Come nel 2019, tornano le accuse degli ambientalisti. A far partire la protesta quest’anno la denuncia su Marina di Ravenna: “Abbattuti alberi per far posto suo live!” Ma i suoi fan lo difendono a spada tratta…
Jovanotti sulla graticola per l’impatto ambientale del “Jova Beach Tour”. Ad acuire le polemiche ambientaliste, che già avevano accompagnato i Beach Party del 2019 e preceduto l’esordio di quelli del 2022, è stata la comparsa di uno striscione a Marina di Ravenna, dove la carovana del megashow a tre palchi approderà per due concerti l’8 e il 9 luglio. “65 metri di tamerici abbattuti per Jovanotti, in periodo vietato (per nidificazione). Sindaco, l’ha autorizzato lei? Wwf, Fiab (Federazione Nazionale Ambiente e Bicicletta, ndr.), ambientalisti dove siete?”, recita la scritta sul lungo striscione, fotografata e rimbalzata sui social in centinaia di post.
Così da ieri, dopo che Jova aveva festeggiato l’apertura del tour con due tappe a Lignano Sabbiadoro, osannato dai circa 36 mila fans per sera, l’artista è preso di mira sui social a tal punto che l’hashtag Jovanotti è balzato per ore in cima alle tendenze Twitter, utilizzato tanto in difesa quanto in attacco del musicista, che viene accusato sui social anche di bloccare i commenti negativi sui suoi post.
Va detto che, come già nel 2019, Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti, ha messo in atto una serie di azioni per mantenere l’impatto dei concerti in spiaggia il più basso possibile ma proprio la sua “fede” ambientalista e salutista viene chiamata in causa nei post più urticanti: “Talmente ‘green’ che a Marina di Ravenna più di 65 metri lineari di piante di tamerici, alte oltre quattro metri, sono stati rasi al suolo per l’evento di Jovanotti. Talmente ‘green’ che il partner food è un allevamento intensivo: Fileni”, scrive un utente su Twitter.
L’ “artista” prima del via al tour, ha annunciato in collaborazione con Intesa Sanpaolo e WWF Italia il progetto ambientale “Ri-Party-Amo” che si propone di agire su tre aree di sviluppo: “Puliamo l’Italia” con l’obiettivo di pulire 20 milioni di metri quadri di spiagge, laghi, fiumi e fondali (…ma evidentemente si contempla di poter tagliare alberi per i “suoi” concerti); “Ricostruiamo la natura” per realizzare 6 macro azioni di ripristino degli habitat; “Formiamo i giovani” con un piano formativo per più di 250 mila studenti, 8 workshop universitari, borse di studio e programmi didattici per la scuola.
Ma da ieri, il tam tam critico sui social oppone post anche sarcastici come questo: “Jovanotti è inutile che te magni le pappette bio estirpate dalle rocce dell’Himalaya prodotte dal monaco Buddista che ha vissuto nel pozzo di Batman per 30 anni se poi mi fai una ca**o dì ammucchiata sulle spiagge alla faccia della sostenibilità ambientale”.
Per il resto è un ping pong tra la difesa di fans ed estimatori che sottolineano il clima positivo e rispettoso dell’ambiente delle proposte delle attività di Jova e l’accusa che stronca lui e la sua musica senza pietà, prendendo in prestito anche la politica. “Fateci caso: Lorenzo Jova gode della stessa buona stampa di Matteo Renzi. Entrambi combinano disastri, sono sopravvalutati, finti come pochi e permalosi come i macachi, eppure i media italiani li adorano come se avessero un qualche talento”, twitta un altro ipercritico. Ma tutti i post negativi sono ampiamente a loro volta criticati dai fans dell’artista che lo difendono a spada tratta, anche per la sua filosofia di vita (piuttosto ambigua diremmo noi…).