaffeur, Putin il nuovo Hitler, l’IDF l’esercito più morale del mondo, e che dopo vent’anni di euro lavoriamo un giorno in meno e guadagniamo come se lavorassimo un giorno in più.
L’analfabeta vede solo a breve distanza, e questa miopia può creare problemi. Ma il semi-colto proietta panzane eterodirette a lunga distanza, immaginando di essere lungimirante; e questo produce catastrofi.
Articolo di Andrea Zhok
Fonte: https://www.ariannaeditrice.it/articoli/l-ignoranza-dei-semi-colti