La Narrazione Pandemica perde le Colonne Portanti

de il Simplicissimus

C’è una qualche speranza che la verità alla fine rompa la crosta di omertà e di ottusità che tiene nascosta la più pericolosa azione sanitaria di tutti i tempi.

Chi legge questo blog (il Simplicissimus) sa quanto sia scettico sulla possibilità che si diradino le nebbie che avvolgono la narrazione pandemica e quella vaccinale, vista la potenza degli autori e la grande estensione delle complicità. Tuttavia, forse c’è una qualche speranza che la verità alla fine rompa la crosta di omertà e di ottusità che tiene nascosta la più pericolosa azione sanitaria di tutti i tempi, collegata però a obiettivi di scasso politico e sociale che, se possibile, ne hanno aumentato la potenzialità letale negli ultimi tempi: infatti, negli ultimi tempi sono aumentati gli allarmi sui famigerati effetti avversi e si sono moltiplicate le ricerche che dimostrano il ruolo negativo dei sieri genici sul sistema immunitario, provocando perciò una maggiore debolezza verso le infezioni, compresa quella da coronavirus, oltre a tutta una serie di studi sulle conseguenze cardiovascolari di questi pseudo vaccini.

Gli stessi organismi di controllo che hanno abdicato ancora una volta al loro ruolo – prima avallando l’operato delle multinazionali farmaceutiche e i loro studi clinici falsati, per poi partecipare alla lapidazione di chi voleva vederci chiaro – stanno cominciando una marcia indietro.

Per esempio, il CDC americano comincia ad ammettere che qualcosa non ha funzionato e ora sostiene che i dati raccolti sul vaccino Pfizer contro il covid 19, meritano un’indagine sui potenziali rischi di ictus per le persone di età pari o superiore a 65 anni.

E poi i documenti segreti di Twitter dimostrano come sia stata attuata una vera e propria congiura del silenzio sui vaccini, mentre ancora Cdc e  FDA cominciano ad ammettere una correlazione fra tra sieri genici e ictus.

Siamo ancora molto distanti dalla verità e dall’onestà, ma si intuisce il cambio di rotta, quasi che abbiano capito che non si può mentire su tutto per sempre e in fondo qualche piccola ammissione potrebbe smorzare le conseguenze e l’indignazione.

Tuttavia, il segnale in assoluto più chiaro da questo punto di vista, sono le dimissioni inaspettate e improvvise di Lothar Wieler, capo del Robert Koch Institut, organismo alla testa della politica sanitaria in Germania  che è stato anche il maggiore bastione della pandemia e a questo proposito ricordiamo che alcuni ricercatori di questo istituto furono pagati dal governo tedesco nella primavera del 2020 affinché presentassero le previsioni più pessimistiche sulla diffusione e gli effetti del coronavirus.

Wieler, che non è medico, ma veterinario, aveva esordito nel gennaio del 2020 sostenendo che “Il pericolo del Covid-19, è molto basso”, ma poco tempo dopo, opportunamente istruito sulla necessità di trasformare una sindrome influenzale in peste, disse l’esatto contrario, ovvero cheLe  regole non vanno assolutamente messe in discussione: distanza, igiene delle mani, e dove non possiamo mantenere la distanza, mascherine giornaliere aggiuntive. Questo vale per dentro e fuori. Questa è la base. Questo dovrebbe essere e non dovrebbe mai più essere messo in discussione”.

In seguito si è sempre scrupolosamente attenuto alla modalità di assoluta obbedienza anche per quando riguarda i vaccini. Il suo era un terrorismo quasi giornaliero e anche nel dicembre 2021, quando il debole Omicron aveva già preso il sopravvento, Wieler disse: “Le previsioni sono super cupe” chiedendo “massime restrizioni di contatto”. Del resto il personaggio aveva trascorso un anno sabbatico presso il Wellcome Sanger Institute, emanazione diretta di una grande multinazionale del farmaco e nel 2020, ha presieduto il comitato dell’Oms per la revisione del Regolamento Sanitario Internazionale, vale a dire quello che nei mesi scorsi ha rilanciato l’idea di una dittatura internazionale sotto spoglie sanitarie.

Oggi se ne va via in tutta fretta, ma molti dubitano che si sia tratti di vere e proprie dimissioni, e pensano che sia stato insistentemente consigliato ad andarsene, nell’ambito di un’operazione tesa a far sparire dalla circolazione mediatica i volti più noti dell’accanimento pandemico e vaccinale, nella speranza di un passaggio morbido verso verità che ormai buca il sipario.

In particolare, il Robert Koch ha fatto di tutto, assieme ad altri consessi di controllo della sanità, per cercare di smentire i dati delle aziende assicuratici che parlano di un forte aumento delle morti improvvise contemporanee alle campagne vaccinali, adducendo pretestuose ragioni statistiche che non hanno convinto nessuno.

Si può sperare che tutte queste ritirate strategiche riflettano le difficoltà della cupola di potere, a cui dobbiamo tutta la narrazione pandemica, nonostante la potenza di fuoco di cui dispone.

Articolo de il Simplicissimus

Fonte: https://ilsimplicissimus2.com/2023/01/15/la-narrazione-pandemica-perde-le-colonne-portanti/

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