La loro “Vaccinazione” non ha nulla a che vedere con la nostra Salute!

di Saura Plesio (Nessie)

La Francia si conferma il paese più “vaccino-scettico” d’Europa, con medici e virologi che espongono idee contrarie alla narrazione ufficiale.

Non amo il termine “No Vax”, perché gli viene attribuito dai media una valenza negativa. Un “vaccino-scettico” argomenta il suo scetticismo e diniego, mentre il No Vax è  solitamente un militante (spesso estremo) del diniego. In fondo potremmo distinguere le due categorie in questo modo. A differenza che da noi, in Francia esiste una classe di medici e di virologi che si espone. Ed espone anche idee non conformi.

In primis, hanno il grande virologo premio Nobel, Luc Montagnier, che con calma olimpica non si è mai fatto prendere dal catastrofismo da Covid, stimandola una malattia curabile con farmaci d’ordinanza. E nemmeno dalla vaccinomania ad ogni costo, dato che da virologo sa bene che a tutt’oggi non esiste un vaccino per il virus HIV, da lui stesso scoperto e isolato. Parlano chiaro le sue interviste, in molti casi, censurate da YouTube. La Francia, insomma, detiene il primato di coloro i quali non vogliono farsi vaccinare.

Nel grafico qui sopra preso dal sito https://olivierdemeulenaere.wordpress.com, si evince infatti che la Francia è il paese più vaccino-scettica d’Europa. Ma c’è un altro articolo di Olivier Demeulenaere in detto sito che espone come la “vaccinazione” (rigorosamente tra virgolette) abbia ben poco a che fare con la nostra salute. Eccolo di seguito:

“Il principale scopo della vaccinazione non è di ordine sanitario”, secondo Philippe Guillemant, dottore e ingegnere fisico specialista in Intelligenza Artificiale che esercita al CNRS. “Questo problema sono ‘noccioline’ di fronte alla scelta di una società che si apre davanti a noi, dove una politica di governance mondiale sembra farsi largo. Scopo principale della vaccinazione è la messa a norma dell’uso dell’identità numerica per ogni cittadino. Nessuna legge può impedire l’implementazione degli algoritmi corrispondenti, ma solo vietarne l’impiego. La questione del sapere se entreremo in questo nuovo mondo o no, dipenderà dal livello di accettazione del vaccino. Ma lo ripeto una volta di più, non entreremo in questo nuovo mondo“.

La principale Finalità della Vaccinazione non è sanitaria

5 forces driving trusted digital identity

Il principale scopo della vaccinazione è quello di giungere ad una messa a regime dell’uso dell’identità numerica per ogni cittadino. Sarà infatti consentito che si faccia in maniera automatica il controllo dei suoi diritti d’accesso ai diversi luoghi (ristoranti, boutique, stazioni ecc.), ciò che aprirà un immenso mercato, quello degli oggetti connessi, così ghiotto da essere in grado di trasformare gli informatici in virologi.

Ciò permetterà parimenti l’introduzione di una moneta elettronica già approntata per la soppressione progressiva del denaro contante. Ci sono due casi da considerare:

–  L’uso dell’identità numerica non intimamente legata al corpo: cellulare, braccialetto, orologio, borsello.

–  L’uso dell’identità numerica intimamente legata al corpo: anello, chip sottocutaneo, identificazione genica… Nel secondo caso sarà impossibile, salvo operazioni chirurgiche, sbarazzarsi della propria identità. In un primo momento, solo il primo caso viene considerato seriamente. Sarà solo dopo che una identità numerica verrà normalizzata dall’abitudine (di vivere in altro modo) che il secondo caso, si imporrà naturalmente per rafforzare la sicurezza dell’impiego.

Oggi quest’uso dell’identità numerica è già realizzato per mezzo dei nostri portatili, ma non se ne è fatto alcun utilizzo, salvo come nel caso delle app TousAntiCovid (ndr: una sorta di App Immuni francese). Tutti hanno il diritto di entrare in qualsiasi boutique e di viaggiare senza essere obbligati ad avere un cellulare. D’altro canto, il tracciamento degli spostamenti permesso da un cellulare è assai grezzo, senza precisione e comprende una distanza che va da 1 metro ai 10 metri. Possiamo ritenere per il momento che avere un portatile è abbastanza innocuo.

Tutto ciò potrebbe cambiare col controllo vaccinale automatizzato e la generalizzazione degli oggetti connessi via 5G e anche dal 4G. In particolare, il tracciamento non sarebbe più realizzato dal GPS, ma per analisi e triangolazione dei segnali per mezzo degli oggetti circostanti e sarà una volta  terminato, 100 e 1000 volte più preciso, nella misura in cui la tecnologia si evolverà.

L’uso dell’identità numerica non collegata al corpo in un ambiente popolato di oggetti connessi (casa, auto, strade, città…) permetterebbe una raccolta-dati secondo questa IA:

Spostamenti dal 3 giugno, le regioni si preparano ...

Verifica d’autorizzazione d’accesso per i vaccinati
– Controllo della velocità e della sosta (autovettura connessa)
– Identificazione di ogni sorta di infrazione alla guida
– Identificazione delle persone con le quali si pranza
Memorizzazione di tutti gli spostamenti
– Calcolo del tempo di lavoro o del tempo di presenza
Rilevamento degli spostamenti inconsueti…

Consideriamo ora il secondo caso e allunghiamo la lista precedente:

– Casa Intelligente (interazioni, comandi, dialoghi)
Analisi delle attività private (dormire, leggere, fare l’amore)
–  Sorveglianza delle attività dei bambini
– Analisi delle interazioni familiari
Analisi di situazione (riposo, attività, cadute)
Analisi dei comportamenti (gesti bruschi, attività sportive)
Rilevamento e memorizzazione delle abitudini
– Ecc.

Ne dimentico certamente alcune, sapendo che è difficile immaginare in anticipo tutto ciò che la “Quarta Rivoluzione Industriale” potrebbe inventare. Parlo qui solo di un Transumanesimo soft, “quasi” accettabile, senza fare riferimento a tutto ciò che può essere intrusivo, come un chip nel cervello, dei nanorobot nelle vene o una visione artificiale connessa. Ma va da sé che… l’accettazione di queste tecnologie intrusive è condizionata all’accettazione dell’uso dell’ identità numerica.

https://www.lemacchinevolanti.it/sites/default/files/field/image/tu_5.jpg

La questione di sapere se rientreremo in questo “nuovo mondo” o no dipenderà dal livello di accettazione del vaccino. È in effetti poco probabile che si obblighi ogni cittadino a recare con sé un’identità numerica in occasione dei suoi spostamenti se il 50% della popolazione non è vaccinata, poiché non si può limitare fino a questo punto la libertà di circolazione. Per contro, se soltanto il 5% della popolazione non verrà vaccinata, è molto probabile che si entrerà in questo “nuovo mondo”.
La realtà sarà con ogni evidenza ben più complessa di questa semplificazione binaria, il cui scopo è solo quello di aprire gli occhi verso la vera posta in gioco. Si apre infatti davanti a noi una società anti umana dove una politica di governance mondiale sembra farsi largo e imporre ogni cosa alla massa inerte dei popoli della Terra.

Ma lo ripeto una volta di più, il mio parere è che non entreremo in questo “nuovo mondo” (qualcosa prima li fermerà… un aumento della consapevolezza).

Olivier Demeulenaere

Articolo e Traduzione: di Saura Plesio (Nessie)

Riferimenti: https://olivierdemeulenaere.wordpress.com/2021/01/14/leur-vaccination-na-rien-a-voir-avec-notre-sante/

Fonte Articolo: https://sauraplesio.blogspot.com/2021/03/la-loro-vaccinazione-non-ha-nulla-che.html

FISSANDO IL SOLE
di Irvin D. Yalom

Fissando il Sole

di Irvin D. Yalom

"La tristezza mi entra nel cuore. Io ho paura della morte". Così quattromila anni fa Gilgamesh, l'eroe babilonese, commentava la morte dell'amico Enkidu.

La paura della morte ci perseguita da sempre. C'è chi la manifesta indirettamente, magari in un sintomo che non ha apparentemente nulla a che fare con essa; c'è chi la esplicita, come Gilgamesh, con tragica consapevolezza; c'è chi ne è a tal punto paralizzato da non potersi abbandonare ad alcuna felicità.

Come un'ombra oscura, la paura della morte entra nel cuore di ogni uomo, in ogni epoca, sotto ogni condizione. Al punto tale che non vi è stato scrittore degno di questo nome che non l'abbia affrontata e descritta.

Irvin Yalom l'affronta anche lui in questo libro, ma non per aggiungere un suo compendio di riflessioni alle illustri opere del passato. Il libro è piuttosto una ricognizione che nasce dal confronto personale con il problema della morte, confronto offerto dal dialogo con i pazienti e dalla frequentazione delle opere di quei pensatori che hanno tracciato la via per avere la meglio sul terrore della morte. L'esperienza mostra come sia davvero arduo vivere ogni istante consapevoli di dover morire. "E come cercare di fissare direttamente il sole: si riesce a sopportarlo solo per poco". Di qui i rituali compulsivi per attenuarne il terrore: la proiezione nel futuro attraverso i propri figli, la fede in un salvatore, la strenua lotta per diventare importanti e famosi.

L'angoscia della morte è però sempre in agguato, "occultata in qualche abisso nascosto della mente". Che cosa fare? Come misurarsi con essa? Più che Freud, Jung e gli altri grandi psichiatri della fine del diciannovesimo e dell'inizio del ventesimo secolo, sono i filosofi greci classici, in particolare Epicuro, a indicare, per Yalom, la via. È attraverso il pensiero di Epicuro - un filosofo lontanissimo da quella concezione di abbandono alla sensualità con cui viene generalmente tramandato - che l'idea della morte, anziché portare alla disperazione e a una vita priva di scopo, può essere una awakening experience, un'esperienza di risveglio, "una consapevolezza che conduce a una vita più piena".

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