La lotta orwelliana contro la “storia”

di G.B.

Il mondo è guidato da un paese, gli Stati Uniti, che in modo orwelliano si propone come tutore della pace globale, pur avendo dichiarato guerre su guerre costruendo casus belli in modo artefatto e chiamando invasioni coloniali col nome di “missioni di pace”. Una lotta contro la storia da portare avanti senza quartiere, dove la mistificazione e la costruzione di realtà di comodo non può fermarsi un attimo, perchè la storia incalza.

Menzogne Usa

Nel 1898, gli Stati Uniti d’America avevano bisogno di un casus belli per dichiarare guerra alla Spagna e sottrarre alla corona iberica gli ultimi possedimenti in America. Il casus belli venne trovato e infatti quell’episodio passò alla storia come l’affondamento del Maine, nave ormeggiata nel porto di L’Avana, che venne fatta esplodere per addossarne la colpa agli spagnoli e poter finalmente dichiarare guerra a Madrid.

Anche nella Prima Guerra Mondiale, avvenne un episodio per certi versi simile, quando la nave passeggeri Lusitania, con a bordo delle armi, venne distrutta da un U-Boot tedesco, determinando l’ingresso degli americani in guerra. Nel caso del Lusitania, non ci sono prove come col Maine che cercassero un casus belli per entrare in guerra, ma questo della ricerca e della costruzione del pretesto sembra essere un topos nella storia degli Stati Uniti, basti pensare a Pearl Harbor, al Golfo del Tonchino e più di recente all’11 settembre.

Del resto gli Stati Uniti basano la loro supremazia globale propria sulla capacità di creare delle narrazioni convincenti, anzi la narrazione più convincente di tutti… cioè che gli Usa sono il paese migliore al mondo, nume tutelare della libertà e della dignità umana. Ed ecco allora che per dare corpo a questa narrazione, si costruisce una realtà artefatta nella quale gli interventi militari americani diventano interventi di pace, mentre quelli degli altri sono orribili atti di guerra.

False flagUn esempio calzante in questo senso, sono le prove false esibite da Colin Powell all’indomani dell’11 settembre, per ottenere di invadere l’Iraq di Saddam Hussein con l’accusa di inesistenti armi di distruzione di massa. Al contrario, quando l’Unione Sovietica intervenne in Afghanistan per supportare un governo laico, gli Usa non ebbero alcun problema ad armare i jihadisti e i talebani parlando di sovietici invasori e proponendosi come gli amici dell’autodeterminazione dei popoli.

Il Novecento è stato un secolo lungo e pregno di avvenimenti, e anche il XXI secolo è cominciato con gli Usa che continuano a voler svolgere il ruolo di poliziotto attivo nel contesto globale. Per continuare però a esercitare tale ruolo, la Casa Bianca deve mentire continuamente. Nell’era di internet e della globalizzazione deve fabbricare sempre nuove bugie, perchè la realtà incalza e presenta il conto. Così gli Usa devono affaccendarsi a dire che combattono l’Isis, ma anche che la Russia è un nemico peggiore dell’Isis; devono dire che difendono la Corea del Sud dalla Corea del Nord e che Putin vuole invadere l’Europa, per continuare a vendere la loro realtà. Ma troppe menzogne, tutte assieme, finiscono quasi per diventare grottesche, e ormai la soglia del grottesco è già stata superata abbondantemente.

Articolo di G.B.

Fonte: http://www.tribunodelpopolo.it/la-lotta-orwelliana-contro-la-storia/

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