Tutto Digitale? Tutto Hackerabile…

di Arnaud Raffard di Brienne

Non passa settimana senza che si annuncino attacchi informatici sempre più massicci e sofisticati contro aziende di ogni dimensione, amministrazioni, associazioni e ovviamente singoli individui.

Probabilmente il grande pubblico non immagina l’eccitazione degli hackers e la crescita esponenziale del numero di tentativi di intrusione nei sistemi informatici. Quasi tutte le aziende, dalle PMI alle filiali delle multinazionali, e le amministrazioni sono soggette ad attacchi se non giornalieri, settimanali o mensili.

Una piaga che sta avendo notevoli ripercussioni (soprattutto in Francia). Lo scorso agosto, ad esempio, Pôle Emploi ha deplorato il furto di 10 milioni di dati personali, numeri di telefono, indirizzi e-mail, indirizzi postali, ecc., immediatamente rivenduti su Internet e in particolare sul dark web, questo lato oscuro di Internet ignorato dalla maggior parte delle persone.

Solo nel 2023 e per citare solo i marchi più emblematici, la Banca Postale, Orange, SFR, Free, Ouigo, SNCF, G7 Taxis, Amazon, Canal+, Booking e centinaia di altre grandi aziende hanno dovuto deplorare attacchi su larga scala. Per non parlare delle registrazioni trapelate di un milione di comunicazioni telefoniche. Dove scopriamo casualmente milioni e probabilmente decine di milioni di registrazioni delle nostre conversazioni telefoniche.

La situazione sta diventando preoccupante e chi non ha mai subito un tentativo di phishing tramite email o un tentativo di hackeraggio del proprio PC o smartphone? La sicurezza informatica è oggi in prima linea tra le piaghe da scongiurare in un mondo quasi interamente informatizzato.

In un momento in cui le nostre élite stanno architettando un euro digitale e la convergenza dei dati verso un pass digitale (patente di guida, carta Vitale, banca, ecc.) possiamo misurare il caos prevedibile, persino inevitabile, che ci attende?

Per non parlare del furto e dell’appropriazione indebita di dati biometrici che dovrebbero proteggere l’accesso al nostro computer quando invece costituisce solo un mezzo di sorveglianza totale: riconoscimento facciale, impronte digitali, iride e persino DNA. 

Una volta che queste informazioni riservate verranno rubate e disperse nel dark web, cosa accadrà alla nostra sicurezza informatica, ai nostri dati, ai nostri conti digitali in euro e al loro utilizzo? Quali che siano i progressi nelle tecnologie di sicurezza informatica e nonostante le strategie di difesa sempre più sofisticate, non è molto difficile immaginare che tutto ciò che è digitale rimarrà potenzialmente e sempre hackerabile.

Articolo di Arnaud Raffard di Brienne

Fonte originale: https://nouveaupresent.fr/2024/02/27/le-piratage-informatique-un-veritable-fleau/

Fonte: https://fahrenheit2022.it/2024/03/11/tutto-digitale-tutto-hackerabile/

DIVERSAMENTE SANI
Manuale per meglio sopravvivere ai medici e alle malattie
di Massimo Citro

Diversamente Sani

Manuale per meglio sopravvivere ai medici e alle malattie

di Massimo Citro

La prima regola fisiologica è: nel nostro corpo tutto è connesso e tutti i mali insorgono da dentro. Sempre. Da dentro, non da fuori.

Da fuori può arrivare il fattore scatenante che accende la miccia, ma che non è mai la causa. Le cause vere, quelle determinanti, sono sempre dentro di noi.

Le malattie prendono origine da noi stessi

Batteri, virus, pollini o altri allergeni, il caldo, il freddo, l’umido e tutto quello che da fuori può intervenire a minare la salute, sono solo cause scatenanti, non rappresentano la causa. Dobbiamo rivedere certi concetti, divenuti ormai luoghi comuni.

Ci sono precise correlazioni fra sintomi e organi interni, ma non sono quasi mai spiegate ai pazienti, che anzi sono spesso deliberatamente tenuti all’oscuro su quel che, in fondo, riguarda loro stessi.

Il libro aiuta a decodificare i segnali che il corpo ci invia e a farsi – finché possibile – delle piccole diagnosi da sé. Con una medicina alla deriva, è essenziale essere un po’ medici di se stessi. Il dottor Massimo Citro Della Riva riporta insegnamenti antichi di quando la Medicina era saggia e non asservita a interessi industriali o di altro genere, per aiutarci a vivere meglio e non diventare dei diversamente sani.

Il libro è indirizzato a chiunque sia attento alla propria salute, a chi è malato o soffre di sintomi che non hanno trovato una diagnosi, a chi si prende cura di sé e cerca di diventare longevo in modo sano, ai colleghi medici che abbiano voglia di esplorare un po’ più in là.

Non si parla di suggestioni o mode, ma di casi clinici che dovrebbero far riflettere e far inserire le intolleranze alimentari in un piano globale di prevenzione, oltre che di cura, di molte malattie.

Sempre che le istituzioni abbiano interesse alla prevenzione. Sempre che qualcuno, magari per produrre maggior reddito, non ci voglia tutti un po’ malati, non troppo, ma nemmeno sani.

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