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La Campagna Vaccinale si sta fermando?

di Massimo Mazzucco

La grande campagna vaccinale nel mondo sembra di colpo essersi arrestata.

Vaccini, tagli a forniture Pfizer e fuga da AstraZeneca: la campagna rallenta, prime dosi dimezzate

Partita con gran fanfara nel gennaio di quest’anno, sembrava che in pochi mesi il magico vaccino avrebbe liberato l’umanità dalla maledizione del Covid, e avrebbe riportato tutto alla normalità.

Invece la campagna vaccinale ha subito un primo, duro contraccolpo in primavera, quando i gravi effetti avversi causati da AstraZeneca (e non soltanto) sono diventati di pubblico dominio. Per la prima volta, milioni di persone che riponevano una fiducia cieca della vaccinazione hanno cominciato ad avere dei dubbi. Ma il contraccolpo è stato presto riassorbito, poiché le agenzie del farmaco, ben supportate dai media a voce unificata, sono riuscite a far passare il nuovo slogan “i benefici superano i rischi”. E così la maggior parte della popolazione si è convinta comunque a proseguire. Magari con qualche dubbio in più, ma le vaccinazioni sono riprese a pieno ritmo in tutti i paesi dell’Occidente.

Poi però deve essere successo qualcos’altro, perchè i proclami trionfalistici dei media pro-vax hanno cominciato a scomparire. Il presidente americano Biden aveva annunciato con orgoglio per il 4 luglio – festa nazionale americana – l’agognato traguardo del 70% della popolazione vaccinata. Ma il 4 luglio è passato, e quel traguardo non solo non è stato raggiunto, ma ormai sembra inarrivabile.

Anche in Italia, inizialmente Figliuolo decantava quotidianamente il “mezzo milione di vaccinati al giorno”, ma da un po’ di tempo questo ritornello non si sente più. E chi va a guardare da vicino le statistiche, scopre che ormai il 90% delle vaccinazioni che vengono effettuate sono in realtà seconde dosi. Di gente che si vaccini adesso con la prima dose ormai se ne trova molto poca.

Quello che è successo, in realtà, è molto semplice: è stato raggiunto, bene o male, il numero massimo delle persone che desiderano vaccinarsi, o perché si sentono più sicure, o perché, più semplicemente, sono convinte di riacquistare in questo modo le proprie libertà (poveri illusi… -ndr). Ma tutti quelli che rimangono, ormai, sono persone che del vaccino non vogliono proprio sentir parlare.

Nonostante il fatto che i media tacciano sull’alto numero di persone colpite da reazioni avverse gravi (morti comprese), c’è infatti una realtà che non si può eliminare: la gente parla. Uomini e donne di tutta Italia parlano quando si incontrano per strada, parlano nei bar, parlano al telefono, parlano sui social, e ormai è diventato molto difficile trovare una persona che non conosca qualcuno che – in modo diretto o indiretto – sia stato colpito da una reazione avversa grave.

È quindi comprensibile che le persone che prendono coscienza di questa realtà decidano categoricamente di non vaccinarsi. E anche nei paesi dove la percentuale di vaccinati è molto alta (es. Israele, Regno Unito), la gente comincia a chiedersi perché il virus continui a circolare esattamente come prima.

Questo spiega molto chiaramente il nervosismo da parte dei vari governi, che stanno precipitosamente passando dalla carota al bastone. Macron introduce un green pass talmente restrittivo che lo si può tranquillamente equiparare ad un obbligo vaccinale di fatto. Il governo italiano si accoda, e cerca di approfittare dello squarcio aperto da Macron per irririgidire anche da noi le restrizioni per i non vaccinati. In USA Biden ha addirittura accusato Facebook di essere dei “killer”, perché non avrebbero fatto abbastanza per sopprimere quella che lui definisce “disinformazione sul Covid”. (Pensate: un presidente democratico che arriva a lamentarsi che non sia stata applicata sufficiente censura nel “paese più democratico del mondo”).

E chiaro che la situazione si sta incattivendo un po’ dappertutto, ma il problema di fondo non cambia. Quelli che hanno deciso di non vaccinarsi, ormai molto difficilmente lo faranno. E servirà a poco mettere in atto restrizioni più dure. Anzi, casomai ciò provocherà l’effetto opposto, ovvero quello di scatenare la ribellione di coloro che si sentiranno ingiustamente privati dei loro diritti più fondamentali.

Forse sarebbe ora di prendere atto della realtà, di accettare che i vaccini non rappresentano la soluzione e di capire che l’unico modo per andare avanti senza scatenare una guerra civile, è quello di accettare serenamente la presenza di chi non vuole vaccinarsi all’interno della società.

E forse, sarebbe finalmente ora di cominciare ad utilizzare in maniera sistematica tutte quelle cure che sappiamo benissimo esistere, ma che fino ad oggi ci sono state negate. Ma, per fare questo, bisognerebbe fare un grosso dispiacere a Big Pharma. E di governanti (e di giornalisti) con le palle per fare una cosa del genere, all’orizzonte se ne vedono ben pochi.

Articolo di Massimo Mazzucco

Fote: https://www.luogocomune.net/21-medicina-salute/5818-la-campagna-vaccinale-si-%C3%A8-fermata

ABISSO. CORONAVIRUS: IL ROMANZO DELLA PROFEZIA
di Dean Koontz

Abisso. Coronavirus: il Romanzo della Profezia

di Dean Koontz

Finora inedito in Italia...

In questo thriller nel 1981, l'autore profetizza la comparsa del virus Wuhan 400 (Coronavirus) proveniente dalla città cinese di Wuhan nell'anno 2020.

Un virus in grado di uccidere la popolazione di tutto il mondo con il solo contagio per vie respiratorie…

Oggi, la profezia si è avverata. Questo romanzo è diventato realtà.

Dall'autore best seller in tutto il mondo, con oltre 450 milioni di copie vendute, un romanzo definito dalla critica e dai lettori con queste parole:

"costruito sapientemente, originale e decisamente inquietante. Una lettura imperdibile, suspense ai massimi livelli e un finale assolutamente inatteso."

E se l'incidente che le ha portato via suo figlio non fosse mai avvenuto? È trascorso un anno da quel giorno fatale in cui Tina Evans ha perso suo figlio Danny e anche se la sua vita è cambiata per sempre, ora sta finalmente iniziando ad accettarlo.

Il successo nel lavoro, un incontro di passione e sentimento... tutto sembra rimettersi al posto giusto. Ma le basta confondere il viso di un bambino per quello di suo figlio nell'auto di uno sconosciuto per scatenare in lei un vortice di dubbi ed emozioni incontrollate. E poco dopo, nella camera del suo bambino, sulla lavagna cominciano ad apparire due parole: NON MORTO.

Tina ha motivo di credere che quell'incidente con gli scout non si sia mai verificato, e che forse suo figlio viene tenuto lontano da lei, prigioniero di un uomo in nero, e disperatamente bisognoso del suo aiuto. E così, verso un lento e inesorabile destino, il dolore e il dubbio genereranno in lei un'ossessione da cui le sarà impossibile sottrarsi: il bisogno di rivedere suo figlio a costo di sprofondare nell'abisso.

Organizzazioni militari segrete e misteriose sperimentazioni sono al centro del romanzo di Dean Koontz, che grazie alla sua straordinaria capacità di descrivere l'animo umano già nel 1981 riuscì a profetizzare una minaccia del nostro tempo in un thriller angosciante e sensazionale.

Ecco il pezzo nella versione originale in inglese:

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