di Kit Knightly
Le prime udienze pubbliche sul proposto “Trattato sulle pandemie” sono terminate e il prossimo ciclo dovrebbe iniziare a metà giugno. Le clausole suggerite incentiverebbero la segnalazione di eventuali “pandemie” e punirebbero le nazioni in caso di “non conformità”.
Abbiamo cercato di tenere la questione in prima pagina, proprio perché il mainstream è così desideroso di ignorarla, mentre continua a sfornare “porno” di guerra e propaganda di parte.
Quando noi – ed altri – c’eravamo collegati alla pagina della presentazione pubblica, c’era stata una tale risposta che il sito web dell’OMS si era bloccato per un po’… o avevano fatto finta che si fosse bloccato, in modo che la gente smettesse di inviare mail. In ogni caso, è stata una vittoria, malgrado l’attuale scarsa copertura mediatica, per lo più relegata nelle metaforiche pagine di fondo di internet e speriamo di poterla replicare in estate.
La prospettiva si concentrerà sul cercare di rendere il trattato “abbastanza forte” e garantire che i governi nazionali possano essere “ritenuti responsabili”. Un articolo sul Telegraph del Regno Unito, del 12 aprile, titola: “C’è il rischio reale che un trattato sulla pandemia possa essere ‘troppo annacquato’ per fermare nuove epidemie”. L’articolo si concentra su un rapporto del Panel for a Global Public Health Convention (GPHC) e cita una delle autrici del rapporto, Dame Barbara Stocking: “La nostra più grande paura […] è che sia troppo facile pensare che la responsabilità non sia importante. Avere un trattato che non prevede alcun obbligo, beh, francamente allora non avrebbe senso avere un trattato.”
Il rapporto del GPHC continua dicendo che l’attuale regolamento sanitario internazionale è “troppo debole e chiede la creazione di un nuovo organismo internazionale ‘indipendente’ per valutare la preparazione dei governi e rimproverare o lodare pubblicamente i Paesi, a seconda della loro conformità ad una serie di requisiti concordati.”
Un altro articolo, pubblicato dalla London School of Economics e firmato da alcuni membri dell’Alleanza tedesca per il cambiamento climatico e la salute (KLUG), spinge, in modo piuttosto sostenuto, l’idea di “responsabilità” e “conformità”: “Affinché questo trattato sia incisivo, l’organizzazione che lo governa deve avere il potere – politico o legale – di imporre la conformità”. Il pezzo si rifà poi al rapporto delle Nazioni Unite del maggio 2021, per chiedere ancora più poteri per l’OMS: “Nella sua forma attuale, l’OMS non possiede tali poteri […] Per andare avanti con il trattato, l’OMS ha quindi bisogno di essere potenziata – finanziariamente e politicamente“.
Raccomanda il coinvolgimento nei negoziati di “attori non statali” come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, l’Organizzazione Mondiale del Commercio e l’Organizzazione Internazionale del Lavoro e suggerisce che il trattato offra incentivi finanziari per la segnalazione tempestiva di “emergenze sanitarie” [enfasi aggiunta]: “In caso di emergenza sanitaria dichiarata, le risorse dovranno affluire ai Paesi in cui si sta verificando l’emergenza, innescando le dovute risposte, come finanziamenti e supporto tecnico. Questi sono particolarmente rilevanti per i Paesi a basso reddito, e potrebbero essere utilizzati per incoraggiare e migliorare la condivisione tempestiva delle informazioni da parte degli stati, rassicurandoli che non saranno soggetti a sanzioni arbitrarie sul commercio e sui viaggi per la segnalazione [dell’emergenza], ma che saranno invece dotati delle risorse finanziarie e tecniche necessarie per rispondere efficacemente all’epidemia“.
Ma non si fermano qui. Sollevano anche la questione della “punizione” per i Paesi che dovessero “non conformarsi”: “[Il trattato dovrebbe possedere] un regime di incentivi adattabile, [comprese] sanzioni intese come rimproveri pubblici, sanzioni [propriamente] economiche o negazione di benefici”.
Traduciamo questi suggerimenti dal burocratese:
– Se segnalerete “focolai di malattia” in modo “tempestivo” otterrete le “risorse finanziarie” per affrontarli.
– Se non segnalerete i focolai di malattia o non seguirete le indicazioni dell’OMS, perderete gli aiuti internazionali e dovrete affrontare embarghi commerciali e sanzioni.
Prese insieme, queste regole proposte incentiverebbero letteralmente la segnalazione di possibili “focolai di malattia”. Lungi dal prevenire “future pandemie” le incoraggerebbero attivamente.
I governi nazionali che si rifiutassero di stare al gioco verrebbero puniti, mentre quelli che si adeguassero verrebbero ricompensati. Non è una novità. Lo abbiamo già visto con il Covid. Due Paesi africani – Burundi e Tanzania – avevano presidenti che avevano bandito l’OMS dai loro stati e che si erano rifiutati di assecondare la narrazione pandemica ufficiale. Entrambi i presidenti sono morti inaspettatamente entro pochi mesi da quella decisione, per essere quindi sostituiti da capi di stato che hanno immediatamente ribaltato le politiche Covid dei loro predecessori.
Meno di una settimana dopo la morte del presidente Pierre Nkurunziza (presidente della Repubblica del Burundi, morto nel giugno del 2020), il FMI ha accettato di condonare quasi 25 milioni di dollari del debito nazionale del Burund,i per aiutare a combattere la “crisi” del Covid 19. Appena cinque mesi dopo la morte del presidente John Magufuli, il nuovo governo della Tanzania ha ricevuto 600 milioni di dollari dal FMI per “affrontare la pandemia di Covid 19.”
È abbastanza chiaro cos’è successo, vero? I globalisti hanno appoggiato i colpi di stato e premiato i responsabili con aiuti internazionali. Le proposte per il trattato sulle pandemie non farebbero altro che legittimare questo processo, spostandolo dai canali occulti a quelli ufficiali.
Ora, prima di discutere le implicazioni dei nuovi poteri, ricordiamoci del potere che l’OMS già possiede:
– L’Organizzazione Mondiale della Sanità è l’unica istituzione al mondo autorizzata a dichiarare una “pandemia” o un’emergenza di salute pubblica di interesse internazionale (PHEIC).
– Il direttore generale dell’OMS – una posizione non eletta – è l’unico individuo che ha il controllo di questo potere.
Abbiamo già visto l’OMS abusare di questi poteri in passato per creare una falsa pandemia dal nulla… e non sto parlando del Covid.
Prima del 2008, l’OMS poteva dichiarare una pandemia influenzale solo se c’era “un numero enorme di morti e di contagi” e se si era in presenza di un nuovo e distinto sottotipo [virale]. Nel 2008, l’OMS aveva allentato la definizione di “pandemia influenzale” rimuovendo queste due condizioni.
Come era stato puntualizzato in una lettera del 2010 al British Medical Journal, questi cambiamenti significavano che “molti virus dell’influenza stagionale ora avrebbero potuto essere classificati come influenza pandemica”.
Se l’OMS non avesse apportato questi cambiamenti, l’epidemia di “influenza suina” del 2009 non avrebbe mai potuto essere chiamata pandemia e, probabilmente, sarebbe passata senza fare notizia.Invece, decine di Paesi spesero milioni di dollari per vaccini contro l’influenza suina di cui non avevano bisogno e che non funzionavano, per combattere una “pandemia” che aveva provocato meno di 20.000 morti. Si era poi visto che molti dei responsabili che avevano consigliato all’OMS di dichiarare l’influenza suina un’emergenza di salute pubblica, erano legati finanziariamente ai produttori di vaccini.
Nonostante questo esempio storico di palese corruzione, una clausola proposta del Trattato sulle pandemie renderebbe ancora più facile dichiarare una PHEIC. Secondo il rapporto del maggio 2021, “Covid19: Fate che sia l’ultima pandemia”: “Le future dichiarazioni di una PHEIC da parte del direttore generale dell’OMS dovrebbero essere basate sul ‘principio di precauzione’, laddove giustificato”.
Sì, il trattato proposto potrebbe permettere al direttore generale dell’OMS di dichiarare uno stato di emergenza globale per PREVENIRE una potenziale pandemia, non in risposta ad una pandemia! Una sorta di risposta pandemica pre-crimine.
Se a questo aggiungiamo il proposto “aiuto finanziario” per le nazioni in via di sviluppo che segnaleranno le “potenziali emergenze sanitarie” si può vedere qual’è il loro intento – essenzialmente corrompere i governi del Terzo Mondo e dare all’OMS il pretesto per dichiarare lo stato di emergenza.
Conosciamo già gli altri punti chiave che probabilmente verranno inclusi nel Trattato sulle pandemie. Quasi certamente cercheranno di introdurre i passaporti internazionali per i vaccini e verseranno fondi nelle tasche di Big Pharma affinchè produca “vaccini” sempre più velocemente e con ancora meno test di sicurezza.
Ma tutto questo impallidirebbe in confronto ai poteri legali che potrebbero essere conferiti al direttore generale dell’OMS (o a qualsiasi nuovo organismo “indipendente” che decidessero di creare) per punire, rimproverare o premiare i governi nazionali.
Un “Trattato sulle pandemie” che scavalca o annulla i governi nazionali o locali consegnerebbe poteri sovranazionali ad un burocrate o ad un “esperto” non eletto, che potrebbe esercitarli interamente a sua discrezione e con criteri completamente soggettivi. Questa è la definizione stessa di globalismo tecnocratico.
Articolo di Kit Knightly
Fonte originale: https://off-guardian.org/2022/04/19/pandemic-treaty-will-hand-who-keys-to-global-government/
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
Tutti i governi dovrebbero vergognarsi ci hanno dato in pasta ai grandi produttori di vaccini pardon siero sperimentale mi vergogno che il popolo abbia accettato tutto questo pensando di fare la cosa giusta ma le conseguenze sono troppe ed è ora di fare qualcosa