Francia: Macron Prevede il Carcere per la “Vaccine Hesitancy” sui Vaccini Anti-Covid

di Lorenzo Poli

In Francia, con la scusa di reprimere le “sette”, si cerca di imporre la “scienza di Stato”.

Il Parlamento francese, su proposta del governo Macron, ha infatti approvato nei giorni scorsi un emendamento all’articolo 4 della legge sulla “Lotta alle aberrazioni settarie“, che introduce una pena fino a tre anni di reclusione e un’ammenda fino a 45.000 euro per chiunque esprima “esitazione vaccinale” sui vaccini anti-Covid.

Secondo la legge – votata in blocco dalla destra, dall’estrema destra e dai socialisti francesi – si può dibattere su tutto: chemioterapici vari, libertà di scelta vaccinale, obbligatorietà vaccinale, vaccinazioni in generale, ma non sui vaccini m-RNA. Quest’ultimi sono stati legalmente blindati, protetti con una sorta di scudo penale che non consentirà a nessuno di metterne in discussione l’efficacia o la sicurezza, nemmeno davanti a prove contrarie.

È punita con un anno di reclusione e un’ammenda di 15.000 euro anche il semplice invito “ad astenersi” dal seguire un trattamento medico terapeutico o profilattico, come ad esempio un vaccino, allorché tale abbandono o astensione venga presentato come benefico per la salute delle persone interessate quando invece, allo stato delle conoscenze mediche, ciò sia chiaramente suscettibile di comportare gravi conseguenze per la loro salute fisica o psicologica, tenuto conto della patologia di cui soffrono.

È punibile con le stesse sanzioni la provocazione ad adottare pratiche presentate come aventi scopo terapeutico o profilattico nei confronti delle persone interessate allorché è evidente, allo stato delle conoscenze mediche, che tali pratiche espongono le stesse ad un rischio immediato di morte o di lesioni tali da comportare mutilazioni o invalidità permanente. Questo significa che anche terapie considerate alternative ai protocolli ufficiali non devono essere utilizzate, prevedendo la sanzione per chi le raccomanda.

Insomma, la Francia non tollererà più comportamenti come quello del professor Didier Raoult, ex-primario infettivologo dell’IHU Mediterranee di Marsiglia, che fin dagli inizi della Covid-19 curò con successo i suoi pazienti grazie all’idrossiclorochina, all’eparina e agli antinfiammatori.

È qualcosa che non si è mai visto nella storia della Medicina, ovvero la promulgazione di un dogma laico dell’infallibilità di un prodotto farmaceutico” – ha affermato il dottor Paolo Gulisano, tra i più grandi sostenitori delle cure domiciliari in fase precoce ai tempi della Covid-19.

Questo provvedimento legislativo è stato ironicamente definito “emendamento Pfizer” in quanto di fatto equipara la “libertà di scelta terapeutica, di trattamento e di cura” a una “deriva settaria” e criminalizza chiunque sconsigli trattamenti medici che siano “evidentemente idonei” sulla base delle attuali conoscenze mediche. In realtà, viene sancita una sorta di “verità scientifica di Stato”.

Se questo significa “lotta alle derive settarie”, la deriva opposta è quella verso un controllo dispotico della scienza in favore di uno scientismo dogmatico, dell’informazione a discapito dell’informazione nonviolenta e critica, del pensiero in favore del conformismo. L’unico ad opporsi criticamente è stato La France Insoumise, partito di sinistra guidato da Jean-Luc Mélenchon, che ha denunciato questo provvedimento (traduzione in italiano) come una “minaccia per la libertà”.

Le nostre libertà costituzionali fondate sui principi di libertà di scelta e diritti umani, tra cui in primis l’inviolabilità dell’integrità umana, l’intangibilità del corpo, la dignità umana e la libertà di espressione, vengono completamente erose, sacrificate sull’altare del “progresso scientifico” e rinnegate dai rappresentanti che il popolo sovrano aveva eletto.

Sembra quasi che la difesa dell’intoccabilità della tecnologia mRNA, già canonizzata con i Premi Nobel per la Medicina 2023 al soldo di Pfizer (nonostante le enormi lacune e precedenti fallimenti), stia diventando sempre più intransigente.

La giustificazione governativa è quella di fermare la ‘disinformazione’, ovvero una informazione diversa da quella ufficiale. È una indicazione precisa che viene dall’Organizzazione Mondiale della Salute, ed è uno dei punti fondamentali del Trattato Pandemico che dovrà a breve essere approvato (1). Quanto è stato deciso dal Parlamento francese, può costituire un significativo precedenteha scritto il Dottor Gulisano.

Proprio in base a questa legge, la Francia sarà uno dei cinque Paesi in cui Google lancerà una campagna “anti-disinformazione” in vista delle elezioni europee, quando i cittadini dell’UE eleggeranno un nuovo Parlamento europeo per approvare politiche e leggi, e molti temono che la diffusione della controinformazione online possa influenzare gli elettori.

Jigsaw di Google pubblicherà annunci su TikTok e YouTube in Belgio, Francia, Germania, Polonia e infine anche in Italia, utilizzando tecniche di prebunking per aiutare gli spettatori a identificare i “contenuti manipolativi” prima di incontrarli. Agli spettatori che guardano gli annunci su YouTube verrà chiesto di compilare un questionario su ciò che hanno appreso sulla disinformazione.

Da molti anni, prima nelle situazioni di conflitto e poi con la crisi sanitaria da Covid-19, la “lotta alle fake news” non ha agito contro la disinformazione ma è diventata un’arma politica strumentale per fabbricare consenso e reprimere il dissenso, arrivando anche a oscurare e censurare i siti di controinformazione indipendente.

Per opporsi al dominio delle opinioni e all’omologazione dell’informazione mainstream sarebbe opportuno organizzarsi in siti di contro-debunking per difendere l’autorevolezza della controinformazione indipendente.

Note: (1) https://www.assis.it/le-modifiche-al-regolamento-sanitario-internazionale-delloms-un-bene-o-un-male/

Articolo di Lorenzo Poli

Fonte: https://www.pressenza.com/it/2024/02/francia-macron-prevede-il-carcere-per-la-vaccine-hesitancy-sui-vaccini-anti-covid/

DIO, LA SCIENZA, LE PROVE
L'alba di una rivoluzione
di Michel-Yves Bolloré, Olivier Bonnassies

Dio, la Scienza, le Prove

L'alba di una rivoluzione

di Michel-Yves Bolloré, Olivier Bonnassies

Questo libro è il risultato di un lavoro di ricerca durato più di tre anni e svolto con l'aiuto di venti specialisti. Scritto in un linguaggio accessibile senza però rinunciare all'accuratezza, può essere letto da tutti.

È un'ottima presentazione dello sviluppo della teoria del Bing Bang e del suo impatto sulle nostre credenze e sulla nostra rappresentazione del mondo. Offre una prospettiva interessante sulla scienza, sulla cosmologia e sulle loro implicazioni filosofiche e religiose.

Per quasi cinque secoli si sono accumulate scoperte scientifiche che hanno suggerito che fosse possibile spiegare l’Universo senza la necessità di un Dio creatore. Inaspettatamente, il pendolo della scienza ha oscillato nella direzione opposta.

Dopo aver definito cosa sia una prova nella scienza e le implicazioni delle due tesi opposte dell’esistenza o meno di un Dio creatore, il libro affronta le scoperte scientifiche degli ultimi 150 anni, che hanno portato a una vera rivoluzione concettuale.

Solo 100 anni fa tutti gli scienziati pensavano che l’Universo fosse eterno e stabile, mentre oggi sappiamo che ha avuto un inizio, avrà una fine, è in espansione e proviene da un Big Bang. Questo punto solleva la questione di un Dio creatore.

La scoperta della regolazione fine dell’Universo, che rende possibile l’esistenza degli atomi, delle stelle e della vita complessa, è un secondo punto chiave che solleva anche la questione della sua origine.

L'alba di una rivoluzione

Non ci sono mai state così tante scoperte scientifiche, e tanto spettacolari, in un tempo così breve come in quest'ultimo secolo. Tali scoperte hanno rivoluzionato la nostra visione del cosmo e riaperto con decisione il dibattito sulla questione dell'esistenza di un dio creatore.

Come un fiume in piena, la fisica è straripata uscendo dai suoi argini e ha invaso l'ambito della metafisica. Da questo incontro sono scaturiti degli elementi che mostrano la necessità di un'intelligenza creatrice. Queste nuove teorie infiammano da circa un secolo le discussioni degli scienziati, ed è proprio questa la storia che vogliamo raccontare in questo libro.

Viviamo infatti un momento straordinario della storia della conoscenza. I progressi della matematica e della fisica sono stati tali che argomenti considerati fuori della portata del sapere umano, come il tempo, l'eternità, l'inizio e la fine dell'Universo, l'improbabilità delle leggi dell'Universo e della comparsa della vita, sono diventati oggetti di studio da parte della scienza.

Questi progressi scientifici all'inizio del ventesimo secolo hanno provocato un'inversione del pensiero rispetto alla tendenza dei secoli precedenti, in cui si riteneva che l'ambito scientifico fosse incompatibile con qualsiasi discussione sull'esistenza di Dio.

In un linguaggio accessibile a tutti, gli autori offrono un'affascinante panoramica delle prove scientifiche dell'esistenza di Dio. Vengono così portate alla luce evidenze razionali convergenti, in campi indipendenti, che gettano una luce nuova sulla questione, forse, decisiva.

Con i commenti finali di Vincenzo Balzani, Noemi Di Segni, Roberto Giovanni Timossi, John C. Lennox, Andrew Briggs, Denis Alexander, Luc Jaeger, Cardinale Robert Sarah, e Monsignor André Léonard.
 
Con una prefazione del Premio Nobel per la Fisica Robert W. Wilson.

E la prefazione all’edizione italiana a cura di Antonino Zichichi, fisico al CERN e membro della Pontificia Accademia delle Scienza.

"A volte quando alzo gli occhi e guardo le migliaia di stelle che brillano nella notte, penso a tutte le persone che come me, hanno alzato gli occhi al cielo chiedendosi come tutto questo abbia avuto inizio. Di sicuro non conosco la soluzione a questo dilemma. Ma forse alcuni lettori avranno la possibilità di trovare l'inizio di una risposta in questo libro."

- Robert W. Wilson -

«Chiunque sia seriamente impegnato nel progresso delle scienze diventa cosciente della presenza manifesta di uno spirito immensamente superiore a quello umano, di fronte al quale dobbiamo tutti sentirci umili a causa delle nostre modeste capacità. È così che dedicarsi alla scienza porta a un sentimento religioso un po' speciale, indubbiamente molto diverso dalla religiosità delle persone un po' più semplici.»

- Albert Einstein -

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