L’Epomeo di Ischia, la “Terra cava” e il “Regno di Agartha”

di Luca Praderio

Esistono storie riguardanti il Monte Epomeo sull’Isola di Ischia, secondo le quali questo monte sarebbe una delle diverse porte d’accesso alla mitica “Terra Cava” o “Terra Interna” del regno di Agartha, sparse per il mondo.

Veduta dal Monte Epomeo

Veduta dal Monte Epomeo

È risaputo che il golfo di Napoli abbia origine vulcanica: anche nel marzo 2015 le acque hanno cominciato a ribollire per l’emersione in superficie di gas vulcanici dal fondo sottomarino, al di sotto del quale, ad una profondità tra gli 8 e gli 11 chilometri, si trova un grande serbatoio magmatico tuttora attivo. L’isola di Ischia, in particolare, rappresenta la porzione sommitale di un cono vulcanico, che si trova a circa 900 metri di profondità sotto il livello del mare.

Ma il Monte Epomeo che domina Ischia (rappresentando circa il 34% della superficie totale della celebre “isola verde”) non è un vulcano, ma un immenso blocco inclinato di tufo verde fuoriuscito dalle profondità della terra al termine di una grande eruzione, di tipo esplosivo, circa 55.000 anni fa. Riguardo a questo monte esiste una storia che affonda nel mito, che vorrebbe che esso rappresenti una delle porte d’accesso alla mitica “terra cava” o “terra interna” del regno di Agartha.

Il regno di Agartha con i diversi ingressi nascosti nel mondo

Il regno di Agartha con i diversi ingressi nascosti nel mondo

Il primo a parlarne in pieno Medioevo fu Corrado di Querfurt, vescovo di Hildesheim e poi di Würzburg, che servì come cancelliere Arrigo VI dal 1194 al 1201. Nel 1196 (anno in cui venne nominato legato generale per la Puglia e la Sicilia), in una serie di epistole, il vescovo tedesco parla di come fosse riuscito a penetrare in un anfratto da un monte, raggiungendo una misteriosa città sotterranea, prima di essere costretto alla fuga da alcuni guardiani “fatti di aria” ma armati di spada e frecce. Quefurt ubicò il monte in questione sull’isola di Ischia, dove però collocò anche le anime penitenti, che la leggenda vuole invece associate ai Campi Flegrei. Il monte era dunque l’Epomeo o il Monte Barbaro a Pozzuoli, dove già Virgilio Mago, figura leggendaria medioevale napoletana (di cui lo stesso Quefurt scrisse descrivendo le opere meravigliose che egli avrebbe lasciato a Napoli), si sarebbe recato.

La ricerca della terra cava e del regno di Agartha coinvolse, come è noto, anche i Nazisti, durante la seconda guerra mondiale. Hitler, ossessionato dall’esoterismo e dai miti di antiche civiltà tecnologicamente evolute e ancora nascoste in qualche parte della terra, provò a ritrovarla, ufficialmente senza successo. Ad Ischia, i Nazisti avrebbero cercato l’entrata del possibile tunnel sull’Epomeo, partendo dal luogo più misterioso dell’isola, la Grotta di Mavone, oggi praticamente inaccessibile, situata in località Scannella (frazione di Panza, a Forio d’Ischia) su un costone roccioso a picco sul mare. Le ricerche sarebbero poi proseguite con l’analisi della Grotta del Mago (che si trova ad Ischia Ponte dopo gli scogli di S. Anna, ed è oggi solo parzialmente accessibile), anticamente già sede di un culto solare.

Casa in roccia sul Monte Epomeo

Casa in roccia sul Monte Epomeo

Nulla è dato sapere dell’esito delle ricerche effettuate ormai oltre 70 anni fa, ma ad oggi il misterioso passaggio, se mai è esistito, non è più noto. In compenso, tutte le moderne teorie astronomiche e geologiche ci dicono che la terra non può essere cava e dunque non ha senso cercare possibili “porte” d’ingresso per un fantastico viaggio al centro della Terra.

Eppure il monte Epomeo continua ad affascinare ed attorno a lui continuano ad essere segnalati fenomeni apparentemente inspiegabili, come i numerosi avvistamenti di Ufo avvenuti in questi anni. E se ci fosse un fondo di verità nelle leggende, una delle quali – tra l’altro, narrata fin dal 1874 dallo scrittore danese Jorgen Vilhelm Bergsoe nelle sue “Novelle italiane” – parla di un’armata saracena letteralmente scomparsa, dopo essersi rifugiata in una conca nei pressi del Monte Tabor, presso Casamicciola, sempre a Ischia?

Se ad alcuni l’ipotesi dell’esistenza della “terra cava” appare improbabile, l’esistenza di uno o più cunicoli, naturali o meno che siano, che collegano l’Epomeo ad altre località dell’isola di Ischia o persino della vicina costa campana, potrebbe forse sembrare meno irrealistica. Che poi questi cunicoli, come altri presenti in altre località terrestri, possano essere stati utilizzati anche come basi militari o persino da Ufo, resta tuttora un mistero in attesa di una eventuale conferma.

Rivisto da Conoscenzealconfine.it

Fonte: http://www.fanwave.it/articoli/163-l-epomeo-di-ischia-la-terra-cava-e-il-regno-di-agartha.html

VIAGGIO A SHAMBHALLA
di Daniel Meurois, Anne Givaudan

Viaggio a Shambhalla

di Daniel Meurois, Anne Givaudan

Quando, qualche anno fa, gli Autori andarono in vacanza in Ladakh, non si aspettavano certo di essere contattati dai grandi Fratelli di Shambhalla, malgrado un'esperienza ormai decennale di viaggi astrali...

Questo libro è la testimonianza di quell'incontro che cambiò radicalmente la loro vita, ed è nel contempo una trasmissione iniziatica di insegnamenti voluta dai Grandi Maestri: Shambhalla incomincia ad uscire dal mistero e dalla leggenda, per portarci un messaggio d'Amore Cristico e di Saggezza Buddhista, finalmente uniti.

Da millenni le tradizioni orientali ed occidentali parlano d'un regno popolato da esseri realizzati, situato approssimativamente nell'Himalaya o nel deserto di Gobi; ben poco è stato scritto fin qui su questo luogo, che si dice abbia generato tutti i grandi movimenti spirituali e tutte le grandi mutazioni del pianeta. E per mezzo della proiezione della coscienza (o viaggio astrale) che gli Autori sono stati chiamati a penetrare in questo "castello del Graal" dell'umanità, chiamato da alcuni Shambhalla e da altri Regno del Prete Giovanni: questo libro testimonia del frutto della loro esperienza, ed invita il lettore ad un sorprendente viaggio interiore.

Fra i dati concreti sul ritorno del Cristo o del Signore Maitreya, sulla Terra cava e sulle civiltà galattiche, ognuno potrà trovare gli elementi per prendere coscienza di un'altra dimensione dell'Essere alla conquista d'una logica solare. Scritto all'alba d'un'era di mutazioni, questo libro, per la sua attualità, è contemporaneamente una viva testimonianza ed un urgente appello affinché l'Uomo si liberi nell'uomo.

È un appello urgente ad una presa di coscienza del nostro ruolo nel mondo e nell'universo.

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