di Giuseppina Perlasca
SCAN (Seattle Coronavirus Assessment Network) è un progetto, sponsorizzato dalla Fondazione Bill & Melinda Gates, con il quale ci si poneva l’obiettivo di valutare la diffusione del Covid-19 nell’area di Seattle.
A chi ne faceva richiesta veniva mandato un kit per un prelievo che poi, rispedito indietro, sarebbe stato testato per scoprire se la persona aveva il Covid-19 oppure no. Ma qualcosa non deve aver funzionato: la Food And Drug Administration ha dato ordine di fermare immediatamente il programma e di rinviare indietro i campioni ed i risultati a chi li aveva inviati. Il motivo, ufficialmente, è che la FDA sta preparando nuove linee guida per i kit da fare a casa, ma in realtà, ci sarebbe qualcosa di più…
SCAN era in attesa di una autorizzazione per operare in emergenza da parte della FDA, ma la finalità del programma non era chiaro: la comunicazione era relativa ad un programma di “sorveglianza”, quindi di carattere generale e statistico con il quale si dovevano acquisire delle informazioni generali e non personalizzate sulla diffusione del virus, ma poi prevedeva che i risultati fossero anche restituiti al mittente, trasformandolo quindi in un programma di carattere diagnostico, e rendendolo quindi molto più impattante; tra l’altro, in questo modo, si legavano i dati con le persone che li avevano inviati. Solitamente poi i dati per questo tipo di test non vengono comunicati al paziente, ma, per ovvi motivi, al suo medico curante.
La FDA quindi sta dando una stretta sui vari programmi diagnostici, e non guarda tanto in faccia, fortunatamente, a chi sia lo sponsor. Recentemente ha anche messo in forte dubbio il programma della Abbott laboratories per la rilevazione della positività al Covid-19, a causa della scarsa efficacia del test stesso.
Articolo di Giuseppina Perlasca
Fonte: scenarieconomici.it