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Rabbia Repressa, Cattiveria e Violenza

Dott. Stefano Manera

Molto presto, dovremo fare i conti con sempre più persone pericolose e incapaci di con-vivere civilmente in un contesto sociale.

La notizia: alcuni rampolli, definti della Fiuggi “bene”, durante la festa di compleanno dei 18 anni di una ragazza, hanno deciso di prendere a calci una capretta fino a ucciderla, filmare il tutto e postarlo sui social. La vicenda è avvenuta in un agriturismo di Anagni, in provincia di Frosinone.

Il commento: Il video girato dagli stessi carnefici, mostra i ragazzi mentre trasportano su una carriola una capretta, che viene poi lanciata da una finestra. Si vede uno di loro prendere la rincorsa per colpire a calci sulla testa l’animale fino a ucciderlo. Le immagini sono di un’atroce violenza.

La capretta si era lasciata avvicinare perché abituata alle visite delle famiglie, ma ha riposto malamente la sua fiducia, venendo colpita ripetutamente fino alla morte.

Sentiamo sempre più spesso notizie come queste, di persone (giovani e meno giovani) che non trovano niente di meglio da fare che scatenare la loro rabbia repressa con tutta la cattiveria e la violenza che hanno in corpo contro i più deboli, che siano bambini, donne, disabili, anziani o animali.

È urgente fare un’anali seria su dove risieda un problema sempre più diffuso.

In questo caso specifico il contesto di origine non è di degrado e di povertà, ma i ragazzi colpevoli del gesto brutale provengono tutti dalla Fiuggi “bene”.

Potremmo come sempre incolpare l’alcol e la droga, per far prima e per lavarci la coscienza. Ma il problema è ben più grave e risiede prima di tutto nelle famiglie che non funzionano più, perché i genitori, eterni Peter Pan e non più punti di riferimento solidi, hanno da tempo abdicato al loro ruolo educativo.

Il problema risiede anche nella scuola, diventata semplice contenitore e non più elemento fondamentale di formazione umana e sociale.

I ragazzi si bruciano il cervello scrollando tutto il giorno i social, partecipando alle sfide di Tik Tok, friggendosi i neuroni sui siti porno, vedendo in continuazione video drammaticamente privi di senso dove si ripropongono fino alla nausea pestaggi, risse e incidenti.

L’uso indebito dei social, dei video e di internet ha effetti devastanti sul sistema nervoso centrale in via di sviluppo:

– degrada irreparabilmente i neuroni a specchio (cellule indispensabili che necessitano di esempi e di socialità);
– altera la produzione di neurotrasmettitori aumentando eccessivamente la dopamina e l’adrenalina (neurotrasmettitori dello stress e dell’azione) e riducendo la serotonina e il GABA (neurotrasmettitori della tranquillità e della realizzazione personale);
– modifica il funzionamento dell’amigdala e del sistema limbico, il complesso sistema dove si organizza l’intelligenza emotiva.

In estrema sintesi, l’abuso dei social e di internet danneggia gravemente i sistemi che nel cervello sono deputati all’empatia e alla compassione, ovvero quelle caratteristiche emotive che ci rendono esseri umani.

Il rischio concreto è che in un non lontano futuro avremo giovani, che saranno poi adulti, privi di un’educazione emotiva (fattore dovuto alla famiglia, alla scuola e alla società in genere) e menomati da un punto di vista neurologico, ovvero incapaci di provare empatia, sentimenti sani e stabili. Saranno uomini e donne “disabili emotivi”.

Di questo passo, molto presto, dovremo fare sempre più spesso i conti con sempre più persone pericolose e incapaci di con-vivere civilmente in un contesto sociale.

Questo è l’effettivo pericolo (voluto o meno, chi lo sa) che la razza umana sta correndo ed è molto urgente aprire un dibattito serio e trovare al più presto delle soluzioni efficaci, prima che il degrado e la barbarie diventino la nuova normalità.

Articolo del Dott. Stefano Manera

Fonte: https://t.me/stefanomanera

LO SPIRITO ANIMALE
Comprendere i misteri della vita attraverso il suo sguardo
di Chantal Dejean

Lo Spirito Animale

Comprendere i misteri della vita attraverso il suo sguardo

di Chantal Dejean

Questo libro è un messaggio proveniente dallo Spirito animale che ci invita a riunirci con l'Universo e con tutti i suoi esseri. È un messaggio di amore e di Unione verso tutto ciò che esiste.

I nostri amici animali non muoiono.

Proprio come l'essere umano, dopo la morte, proseguono la loro evoluzione in altre forme dell'esistenza.

Dalla loro nascita essi dimorano costantemente in profondo contatto con la loro anima e con i regni dello spirito. Al contrario dell'essere umano, quando si incarnano non dimenticano sé stessi né si separano dalle verità dell'Anima.

Che senso ha la loro vita sulla terra? Come vivono il passaggio della morte e dove andranno Dopo?

Questo libro vuole offrire uno sguardo diverso sul regno animale, ancora poco conosciuto: comprendere la vita attraverso i loro occhi può completamente cambiare la nostra prospettiva su di loro.

I disegni del loro passaggio su questa terra sono immensi tanto quanto quelli dell'uomo. Hanno missioni che molto spesso si incrociano alle nostre. Dai delfini custodi di Atlantide, al re dei cervi e agli animali iniziatici, dietro l'apparenza dei nostri animali vi sono le più grandi forze dell'universo al servizio del Sacro.

Ciò che sentiamo a seguito della perdita di un amico animale, oltre ad avere tutte le sfumature del lutto, maschera una pena che coinvolge in particolare la nostra anima.

Se tentassimo di tradurre quel dolore, potremmo dire che un pezzo del divino, che prima era in terra, è tornato al Cielo, esattamente come quando, in un tempo antico, gli esseri delle stelle che vivevano tra noi dovettero lasciarci o quando gli esseri della natura si ritirarono nella dimensione eterea del nostro pianeta, lasciandoci soli a proseguire il cammino.

La sofferenza provata è esattamente quella di un vero e proprio abbandono del divino dal nostro piano terrestre, sofferenza che ormai abbiamo dimenticato, avendo da tempo perso il senso del sacro.

I nostri fratelli animali sono qui proprio per permetterci di ricordare.

Un testo meraviglioso per vedere e riconoscere gli animali come anime con una profonda connessione al divino, dotati di una coscienza e di una saggezza che gli umani hanno perduto.

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Un commento

  1. Il problema e’ sicuramente voluto, altrimenti ci sarebbero controlli piu’ forti sui social, che io chiamo A-social perche’ in realta’ isolano. Isolano da se stessi, dalla conoscenza di se’, dagli altri. L’ ombra avanza e finche’ non si iniziera’ un serio percorso di Risveglio, come pochi ne fanno, sara’ sempre peggio. Ormai anche i percorsi spirituali sono spesso costellati di gente che anziche’ lavorare su se stessa e poi offrire agli altri percorsi seri, lo fa piu’ per il proprio Ego. Il Risveglio autentico e’ fatto anche di sofferenza e di visione delle proprie parti scomode, anziche’ accusare gli altri.
    Spero che tutta questa ombra porti ad una vera rinascita.

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