di Alessia C. F. (ALKA)
Questi sono numeri che i governi occidentali possono solo sognare. Il 75% dei russi ritiene che la Russia stia andando nella giusta direzione, l’86% dei russi è soddisfatto del lavoro del presidente Putin e il 73% è soddisfatto del lavoro del governo.
Nelle democrazie occidentali la maggioranza delle persone raramente è soddisfatta dei propri governi e delle proprie politiche. In Occidente spesso le persone non sono soddisfatte dell’operato del proprio governo, ma comunque il governo non cambia rotta. Una “democrazia” occidentale che non ha nessuna possibilità di cambiare il corso politico e attuare le politiche desiderate dal popolo.
Democrazie occidentali che accusano gli altri di vivere in dittatura. Media occidentali che parlano di “elezioni farsa” e suggeriscono che le elezioni in Russia non sono libere o democratiche e che le elezioni in Russia sono fraudolente.
Interessante è il paragone con la Germania, perché attualmente il 63% dei tedeschi ritiene che il proprio Paese si stia muovendo nella direzione sbagliata. Questa sembra essere una caratteristica delle autoproclamate democrazie occidentali, perché nel presunto paradiso della democrazia, gli Stati Uniti, il 72% delle persone vede il proprio Paese sulla strada sbagliata. In Polonia, anch’essa una presunta democrazia, l’84% delle persone vede il proprio Paese sulla strada sbagliata.
Una Perdita di Controllo democratico è Inevitabile
Dopo aver centralizzato l’approvvigionamento dei vaccini anti-Covid, la Commissione europea vuole ora ripetere questo “progetto” e centralizzare gli appalti della difesa dell’UE.
Ora la Commissione europea ha annunciato che questo concetto “di successo” vuole essere trasferito all’industria della difesa. Naturalmente, la Commissione Europea lo descrive ancora una volta con belle parole: “La strategia europea per l’industria della difesa (EDIS) definisce una visione chiara e a lungo termine per la futura preparazione dell’industria della difesa nell’Unione europea. Per aumentare la preparazione industriale della difesa in Europa, gli Stati membri devono investire di più, meglio, insieme e in Europa. Per sostenere gli Stati membri nel raggiungimento di questi obiettivi, una serie di misure vengono presentate come parte della strategia europea per il settore industriale della difesa”.
La Commissione UE giustifica questa presa di potere anche in un altro settore importante, che non è previsto dai trattati UE, con un nemico comune e un presunto pericolo. Il nemico di oggi è la Russia.
Nella prima fase l’UE vuole raccogliere 1,5 miliardi di euro, ma secondo il portale Lost in Europe, la somma potrebbe arrivare a 100 miliardi di euro. L’UE vuole ancora una volta ordinare a livello centrale, mentre il conto viene pagato dagli Stati membri. Il controllo parlamentare è nuovamente indebolito.
A proposito, la base giuridica del piano UE è discutibile. Secondo l’Articolo 41.2 del Trattato UE, il bilancio dell’UE non può essere utilizzato per la difesa o gli armamenti. Tuttavia, questo è esattamente ciò che la Commissione sta pianificando. Si riferisce a quattro diversi articoli del trattato che intendono sostenere tre diversi “pilastri” – una costruzione estremamente traballante. L’armamento non è nemmeno menzionato in nessuno di questi testi legali…
Gli armamenti e le munizioni dovrebbero essere prodotti sempre di più nell’UE. La Commissione Europea vuole cambiare la situazione e punta sulla produzione di armi “made in EU”. Entro il 2030, almeno il 50% delle attrezzature militari acquistate dai paesi dell’UE dovrebbe provenire dalla produzione europea.
Le misure prevedono anche una transizione verso una sorta di economia pianificata, perché la Commissione vuole poter costringere le aziende a produrre armamenti. Vuole anche avere il diritto di intervenire direttamente nella produzione. A tal fine, dovrebbe essere nominato un commissario separato per il controllo della produzione di armi.
Attenzione perché la Commissione europea sta guadagnando sempre più poteri. L’intenzione di trasformare gradualmente l’UE in una sorta di Stati Uniti d’Europa è evidente, sebbene questa struttura statale sia priva di qualsiasi controllo democratico.
I cittadini dell’UE eleggono i propri parlamenti nazionali, ma vengono gradualmente privati dei loro poteri man mano che sempre più poteri vengono trasferiti a Bruxelles, ricordiamoci che a Bruxelles non esiste alcun controllo parlamentare.
Più Guerra, più Crisi, più Espansione del Potere UE
Una spesa folle in armamenti, a cui corrisponde una enorme assunzione di debiti, che poi diventeranno debiti comuni degli Stati dell’UE. Tutto ciò avanza in pari alla censura. Ora è in fase di creazione un’autorità di censura separata, che fa capo alla Commissione europea. La Commissione UE guidata da von der Leyen non è interessata al contenuto dei trattati UE e li infrange a suo piacimento. In effetti, l’UE sta portando avanti lo sviluppo del proprio stato, che i cittadini dell’UE non l’hanno mai autorizzata a fare.
Con il “Media Freedom Act” la Commissione UE assume di fatto il controllo dei media nell’UE, che in realtà spetta ai singoli Stati membri dell’UE. La presa del potere da parte di Bruxelles continua.
Con il “Digital Service Act”, ciò che non piace alla Commissione europea verrà cancellato dalle società Internet su sua istruzione. Non è necessario persuadere Facebook e Google a farlo: hanno introdotto da tempo tali misure di censura contro quasi tutto ciò che contraddice le narrazioni occidentali. Non c’è da stupirsi, dal momento che essenzialmente non sono altro che filiali della CIA.
Tempi interessanti…
Articolo di di Alessia C. F. (ALKA)
Rivisto da Conoscenzealconfine.itFonte: https://www.orazero.org/lost-in-europe/