di Weltanschauung Italia
“Quando i grandi di questo mondo si mettono ad amarvi, è che vogliono ridurvi in salsicce da battaglia… È il segnale… È infallibile. È con l’amore che comincia”. (L.F. Céline)
Italia, 2030. Domenica pomeriggio. Dopo un’intensa settimana di lavoro e stress, decidi di dedicarti alla tua famiglia. Finalmente puoi portare i tuoi ragazzi al cinema. Il film sul loro supereroe preferito è finalmente nelle sale. Arrivi, trovi subito parcheggio. I biglietti li hai già fatti on line. L’odore di pop corn e caramelle, le luci, i videogiochi, i sorrisi, l’abbraccio di tua moglie. Tutto è perfetto.
Provvisto del tuo green pass ti avvicini al tizio che controlla le entrate. Diligentemente, tiri fuori il tuo lasciapassare. Qualcosa non va. Il dispositivo che legge il QR code non da esito positivo. Cominci a sudare. I tuoi ti guardano indispettiti e sono impazienti di varcare la porta d’entrata. “Signore, qui qualcosa non va!!”. “Ma come ho appena completato il ciclo delle 10 vaccinazioni anti covid!! Guardi le ho fatte tutte!”. “Ma non è un problema di vaccinazioni”, risponde l’energumeno della security.
“Il sistema ci ha appena segnalato che lei è in ritardo con i pagamenti inerenti alle forniture di luce e gas, che ha una multa arretrata per divieto di sosta e per di più la sua auto risulta essere troppo inquinante e supera di mezzo punto le emissioni massime di CO2 consentite dalle nuove disposizioni sull’emergenza climatica!”. Deluso guardi i tuoi figli. Il loro occhi mortificati, carichi di lacrime. “Oggi niente ragazzi, sarà per la prossima volta…” Prendi per mano tua moglie e vi avviate verso l’uscita. Le persone in fila mormorano. Ti senti osservato e giudicato. “Ma che vergogna, davanti a tutti presentarsi col pass non valido, che inciviltà”. “Neanche i figli al cinema… ancora esiste ‘sta gente”.
Mentre percorri il viale che porta al parcheggio, ti riaffiorano alla mente le immagini di nove anni fa. Cortei, piazze piene, gli scontri di Trieste. Migliaia di persone che urlavano il loro “No” deciso e protestavano contro l’introduzione del lasciapassare verde. Ora capisci perché l’allora premier e gli organismi internazionali insistevano tanto per abituarti a vivere col green pass.
Tu che credevi lo facessero per la tua salute. Tu che davi dell’incivile e del troglodita a chi esprimeva dubbi sulla reale natura del provvedimento, ora hai dei dubbi. Forse le persone che urlavano “Libertà”, che si opponevano e prendevano l’acqua gelata degli idranti e le manganellate, non erano poi così coglioni. Forse avevano ragione loro. “Ricordati di pagare, io queste figure non le voglio più fare, hai capito???” La voce della tua consorte ti riconnette alla realtà. “Domani ci penso, amore, tranquilla. Ci metteremo in regola e torneremo liberi”.
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Siringarsi all’infinito
L’idea di un green pass svincolato dall’emergenza sanitaria si fa sempre più forte, tangibile, viva. L’obiettivo, neanche troppo celato, è quello di far diventare il lasciapassare uno strumento non più legato all’eccezionale, ma all’ordinario. Non più subordinato alla presunta crisi sanitaria, ma presente nella quotidianità. Non più un dispositivo ancorato alla fictio della tutela della salute, ma un vero e proprio pass per la vita lavorativa e pubblica.
La farsa dei tamponi, così come il teatro pandemico, non può durare in eterno. La vaccinazione, nei loro piani, dovrà essere necessariamente l’unica via percorribile per ottenere la carta verde, essendo essa un mezzo sicuro ed efficace per i propositi ricattatori dell’autorità. L’ottica di praemium intrinseca nel rilascio del QR code viene, così, ancor più esaltata.
Con la “tessera del partito” si da, de facto, un riconoscimento psicologico all’individuo, che considera i suoi diritti fondamentali non più appartenenti a lui in quanto uomo, ma un permesso a tempo determinato che lo Stato fornisce come ricompensa per la sua buona condotta ed il suo conformismo.
Tutto ciò è inaccettabile, disumano, giuridicamente e moralmente aberrante. Se ciò che è tuo, che compone la tua natura e la tua essenza, ti viene brutalmente tolto e ridato sotto forma di concessione governativa revocabile, nessuno è più al sicuro. Ed a quel punto siringarsi all’infinito, involversi in colabrodo per illudersi di “tornare alla normalità” non servirà a più nulla. Ogni libertà ceduta ora, senza combattere, per il quieto vivere, sarà pressoché irrecuperabile domani. Per questo motivo è vietato mollare. Per tutto ciò che ci è caro al mondo, è vitale non cedere. Oggi più che mai.
Articolo di Weltanschauung Italia
Fonte: https://sfero.me/
George Orwell…. che dilettante!