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I Mostri esistono… e stanno presso i ministeri dell’Educazione e nelle scuole!

di Tommaso Scandroglio

Dietro al pretesto di fare educazione sessuale ai bambini, si cela il vero intento: corrompere i bambini, abituarli alla sessualità precoce, renderli disinibiti e quindi ridurli a prede sessuali per gli adulti.

pedofilia

A una mostra intitolata “Zizi sexuel” che si è tenuta nel 2014 presso i padiglioni del Museo della Scienza e dell’Industria di Parigi, il manichino si eccita se il bimbo pigia un pedale, poi c’è la sagoma di una donna nuda dove le bambine possono mettere la testa (e altre curiosità pedopornografiche). La parola francese “zizi” potrebbe essere da noi tradotta come “pisellino”. La mostra, rivolta ai bambini tra i 9 e 14 anni, intendeva introdurre queste anime candide alla scoperta del sesso.

Premi un pedale ed un pene diventerà eretto, premilo ancora ed eiaculerà… Non si tratta del gadget di un pornoshop, bensì di uno “strumento interattivo educativo” per bambini, uno dei tanti presenti in quella mostra. Oltre al manichino che si eccita se il bimbo pigia un pedale, vi sono altre curiosità pedopornografiche. C’è una campana con moltissimi profilattici colorati e ben gonfiati; una sagoma di donna nuda senza testa, dove le bambine possono metterci la loro di testa, per provare l’”ebbrezza” di mostrarsi nude davanti a tutti; un letto dove i bambini guardano scene di sesso. In una stanza poi, c’è la possibilità di ascoltare la descrizione di cosa sia la masturbazione o l’omosessualità. In questa stanza, è anche vietato l’ingresso degli adulti, perché l’innocente non sa difendersi, ma papà e mamma invece monterebbero su tutte le furie se sapessero cosa passa in quelle cuffie, e dunque è bene tenerli a distanza.

Vi è poi un libretto fornito a tutti i piccoli visitatori, in cui accanto a scene di sesso esplicito, ci sono anche scene violente. Per gli insegnanti più puritani esiste invece un vademecum sulla mostra e al fine di preservarli dallo scandalizzarsi, vi sono contenute affermazioni rassicuranti come «la pornografia non recherà disturbo in merito alla condotta della futura vita sessuale dei bambini».

Mostra parigina "zizi sexuel"Il ministero dell’Educazione che aveva patrocinato l’iniziativa, finanziandola, si era premurato di invitare migliaia di classi a questa mostra… o “mostro”, spesso all’insaputa dei genitori. All’ombra della Torre Eiffel, la pedofilia è dunque “affare di Stato”. Naturalmente, chi ha organizzato l’evento, non trova nulla da ridire sui messaggi espliciti e pornografici a cui sono esposte le verdissime coscienze del giovane pubblico. «La mostra cerca di veicolare i valori essenziali e universali: l’amore, l’amicizia, il consenso e l’uguaglianza tra l’uomo e la donna. Cerca di rispondere alle domande tipiche dei più piccoli: come nascono i bambini, che cosa è l’amore», aveva spiegato la curatrice della mostra, Maud Gouy. «Penso che sia importante», ha continuato la Gouy, «che l’esposizione parli di omosessualità e che spieghi che gli insulti sessisti sono un reato. E’ una parte importante dell’educazione civica e alla sessualità. Chi viene alla mostra non troverà nulla discioccante».

Stessa aria di violenza psico-sessuale a danno dei minori la respiriamo a Trondheim, in Norvegia. Presso l’istituto Breidablkk, ai bambini di prima elementare era stato chiesto di scrivere sotto l’immagine di un elefante quale animale vedessero. Peccato che – e ci scuseranno i lettori per tanta crudezza di descrizione – l’elefante con la propria proboscide stia aspirando sperma dal pene eretto di un uomo nudo appoggiato a un albero di mele. Il compito era da fare a casa e a casa non pochi genitori sono saltati sulla loro sedia. Norvegesi liberal e disinibiti sì, ma fino ad un certo punto. Henri Merge, l’autrice del disegno, ovviamente ha detto che non ne sapeva nulla, che questo bozzetto come tanti altri era in rete e dunque a disposizione di tutti. Proprio tutti, tanto che il ministro della Cultura realizzò tempo fa, anche una mostra con questi disegni.

Profilattici gonfiati alla mostra "zizi sexuel"Morale della favola. I mostri esistono e stanno presso i ministeri dell’Educazione e nelle scuole. Pare banale sottolinearlo, ma queste due vicende a tinte foschissime stanno a dimostrare che una lobby pedofila esiste, eccome! Ed opera ormai alla luce del sole ed ad altissimi livelli.

Dietro al pretesto di fare educazione sessuale ai bambini – intento già da censurare per mille motivi – si cela il vero intento: corrompere i bambini, abituarli alla sessualità precoce, renderli disinibiti e quindi ridurli a prede sessuali per gli adulti. A furia di maneggiare peni finti, vedere scene di sesso anche omosessuale, toccare ed essere toccati, guardare ed essere guardati, maschietti e femminucce saranno stati cucinati a dovere, pronti per essere divorati dai pedofili di Stato.

Articolo di Tommaso Scandroglio

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: https://newsinfoalternativa.wordpress.com

L'ABUSO ALL'INFANZIA NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI
Dal lavoro con le vittime, con i colpevoli e con i genitori
di Mathias Wais, Ingrid Gallé

L'Abuso all'Infanzia nella Vita di tutti i Giorni

Dal lavoro con le vittime, con i colpevoli e con i genitori

di Mathias Wais, Ingrid Gallé

L'abuso sessuale non è un fenomeno isolabile, descrivibile in modo netto e preciso, ma purtroppo si inserisce senza soluzione di continuità nel quotidiano e comune atteggiamento di superiorità e potere con cui l'adulto tratta il bambino.

In questo libro, l'abuso è descritto dal punto di vista dell'esperienza, dall'interno. Cosa provano la vittima, l'abusante, l'ambiente? E cosa proviamo noi tutti, pubblico ed esperti, riguardo al tema dell'abuso sessuale? Come possiamo comprenderlo, rapportarci ad esso? Che posizione vogliamo assumere al riguardo?

Fondandosi su ciò che hanno sperimentato in questo campo negli ultimi anni, gli autori parlano dell'esperienza di lavoro con le vittime, con gli abusanti, con le madri e l'ambiente circostante e, come consulenti all'educazione, delle conclusioni che da tale esperienza di lavoro si possono trarre.

Ottenere una spiegazione definitiva dell'abuso è impossibile, ma con tale approccio, Wais e Gallé vogliono innanzitutto sviluppare aspetti finora trascurati nei dibattiti che possono contribuire ad una comprensione dell'abuso in quanto fenomeno sociale.

Nel testo: Breve storia delle reazioni

  • "È semplicemente successo": le strategie dell'abusante
  • "Non posso farci niente": la "teoria pulsionale" dell'abusante
  • Quello che le donne fanno ai bambini, lo fanno per amore"? Le donne che abusano di bambini
  • "Dice che è amore": dal vissuto della vittima
  • Così vicina, eppure così lontana: la madre
  • "Fallo per me": la sopraffazione nella vita di tutti i giorni
  • Affrancarsi dall'abusatore: psicoterapia di donne e uomini che hanno subito abuso
  • "Dov'è il problema?": il lavoro di prevenzione sugli abusatori
  • Conclusioni: il potere e l'Io
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