Manipolazione Climatica del Pianeta

di Gabriele Sannino

George Carlin: “Il Pianeta sta bene, è la gente che è fottuta”.

Sono ANNI che assistiamo a eventi climatici sempre più forti e “anomali”. L’altro giorno, in alcune zone del Veneto e del Trentino, sono cadute palle di grandine grandi quanto palline di tennis, che hanno distrutto raccolti, auto, vetri di case e uffici. Io stesso, a Padova, ho potuto notare come ogni dieci macchine circa ce ne fosse una con il parabrezza o il lunotto danneggiati.

Nel mondo assistiamo a eventi sempre più estremi come tornado in zone dove non accadevano mai, perfino neve nel deserto, sì perché il 28 gennaio del 2023 ha nevicato addirittura nel Sahara.

Insomma, nel periodo del “riscaldamento globale”, i deserti anziché aumentare… vengono inondati di neve! Noi – spero davvero che lo abbiate compreso – non stiamo assistendo a un “riscaldamento globale” come dicono i media mainstream… in mano all’èlite, ma – piuttosto – a una sempre più feroce MANIPOLAZIONE CLIMATICA del Pianeta, e vi assicuro che gli strumenti li hanno tutti, basta solo andare oltre la superficialità dell’informazione televisiva e fare un pochino di ricerca per conto proprio.

Le cosiddette scie chimiche sono sotto gli occhi di tutti, HAARP esiste ed è una realtà: già nel 2012, per esempio, la rivista “New Scientist” riportava che “il cambiamento climatico era alle porte, dunque la speranza era che la manipolazione consapevole del meccanismo climatico potesse essere un rimedio al fine di evitare le conseguenze più gravi”.

Insomma, gli eccessi climatici di questi giorni nel nord Italia ma in generale in tutto il pianeta hanno una precisa STRATEGIA: SPAVENTARE i popoli al fine di costringerli ad accettare la dittatura del clima e tutte le leggi DRACONIANE che l’èlite vorrebbe applicare, dalle città 15 minuti fino ai crediti di carbonio, le valute digitali e via dicendo (tutta roba di cui il teledipendente medio non sa assolutamente nulla, cose che al massimo giudicherebbe come “complottiste” proprio per via della sua ignoranza).

Il tutto è davvero troppo SIMILE alla psicopandemia che abbiamo già visto, ai sieri magici, alle mascherine, ai tamponi e via dicendo: insomma hanno fregato l’umanità sulla salute – la cosa più delicata in assoluto – vuoi che non lo facciano per il clima?

Ricordate il loro mantra: è sempre per il nostro bene.

Se pensate che questo Pianeta sia gestito nel migliore dei modi e che agiscano davvero per noi, siete voi il problema, ancor prima di loro. Come ha detto il magistrale George Carlin già in tempi non sospetti “Il Pianeta sta bene, è la gente che è fottuta”.

Articolo di Gabriele Sannino

Fonte: https://t.me/gabrielesannino

QUANDO INIZIA LA FELICITà
Di domande, nascite e rinascite
di Gianluca Gotto

Quando Inizia la Felicità

Di domande, nascite e rinascite

di Gianluca Gotto

Cosa stai facendo per farti trovare? E se le cose andassero bene così come sono?

"Quando inizia la felicità” tra le tante cose, è un libro di domande.

Una per ogni capitolo, e poi decine sparse tra le pagine.

In mezzo a racconti di viaggi, esperienze e incontri nel mondo.

"Ce n'è una per chi si sente in ritardo nella vita. C'è la domanda che mi scosse quando stavo per rinunciare a partire per l'Australia perché avevo paura.

E poi c'è quella che ascoltai su una spiaggia di Puerto Escondido e innescò un lungo processo interiore che mi ha portato a superare la mia più grande fobia. C'è la domanda che aiutò me e Claudia a capire che per una volta la scelta giusta era restare e non partire.

E quella che ci aiutò ad andare avanti in un periodo di grande fragilità e tristezza.

C'è una domanda per chi vuole sempre di più, senza rendersi conto di avere già tutto.

Una per chi vuole troppo bene agli altri, e troppo poco a se stessa/o.

C'è una domanda che serve a non dimenticare mai cosa sognavamo, perché i sogni ci dicono chi siamo veramente.

Ci sono tante domande che riguardano il mondo buddhista. Le ho ascoltate dai monaci oppure sono emerse dentro di me osservandoli.

Ce n'è una che mi è stata molto utile nel mio primo anno da papà. Un'altra per guardare con occhi diversi al senso di colpa.

E ce n'è persino una per chi teme di non trovare mai l'anima gemella.

C'è la domanda che dà il titolo al libro: quando inizia la felicità?

Ogni mia grande rivoluzione personale, che fosse professionale, relazionale o spirituale, è iniziata non da una certezza assoluta, ma da una domanda.

La ricerca di una risposta era l’unico modo per conoscere la verità. E quando non la trovavo subito, ero costretto a partire per cercarla. Nel mondo, dentro me stesso, nelle altre persone.

Questo libro è una raccolta delle domande che più di tutte hanno smosso qualcosa di profondo nel mio cuore e nella mia mente. Sono domande inusuali, talvolta molto specifiche, in altri casi bizzarre.

Portano alla riflessione, ma anche al desiderio di agire per cambiare le cose. Spesso risultano scomode, addirittura impertinenti, ma sono necessarie per far emergere dal caos interiore uno spunto, una consapevolezza, un frammento appuntito di verità da maneggiare con cura.”

In Quando inizia la felicità, Gianluca Gotto condivide le domande che lo hanno accompagnato nel corso della sua crescita personale per raccontare senza reticenze le esperienze vissute in questi ultimi anni.

I momenti difficili e le fragilità, ma anche la sua rinascita, i sogni realizzati, la consapevolezza acquisita attraverso il buddhismo, i tanti incontri che hanno illuminato la sua strada, l’amore smisurato per Claudia e la gioia, immensa, della paternità.

Un libro pieno di consigli e spunti per vivere al meglio la propria vita, ma anche rassicurante come una tazza di tè in un freddo pomeriggio di pioggia, il primo abbraccio dopo molto tempo, una chiacchierata con quell’amico che ti ascolta senza giudicare.

Un diario di viaggio scandito da domande su cui tornare più e più volte, per trovare un segnale, un’ispirazione, una motivazione a smettere di aspettare o inseguire la felicità, ma cercarla dove già siamo: qui e ora.

Crederci. Crederci sempre

"Io la sognavo una vita così. Una vita in cui poter girare per l'Asia per mesi, per poi svegliarmi una mattina a Bali e decidere su due piedi di voler tornare in Europa.

Passare un paio di giorni a Bangkok per mangiare pad thai e salutare l'Oriente. Andare a trovare mia nonna a Torino, poi salire a bordo della mia casa su ruote e ripartire.

E alla prima sera on the road, guardando le stelle, discutere con la mia anima gemella della prossima meta. Oppure viaggiare e basta, senza meta, inseguendo solo ed esclusivamente le coordinate della felicità.

Sognavo di poter fare della stanza di una guest-house o della hall di un aeroporto il mio ufficio e del mondo intero la mia casa.

Poter lavorare in remoto da qualsiasi punto del pianeta e guadagnarmi da vivere facendo ciò che più amo. La sognavo una vita così: libera. E vi dico la verità, da qualche parte tra la testa e il cuore sentivo di potercela fare per davvero, fin dal primo giorno.

Forse è quello che ha fatto la differenza: crederci.

Crederci sempre."

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