di Diego Fusaro
Mario Monti potrebbe essere il prossimo “Nuovo Salvatore della Patria”?
Già da diversi giorni, gli autoproclamati professionisti dell’informazione vanno ripetendo a reti unificate che potrebbe essere giunto il momento di convocare nuovamente il teologo della globalizzazione mercatista, Mario Monti, per risolvere la crisi che sta travolgendo l’Europa tutta, anche in seguito delle sanzioni alla Russia e della situazione bellica legata al conflitto in Ucraina.
Come solito, Mario Monti viene celebrato come il salvatore della patria, secondo un processo analogo a quello che abbiamo visto in questi mesi dispiegarsi in relazione all’euroinomane di Bruxelles Mario Draghi.
Insomma, Mario Monti potrebbe essere, ci spiegano i padroni del discorso, l’uomo chiave per risolvere la crisi, il salvatore di una situazione altrimenti disperata. Eppure, le ricette di Mario Monti già le abbiamo sperimentate e sappiamo bene in cosa consistano: sono le classiche ricette neoliberali all’insegna dell’austerità depressiva e repressiva, le classiche formule con cui si utilizza la crisi come metodo di governo, secondo quanto peraltro lo stesso Monti teorizzò quando disse che le crisi servono a costringere i popoli a fare cessioni di sovranità.
Insomma, le riforme di Mario Monti, celebrate dai monopolisti del discorso, sono quelle che comportano lacrime e sangue per i lavoratori e per i ceti medi: non avrete mica dimenticato la famosa riforma di Elsa Fornero?
Il governo Mario Monti, del resto, venne imposto all’Italia dall’Europa con un obiettivo preciso: adeguare il paese ai dettami di una Unione Europea fondata sul dominio del capitale e sulla repressione economica dei ceti medi e delle classi lavoratrici.
Articolo di Diego Fusaro, Il Giornale d’Italia