Il lavoro di liberazione dell’inconscio, non consiste nell’eliminare certe emozioni, ma nel renderle libere e flessibili in modo da poterle utilizzare in modo armonico nel “quotidiano fluire della vita”.
Le sofferenze non nascono dalle emozioni che viviamo, ma dalla incapacità di modularle, perché le abbiamo, per così dire, “apprese” in un unico modo, abbiamo un solo modo di vederle e viverle, a causa dei traumi psicologici che abbiamo vissuto nella nostra infanzia.
Rimuovere un blocco emotivo (credenza limitante secondo un certo tipo di scuola) non significa rimuovere l’emozione, ma acquisire nei confronti di quella emozione la capacità di utilizzarla a 360°, senza rischi di errori di interpretazione.
L’errore di interpretazione di eventi e discorsi, nasce dalla incapacità di modulare alcune emozioni e quindi dalla incapacità di comprenderne il vero senso, dato che, tutto si svolge primariamente a livello emotivo e solo dopo, viene portato in superficie e verbalizzato.
Anche in un discorso ascoltato, noi facciamo scendere le parole nel nostro inconscio dove vengono trasmutate in emozioni e da lì collegate al nostro bagaglio mnemonico inconscio… Se in seguito a ciò, si va ad incontrare una di quelle emozioni che non abbiamo compreso in tenera età, una emozione rimasta bloccata in una unica modalità di interpretazione… noi finiremo per avere una distorsione del messaggio.
Questa distorsione genererà una sofferenza, che se non viene consapevolizzata, genererà a sua volta una cascata di errori nella vita. Se non si comprende subito ciò che ha generato la sofferenza, succederà un’altro fenomeno ancora più brutto. Succederà che la nostra attenzione si sposterà tutta su quell’unico blocco emotivo, e il nostro inconscio ci porterà continuamente in contesti dove quel blocco può generare errori di interpretazione.
L’inconscio lo fa, non per cattiveria o per masochismo, ma perché questo è il suo modo di “chiederci di fagli comprendere” quella emozione. Purtroppo è così che nascono i “comportamenti malati”, quel “modo di essere” che ci fa stare male e che ci fa ripetere continuamente gli stessi errori.
Ancora una volta, per comprendere la realtà, si deve scendere nelle proprie emozioni, osservarne il fluire nella vita, osservarne la fonte, osservarne il collegamento con i fatti che stiamo vivendo, e osservare come esse sono così strettamente concatenate al nostro modo di interpretarle e a tutto quello che ci circonda.
Anche un semplice sasso ci da un’emozione… sapete riconoscerla? sapete vedere cosa suscita in voi? sapete sentire dove, in quale area del corpo vi stimola qualcosa? sapete riconoscere cosa vi stimola interiormente? Un muro bianco è in grado ugualmente di suscitarci un’emozione, se così non fosse, non vedremmo affatto quel muro.
Tutto è trasmutato in emozione, prima di arrivare ad una nostra più o meno svegliata consapevolezza. La vita si svolge tutta esclusivamente sul piano emotivo, in ogni sogno, in ogni desiderio, in ogni soddisfazione, in ogni lacrima, che sia di gioia o di sofferenza… quello che muove tutto, sono sempre solo ed esclusivamente le emozioni.
Sapersi rendere conto di questo fatto, dell’importanza dell’aspetto emotivo della vita, apre un nuovo modo di vedere le cose, rendendo davvero più fluido ogni contesto nel quale ci veniamo a trovare.
Fonte: osservazionequantica.altervista.org