“Cyber Polygon 2021” sarà “profetico” come “Event 201”?

di Alessia C. F. (ALKA)

Stanno preparando “Cyber Polygon 2021” dove metteranno in scena la simulazione di un attacco alla catena di approvvigionamento. Quindi nessun complotto (state tranquilli…), sono “Loro” che lo fanno alla luce del sole!

DA

Il World Economic Forum (WEF) metterà in scena un nuovo scenario dove viene previsto un attacco informatico durante una pandemia. Klaus Schwab dice sarà peggiore dell’attuale crisi globale. (Link originale del WEF: https://www.weforum.org/events/the-davos-agenda-2021/sessions/averting-a-cyber-pandemic)

Seguiamo con attenzione cosa propongono per conoscere il “LORO programma” dei prossimi mesi… scusate ma non sono affatto ironica oggi https://www.globalresearch.ca/prepping-cyber-pandemic-cyber-polygon-2021-stage-supply-chain-attack-simulation/5744539 (ringrazio Luigi Lucato per la segnalazione del link). L’evento è volto a prevenire una “pandemia digitale”. Il WEF ha annunciato che l’edizione del 2021 avrà luogo il 9 luglio.

“Un attacco informatico con caratteristiche simili al COVID si diffonderebbe più velocemente e più lontano di qualsiasi virus biologico”. Quest’anno, Cyber Polygon 2021 simulerà un attacco informatico fittizio con partecipanti provenienti da decine di paesi, che rispondono a “un attacco mirato alla catena di approvvigionamento di un ecosistema aziendale in tempo reale”.

Secondo il WEF… il COVID-19 era conosciuto come un rischio anticipato, e così è con il suo equivalente digitale. Inoltre, “un attacco informatico con caratteristiche simili al COVID si diffonderebbe più velocemente e più lontano di qualsiasi virus biologico. Il suo tasso di riproduzione sarebbe circa 10 volte superiore a quello che abbiamo sperimentato con il coronavirus“.

E visto che la pandemia covid non ha prodotto i risultati sperati, ora studiano la “nuova pandemia digitale” che attacca i settori pubblici e privati. “Noi tutti conosciamo, ma ancora non prestiamo sufficiente attenzione, lo spaventoso scenario di un attacco informatico globale, che porterebbe un arresto completo alla fornitura di energia elettrica, trasporti, servizi ospedalieri, alla nostra società nel suo complesso”, ha detto Klaus Schwab. Lo stesso aggiunge che “La crisi del COVID-19 sarebbe vista in questo senso come un piccolo disturbo in confronto a un grande attacco informatico”.

Come il mondo digitale include i nostri mondi fisici e biologici, un attacco informatico potrebbe compromettere qualsiasi cosa collegata a Internet, tra cui:

  • Dispositivi medici che mantengono in vita le persone;
  • L’ecosistema dell’Internet of Things (IoT) dei dispositivi connessi che gestiscono le case intelligenti (cioè telecamere, microfoni, sensori, ecc.);
  • L’ecosistema dell’Internet dei corpi (IoB) degli esseri umani connessi digitalmente;
  • Sistemi finanziari globali;
  • Reti energetiche;
  • Impianti di trattamento dell’acqua;
  • Sistemi informatici del governo;
  • Infrastrutture militari e di difesa;
  • E altro ancora;

Attualmente, “L’unico modo per fermare la propagazione esponenziale di una minaccia di attacco informatico simile al COVID”, secondo il WEF, “è quello di disconnettere completamente i milioni di dispositivi vulnerabili gli uni dagli altri e da Internet”.

Sempre Klaus Schwab afferma: “Un solo giorno senza internet costerebbe alle nostre economie più di 50 miliardi di dollari, e questo prima di considerare i danni economici e sociali se questi dispositivi fossero collegati a servizi essenziali, come i trasporti o la sanità”.

Inutile dire che una pandemia informatica porterebbe scompiglio in quasi tutti gli aspetti della società. Ma andiamo ad osservare i dettagli e le soluzioni raccomandate in caso di una pandemia informatica. Dopo i risultati dell’esercitazione Cyber Polygon 2020 (https://cyberpolygon.com/upload/Cyber_Polygon_report_results_2020_EN_v1_1.pdf) è emersa la nuova direzione dei Governi:

1) I governi si muoveranno inevitabilmente verso l’identità digitale. L’identità digitale è una componente importante dell’ “Agenda di Grande Reset” del WEF, in relazione alle tecnologie di trasformazione che alimentano la “Quarta rivoluzione industriale”. Un’identità digitale tiene traccia di tutto ciò che si fa online, compreso ciò che si condivide sui social media, i siti web che si visitano e la geolocalizzazione del proprio smartphone, e può ospitare tutte le credenziali che normalmente si trovano in un portafoglio fisico, come la patente di guida, la carta di assicurazione e le carte di credito.

World economic forum Archives | Capitalist Exploits

Inutile dire che le identità digitali sono propedeutiche ai governi autoritari per profilare e controllare il comportamento dei cittadini sotto un sistema di credito sociale. Già nel vecchio rapporto del WEF del 2018 (http://www3.weforum.org/docs/WEF_INSIGHT_REPORT_Digital%20Identity.pdf) si scriveva che “l’identità digitale determina a quali prodotti, servizi e informazioni possiamo accedere o, al contrario, cosa ci è precluso”, quindi il nostro livello sarà determinato dal nostro comportamento online. Quindi se i governi adotteranno “inevitabilmente” le identità digitali, allora un attacco informatico ben coordinato che colpisce i sistemi di identità digitale, porterebbe a una pandemia informatica che colpisce l’intera società.

2) Le cosiddette “Fake News” sono una pandemia digitale e la maggioranza dei cittadini sono incapaci di pensare criticamente. Cyber Polygon 2020 ha dedicato una delle sue sessioni di live streams al concetto di “fake news” come una pandemia digitale mortale che affligge il 2020. Ma non emerge chiaramente come “arginare” tale problema, quindi le fake news e la disinformazione rimangono una seria “minaccia esistenziale”.

Cyber Polygon 2020 non ha emesso alcuna raccomandazione concreta per quanto riguarda la gestione delle fake news; tuttavia, la simulazione della pandemia di coronavirus Event 201 guidata dal WEF, ha raccomandato che “i governi dovranno collaborare con le aziende di media tradizionali e sociali per ricercare e sviluppare approcci agili per contrastare la “disinformazione“. Beh… si può dire che un risultato lo hanno ottenuto, i social media ti bannano!

3) Sarà necessario rafforzare le partnership affidabili tra pubblico e privato. Stabilire collaborazioni affidabili tra i settori pubblico e privato può aiutare a prevenire una pandemia digitale, secondo il rapporto Polygon 2020. “Una situazione critica non può essere affrontata da un’organizzazione o da un singolo individuo”. “In un mondo altamente interconnesso, un singolo attacco informatico può diffondersi esponenzialmente in tutta la comunità globale”. “Questa situazione può essere prevenuta promuovendo la collaborazione tra i settori pubblico e privato e le forze dell’ordine”. “Inoltre, un’interazione efficiente richiede l’implementazione e la regolamentazione di una serie di standard, lo scambio di informazioni e la creazione di relazioni di fiducia”.

Quando arriverà la prossima crisi, sarà più veloce di quella che abbiamo visto con il COVID, il tasso di crescita esponenziale sarà molto più ripido, l’impatto sarà maggiore, e di conseguenza le implicazioni economiche e sociali saranno ancora più significative” – Jeremy Jurgens – WEF Chief Business Officer. Per quest’ultimo “per prevenire la prossima crisi sarà necessario che tutti i settori della società e dell’economia si uniscano”.

Il rapporto Cyber Polygon 2020, insieme alle sessioni virtuali registrate durante la settimana di Davos alla fine di gennaio 2021, evidenziano il bisogno/desiderio di collaborazione pubblica e privata – non solo come mezzo per evitare una pandemia informatica – ma per rimodellare l’intera economia globale e rinnovare tutti gli aspetti della società che portano in direzione del Grande Reset (https://www.weforum.org/agenda/2020/06/now-is-the-time-for-a-great-reset/). È tutto scritto, lo dicono LORO senza nascondersi… (basta aprire gli occhi e voler vedere -ndr)

Il Cyber Polygon 2021 presenterà nuove sfide in cui i partecipanti risponderanno a una minaccia diversa – un attacco mirato alla catena di approvvigionamento su un ecosistema aziendale in tempo reale. I risultati e le politiche che usciranno avranno un impatto reale sulla società in un futuro molto vicino. Andranno a studiare da vicino:

  • Governi che attuano “chiusure” in tutto il mondo;
  • Il collasso di molte industrie;
  • Crescente sfiducia tra governi e cittadini;
  • Una maggiore adozione di tecnologie di sorveglianza biometrica;
  • La censura dei social media in nome della lotta alla disinformazione;
  • Il desiderio di inondare i canali di comunicazione con fonti “autorevoli”;
  • Disoccupazione di massa;
  • Rivolte nelle strade;
  • E molto di più…

Tempi interessanti…

Articolo di Alessia C. F. (ALKA)

Fonte: https://www.orazero.org/cyber-polygon-2021-e-profetico-come-event-201-nella-simulazione-di-una-risposta-pandemica/

LE PAROLE SONO FINESTRE (OPPURE MURI)
Introduzione alla comunicazione nonviolenta
di Marshall Rosenberg

Le Parole sono Finestre (oppure Muri)

Introduzione alla comunicazione nonviolenta

di Marshall Rosenberg

Nel libro "Le parole sono finestre (oppure muri)", Marshall B. Rosenberg presenta il metodo della Comunicazione non violenta, l'abilità di comunicare i propri bisogni attraverso un tipo di comunicazione empatica che permette agli interlocutori di comprendere realmente le emozioni e richieste che si nascondono dietro ogni parola.

Attraverso l'identificazione di quattro aree distinte della comunicazione che sono osservazioni, sensazioni, bisogni e richieste, l'autore insegna come utilizzare l'empatia per comunicare e ascoltare con onestà attraverso queste quattro componenti.

Una comunicazione di qualità con se stessi e con gli altri è oggi una delle competenze più preziose. Marshall Rosenberg ci mette a disposizione uno strumento molto semplice nei suoi principi, ma estremamente potente per migliorare radicalmente e rendere veramente autentica la nostra relazione con gli altri.

Grazie a racconti, esempi, semplici dialoghi, questo libro ci insegna principalmente:

  • a manifestare una comprensione rispettosa per tutti i messaggi che riceviamo,
  • a collegarci alla ricchezza della vita agli schemi di pensiero che portano alla collera e alla depressione,
  • a dire ciò che desideriamo senza suscitare ostilità,
  • a comunicare utilizzando il potere curativo dell'empatia.

Molto più che un processo, è un percorso di libertà, di coerenza e di lucidità che qui ci é proposto.

Tanti suggerimenti utili per:

  • Chi vuole entrare in relazione con se stesso e con gli altri per comunicare in maniera più empatica.
  • Imparare a comunicare con onestà e chiarezza.
  • Apprendere come ascoltare con empatia.


Commenti sul libro "Le parole sono finestre"

"Quando le persone imparano a comunicare efficacemente con se stesse e con gli altri, le loro vite e le loro relazioni interpersonali possono venirne profondamente trasformate. Questo libro ci insegna sia ad esprimere i nostri bisogni con coerenza e senza sensi di colpa, sia ad ascoltare gli altri in modo che questi si rendano conto che le loro parole non sono state soltanto udite, ma comprese fino in fondo".
Dott. Thomas Gordon
"Il libro di Marshall Rosenberg "Le parole sono finestre" è un testo fondamentale per chi vuole migliorare le proprie capacità di comunicazione. Applicando i concetti contenuti nel libro, il lettore imparerà a comprendere gli altri e ad interagire con loro con cordialità, compassione e nonviolenza, e a promuovere maggiore empatia nel mondo"
Marianne Williamson, presidente di Global Renaissance Alliance.
"Questo straordinario linguaggio, la Comunicazione Nonviolenta, consente di cambiare le relazioni tra genitori e figli, tra insegnanti e studenti, e più in generale permette a ciascuno di noi di cambiare le modalità con cui ci relazioniamo con gli altri e persino con noi stessi. E' un linguaggio preciso, disciplinato e fortemente empatico. Quando impariamo la CNV non possiamo più ignorare il fatto che ogni relazione difficile puó potenzialmente essere trasformata - se solo ci prendiamo la briga di comunicare con abilità e con empatia".
Bernie Glassman, presidente e fondatore di Peacemaker Community
"Marshall Rosenberg ci ha dato gli strumenti più efficaci per migliorare la nostra salute e le nostre relazioni. La Comunicazione Nonviolenta ci unisce cuore a cuore, guarendoci. E' l'elemento mancante nelle nostre azioni quotidiane".
Deepak Chopra
"Credo che i principi e le tecniche contenuti in questo libro possano letteralmente cambiare il mondo, e, soprattutto, possano cambiare la qualità delle nostre relazioni, con il nostro coniuge, i nostri bambini, i nostri vicini, i nostri colleghi, e con chiunque altro ci capita di interagire. Non potrei raccomandare questo libro abbastanza".
Jack Canfield
"Le tecniche dinamiche di comunicazione proposte da Marshall Rosenberg trasformano potenziali conflitti in dialoghi pacifici. Imparerete alcuni semplici strumenti per calmare le discussioni e per creare relazioni basate sull'empatia reciproca, con i vostri familiari, amici ed altri conoscenti. Vi consiglio caldamente questo libro".
John Gray
"Lo straordinario messaggio di Marshall fornisce agli insegnanti una facile guida alla comunicazione pacifica e un nuovo modo di lavorare con i bambini e con i genitori".
Barbara Moffitt, Direttrice del National Center for Montessori Educators
"Raccomando la Comunicazione Nonviolenta a chiunque sia interessato a creare relazioni più profonde o ad esplorare la connessione tra violenza e linguaggio".
Kate Lin, The New Times
"Abbiamo vissuto molte e molte volte degli eventi traumatici, dei momenti di paura e di panico, incomprensione, frustrazione, delusioni ed ingiustizie di ogni sorta, senza speranza di trovare una via d'uscita. Quelli tra noi che hanno preso parte alla formazione offerta da Marshall Rosenberg hanno un forte desiderio di usare la Comunicazione Nonviolenta per terminare questo infinito conflitto in Ruanda in modo pacifico".
Theodore Nyilidandi, Dipartimento per gli Affari Esteri del Ruanda, Kigali, Ruanda

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