di Gruppo Laico di Ricerca
Un giorno puoi, un’altro giorno non puoi… Non puoi oltre trenta chilometri ma se vai a visitare qualcuno puoi… Devi stare in casa ma puoi uscire se… Tu stai chiuso e non lavori, tu puoi aprire mezza serranda del negozio… Qui è zona arancione, qui rossa, qui verde pisello, qui un po’ e un po’…
Ha ragione Pasolini: è proprio l’anarchia del potere che fa ciò che vuole e quando vuole ormai da più di un anno, in italia e nel mondo. E sotto il tacco di questi “criminali al potere“, come li definisce Pasolini, ci dovrebbero stare uomini/donne UMILIATI E OFFESI nella loro dignità di uomini/donne liberi, di cittadini trattati da sudditi, di persone condotte al guinzaglio e sottomesse.
UMILIATI E OFFESI (come il grande scrittore russo Fedor Dostoevskij intitolò il suo capolavoro del 1861) dovremmo sentirci davanti all’anarchia del potere di questo governucolo che opera al servizio del “Grande Reset”, che ha come primo punto del suo folle progetto criminale l’ “addomesticazione” dell’umanità.
UMILIATI E OFFESI dovrebbero essere i nostri sentimenti più interiori in questo tempo maledetto in cui si sta instaurando un regime, uno stato terapeutico alla maniera di Orwell o di Huxley, un stato basato sulla biopolitica più feroce come il grande filosofo francese Foucault aveva previsto già negli anni ’80 e, più recentemente, il nostro filosofo Agamben.
UMILIATI E OFFESI da chi vuole ridurci alla più squallida “nuda vita” (come si esprime Agamben) attraverso distanziamenti, mascheramenti, morte della socialità, possesso dei nostri corpi attraverso vaccini pericolosi, gestione autoritaria della nostra vita (o di ciò che ne rimane).
Noi di fronte ad atti autoritari, stupidi e vessatori compiuti per pura libidine di potere, dietro il paravento del virus, dovremmo reagire con forza e disprezzo perché non dovremmo mai sopportare un regime, qualsiasi regime che cancella la democrazia, la cittadinanza, la libertà così faticosamente raggiunti con il sangue dei Martiri della Resistenza e del Risorgimento (ah già! che c’importa di quei “morti” lì… oggi contano solo i morti per covid!).
Noi di fronte a ciò che sta accadendo invece di aspettare un “liberi tutti” che, se non si è ancora capito, non verrà mai… dovremmo fare una riflessione il più possibile analitica e viva, per cogliere il carattere dispotico delle continue, immotivate e anticostituzionali restrizioni della libertà personale. Già, dovremmo…
Ma c’è un problema: chi può sentirsi UMILIATO E OFFESO da tutto questo? Solo chi ha un’alta concezione della sua DIGNITA’ di persona e cittadino, e vede in questo comportamento ignobile del governucolo, prima di tutto, un’offesa alla sua DIGNITA’ e a quella degli altri.
Ma quali altri? La massa di covidioti belanti, spaventati a dovere dal regime, mascherati, tamponati e vaccinati? Quali altri? Chi ha dimenticato il senso della parola DIGNITA’ e casomai se la ricorda (per modo di dire) solo durante una bega condominiale o un tamponamento con la macchina, quando allora si arrabbia per difendere le proprie ragioni?
Quali altri? Amici, parenti, conoscenti, colleghi e quant’altri già in fila per farsi fare un vaccino senza chiedersi nulla sui suoi effetti? Quali altri? Chi cammina mascherato in un bosco o in montagna o al mare o in macchina da solo soltanto perchè ” l’hanno ordinato”? Quali altri? Chi è spaventato pure mentre dorme? Questi “altri” potranno sentirsi mai “UMILIATI E OFFESI” dai continui dpcm o decreti legge anticostituzionali del regime sanitario?
Quindi il dolore profondo di sentirsi UMILIATI E OFFESI è solo per chi ha conservato umanità, senso critico, libertà di pensiero e quindi DIGNITA’ di fronte alla strategia del terrore sanitario in corso. DIGNITA’ come quella dei tanti SANTI presenti nel nostro Calendario Laico dei Santi, che non considerarono la “salute” l’unico ragione per cui vivere ma piuttosto VALORI, PRINCIPI e IDEALI per i quali donare anche la vita.
Quel dolore profondo che spinse nei primi anni venti in italia uomini e donne a reagire al soffocante regime dittatoriale mussoliniano creando le prime forme di Antifascismo: quegli uomini e donne poterono dare inizio all’Antifascismo (anche a scapito delle loro vite) perché avevano un profondo senso della DIGNITA’ e quindi si sentivano prima di tutto UMILIATI E OFFESI come uomini/donne. E reagirono.
“Il potere fa ciò che vuole” disse Pasolini. Fa ciò che vuole perché masse belanti di covidioti glielo permettono, masse che hanno dimenticato (o forse mai conosciuto) la DIGNITA’ sotto l’effetto della PAURA indotta dal regime sanitario.
Su morti, positivi, virus, bare, malati, intubati, infettati e numeri manipolati dal regime sanitario rimandiamo ai tanti articoli già scritti (http://www.gruppolaico.it/category/rassegna-stampa/emergenza-rassegna-stampa/) E più capiamo, studiamo e guardiamo ciò che ci sta accadendo, più dovremmo rimanere UMILIATI ED OFFESI da come veniamo trattati dal nostro governucolo e da ciò che i criminali che gestiscono il Grande Reset (vedi Davos 2021) si preparano a fare di noi.
UMILIAZIONE e OFFESA, sorrette da una profonda e perenne INDIGNAZIONE e da un deciso DISGUSTO, sono la garanzia che possediamo ancora un po’ di DIGNITA’. Sono la base di partenza della RESISTENZA, di ogni RESISTENZA come fu nei primi anni venti.
Ci vuole poco ad ABITUARSI a mascherine, distanziamenti, stupidi protocolli sanitari e quant’altro. Ci vuole poco ad ABITUARSI e così farsi ADDOMESTICARE ben bene e diventare pronti per la “Nuova Normalità” che Big Money, Big Pharma, Big Tech, Big Agricolture e Warp Speed stanno preparando per tutti noi.
Senza una continua INDIGNAZIONE, poggiata sul senso critico alimentato dallo studio, dall’informarsi e da costanti reazioni personali, piano piano ci si abitua (perché l’abituarsi è una triste caratteristica di noi umani) e lentamente ci trasformiamo negli zombi che “loro” vogliono.
Per questo non sentiamoci mai troppo sicuri di noi stessi e reagiamo continuamente alla stanchezza che le “loro” vessazioni provocano. Ricordiamolo: vogliono prenderci per stanchezza e abitudine!
“L’abitudine è il più spietato dei veleni perché entra in noi lentamente, silenziosamente, cresce a poco a poco nutrendosi della nostra inconsapevolezza, e quando scopriamo d’averla addosso ogni fibra di noi s’è adeguata, ogni gesto s’è condizionato, non esiste più medicina che possa guarirci.” Oriana Fallaci (1929- 2006)
Articolo di Gruppo Laico di Ricerca
Fonte: https://www.gruppolaico.it/2021/04/03/umiliati-e-offesi-2-ci-vuole-cosi-poco-ad-abituarci/