Si procede verso la completa istituzionalizzazione della tecnocrazia.
Dopo il servizio del TGR dei primi di maggio, “Trento, l’intelligenza artificiale applicata alla sicurezza urbana”, e dopo la manifestazione di sabato 20 maggio, che ci ha visti andare in trasferta in città, Ansa trentino, in data 26 maggio, ci comunica dal Festival dell’Economia, l’ennesima e distopica novità: “Parte da Trento la sperimentazione italiana dell’E-Wallet”
“[…] il portafoglio digitale che consentirà a cittadini, residenti e imprese dell’Unione europea di certificare la propria identità in sicurezza accedendo ai servizi pubblici e privati in tutti gli Stati membri”.
L’agenda città intelligenti, le prigioni urbane del nuovo secolo, procede spedita e si intreccia con il progetto Identità digitale, sicuramente complementare.
“Sperimentare a Trento le prime applicazioni del portafoglio elettronico europeo al fianco di realtà italiane di eccellenza […] conferma il valore della collaborazione tra istituzioni, territori, società pubbliche, centri di ricerca e aziende private“.
È questo – in comune con il caso di Milano, dove segnaliamo la presenza nella grande “Alleanza Smart City” di A2A, IBM, Cisco, Accenture e tanti altri – uno dei passaggi più importanti e sottovalutati del fenomeno: la transizione formale da politiche territoriali democratiche (ora solo informalmente svuotate) verso il governo diretto delle corporation, dei centri di ricerca e dell’IA, nella completa istituzionalizzazione della tecnocrazia.
Fonte: https://t.me/consenso_disinformato