di Francesco Capo
Avete capito che faccia tosta hanno questi globalisti? “Non possederete nulla e sarete felici”, così recita un recente slogan apparso su uno spot del World Economic Forum di Davos, aggiungendo che “questo potrebbe essere il nostro futuro entro il 2030”.
Del resto, lo sappiamo, nel progetto del Grande Reset dei globalisti, tanto sponsorizzato dal direttore esecutivo del forum economico mondiale Klaus Schwab, c’è l’azzeramento dell’economia (la nostra, quella delle piccole e medie imprese, non quella della grande finanza) e la distribuzione di un “reddito di cittadinanza” in cambio di rinunce a diritti e libertà.
Bill Gates, un nuovo latifondista
Predicano bene e razzolano male perché è notizia di pochi giorni fa che Bill Gates sta facendo incetta di terreni agricoli negli Stati Uniti, dove è diventato il più grande proprietario terriero. In poco tempo e silenziosamente il fondatore di Microsoft è arrivato ad acquistare circa 269 mila acri di terreno, più di un 1 miliardo di metri quadrati. La notizia l’ha rivelata “The Land Report”, il principale magazine di proprietari agricoli degli USA.
Il multimiliardario americano ha un portafoglio di campi agricoli sparsi in ben diciotto Stati. I possedimenti più grandi sono in Louisiana (69.071 acri), Arkansas (47.927 acri) e Nebraska (20.588 acri). Secondo The Land Report, Bill Gates li possiede direttamente o tramite “Cascade Investments”, il suo principale fondo d’investimento personale. Quella dell’agricoltura, per il quarto uomo più ricco al mondo, è una fissa.
La Super Banca di semi finanziata dalla Gates Foundation
La Bill and Melinda Gates Foundation fu il principale investitore della Svalbard Global Seed Vault, letteralmente il deposito globale di semi delle Svalbard. Si tratta di una super banca dati di sementi costruita in Norvegia, nelle isole Svalbard, a circa un migliaio di chilometri dal polo nord. Il deposito è stato attrezzato in una grotta scavata nel permafrost, ipertecnologica e ultra protetta: portoni a prova di bomba, rilevatori di movimento, pareti di cemento armato e titanio.
Il suo obiettivo dichiarato è la conservazione delle circa 4 milioni di diverse sementi (un vero e proprio patrimonio), che l’uomo ha sviluppato negli ultimi 10.000 anni della sua storia, ovvero dalla nascita dell’agricoltura, per fare in modo che la biodiversità sia preservata in caso di disastri nucleari o naturali. Altri promotori del progetto sono la Fondazione Rockfeller, Monsanto, DuPont Pioneer e Sygenta, le tre aziende che controllano il 90% del mercato mondiale dell’agricoltura.
Viene in mente una vecchia frase di Henry Kissinger, uno dei grandi vecchi maitre à penser del mondialismo, che diceva: «Chi controlla il petrolio controlla i Paesi, chi controlla il cibo controlla le popolazioni».
Come falliranno i Progetti dei globalisti
Un obiettivo, quello del controllo delle popolazioni, che non riuscirà, grazie al Risveglio collettivo delle coscienze, al ritorno del primato della politica sulla finanza e all’applicazione delle Carte Costituzionali nazionali.
Articolo di Francesco Capo