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Morto il Presidente Iraniano Ebrahim Raisi

di Andrea Zhok

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il ministro degli esteri iraniano Hossein Amirabdollahian sono morti ieri in un incidente aereo.

L’elicottero che li trasportava dal confine dell’Azerbaijan, dove avevano inaugurato una diga tra Iran e Azerbaijan, si è schiantato al suolo in una zona impervia, non lasciando scampo ai viaggiatori.

Che si sia trattato di un incidente – il tempo è peggiorato improvvisamente nell’area – o che si sia trattato di un sabotaggio è questione aperta, e non è detto che la verità venga a galla.

Il sospetto che possa trattarsi di un sabotaggio è naturalmente forte, per due motivi. Il primo è che a collassare è stato solo uno dei tre elicotteri che facevano il percorso di ritorno verso Tabriz e precisamente quello che trasportava il presidente e il ministro.

Il secondo è che la figura di Raisi è stata strategica in questa fase per la collaborazione con Russia e Cina. Raisi era considerato un moderato sul fronte interno, il che lo rendeva una figura di conciliazione e allentamento delle tensioni interne, ed è stato il promotore dell’adesione dell’Iran ai Brics, oltre che di altre iniziative di collaborazione.

In quest’ottica la decapitazione della leadership iraniana rappresenta un elemento di destabilizzazione interna e internazionale che non può che compiacere il fronte israelo-americano.

Ma questo naturalmente non prova nulla; potrebbe trattarsi davvero di un mero incidente. E tuttavia è importante capire anche quale sarà la verità che si deciderà di lasciar trasparire dall’analisi dei resti dell’elicottero. Se si trovassero tracce di sabotaggio – o se qualcuno decidesse comunque di accreditare questa versione – questo potrebbe essere il prodromo di una guerra regionale senza esclusione di colpi.

Entro 50 giorni si terranno nuove elezioni in Iran, per definire la squadra che governerà il paese a seguire. Vista la posta in gioco per molte potenze estere è probabile che fioccheranno interferenze e interventi volti a condizionare il voto. Staremo a vedere.

A titolo di complemento informativo, in vista delle elezioni, il potere in Iran si articola in:

▪️Guida suprema: la posizione più potente è ricoperta dalla Guida suprema, attualmente l’Ayatollah Ali Khamenei. Ha autorità su tutti i rami del governo e dell’esercito.
▪️Presidente: il presidente, fino a ieri Ebrahim Raisi, è il secondo funzionario di grado più alto. Il presidente esegue i decreti e risponde alla Guida Suprema. A differenza dell’esecutivo di altri paesi, il presidente dell’Iran non ha il pieno controllo sul governo.
▪️Consiglio dei Guardiani: questo organo composto da 12 membri, metà nominati dalla Guida suprema e metà dalla magistratura, esamina i candidati alle cariche e può porre il veto sulla legislazione.
▪️Assemblea degli esperti: organo religioso composto da 88 membri eletti dal pubblico, quest’assemblea ha il potere di nominare e revocare la Guida suprema.
▪️Parlamento (Majlis): l’organo legislativo eletto può redigere leggi, ma le sue decisioni possono essere annullate dal Consiglio dei Guardiani.

Articolo di Andrea Zhok

Fonte: https://t.me/andreazhok

IL VILLAGGIO DEI MONACI SENZA TEMPO
Le cinque consapevolezze
di Corrado Debiasi

Il Villaggio dei Monaci Senza Tempo

Le cinque consapevolezze

di Corrado Debiasi

Se ne sei consapevole, ogni esperienza nella vita è una benedizione, ogni errore una lezione, ogni sofferenza una crescita, ogni ostacolo un'opportunità. La saggezza sta nel riconoscerli e nel farne buon uso...

Sono trascorsi alcuni anni da quando Kripala ha compiuto in India il viaggio iniziatico che gli ha cambiato la vita. Ora è il momento di tornarvi: per affidare al Gange l'ultimo ricordo della sua amata venuta a mancare e per ritrovare il suo maestro, Tatanji, e con lui - spera - un po' di serenità. Tuttavia, quando raggiunge l'ashram, ad accoglierlo sono il disordine e il vuoto. Non c'è alcuna traccia dell'anziano monaco.

Ciò che resta di lui sono una gattina grigia dagli occhi blu, Shakti, e un vecchio taccuino. Ed è proprio con questi che Kripala riprenderà il cammino, alla ricerca di un luogo che gli è apparso in sogno, una destinazione mitica di cui nessuno conosce esattamente la strada ma a cui in tanti ambiscono ad arrivare: «il villaggio dei monaci senza tempo». Lì è nato Tatanji, lì vivono maestri che custodiscono segreti millenari.

Sarà un'avventura irta di ostacoli, ma anche costellata di incontri con anime speciali che lo aiuteranno a elevare la propria coscienza. Perché soltanto acquisendo nuove consapevolezze e una diversa percezione della realtà potrà riconoscere il villaggio: non a tutti è dato vederlo, solo alle menti capaci di cogliere le infinite connessioni che uniscono tutti gli esseri viventi e di aprirsi all'amore che abbraccia ogni cosa. Sarà un viaggio alla scoperta di sé, del senso più profondo della vita e della sua molteplice bellezza.

Dopo il bestseller "Il Monaco che Amava i Gatti", che ha toccato i cuori di migliaia di lettori e lettrici, Corrado Debiasi ci regala una nuova storia che è fonte di ispirazione e di pace per l'anima.

Estratto dal libro

Non sappiamo nulla di ciò che il destino ha in serbo per noi. Non sappiamo nulla del domani. Non sappiamo nulla di quello che può capitarci da un momento all'altro.

Possiamo progettare tutto, fin nei minimi particolari, matrimoni, vacanze, lavori, uscite con amici, feste. Eppure, in un attimo, tutto può cambiare. In un attimo, tutti i nostri progetti possono svanire. In un attimo, tutto può scomparire. Ma, se Dio vuole, tutto può tornare a rinascere, tutto può tornare a fiorire.

Come il sole risorge sempre anche dopo la notte più oscura, così tutto tornerà a risplendere di nuovo. Perché la vita è meraviglia, e sempre lo sarà.

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